Gravissima in ospedale un'anziana della comunità di Siapiccia, dove si è verificato un focolaio di covid - LinkOristano
Covid-19

Gravissima in ospedale un’anziana della comunità di Siapiccia, dove si è verificato un focolaio di covid

I familiari contestano e chiedono chiarimenti. La replica del sindaco 

Coronavirus medici ospedale tamponi
Un reparto di terapia intensiva

Siapiccia

I familiari contestano e chiedono chiarimenti. La replica del sindaco 

Un’anziana pensionata,  ospite della comunità integrata e alloggio per anziani di Siapiccia, dove si è verificato un focolaio di covid-19, è stata ricoverata all’ospedale Binaghi di Cagliari ed è in condizioni gravissime.

La notizia arriva dai familiari della donna, che hanno voluto smentire le affermazioni rassicuranti del sindaco di Siapiccia Raimondo Deidda: il primo cittadino aveva dichiarato che tutti gli ospiti del centro risultati positivi al coronavirus sono in buone condizioni di salute e che nessuno di loro è ricoverato in strutture ospedaliere.

Lo stesso sindaco successivamente alle contestazioni ha risposto ai familiari. “Mi scuso con i parenti della donna ricoverata”, ha detto Deidda, “mi risulta però che il ricovero non sia legato al Covid-19”.

Così  non è,  secondo la ricostruzione dei figli della donna ricoverata, che hanno rievocato la vicenda con una nota, inviata alle autorità competenti.

Dopo essere risultata positiva, l’anziana, fanno sapere i suoi familiari,  avrebbe presentato un po’ di tosse. Il medico avrebbe quindi consigliato un ciclo di cure con l’aerosol. Ma dopo appena 24 ore, gli operatori del centro anziani avrebbero comunicato ai familiari che le cure inalatorie non erano più necessarie perché l’anziana non presentava più sintomi.

Lunedì 8 novembre le condizioni di salute dell’anziana sono precipitate e per questa ragione si è reso necessario il ricovero. La donna è stata quindi trasportata all’ospedale Binaghi di Cagliari e lì le sarebbe stata diagnosticata una polmonite da Covid-19.

“Per nostra madre”, scrivono i familiari, “non ci hanno dato nessuna speranza”.

I familiari nel loro documento hanno chiesto alle autorità  che venga fatta chiarezza e se sono state rispettate tutte le procedure sanitarie previste dall’emergenza coronavirus.

Martedì, 16 novembre 2021

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