Emergenza all'ospedale San Martino: il ministro risponda. A rischio ora anche la Pediatria - LinkOristano
Sanità

Emergenza all’ospedale San Martino: il ministro risponda. A rischio ora anche la Pediatria

Nuova iniziativa parlamentare della deputata Lucia Scanu

Lucia Scanu
Lucia Scanu

Oristano

Nuova iniziativa parlamentare della deputata Lucia Scanu

Le condizioni critiche ed estreme in cui si trova la sanità sarda e quella oristanese in particolare,  tornano, ancora una volta, tra i banchi della Camera dei Deputati.

Con un’interrogazione, la parlamentare oristanese del Movimento 5 Stelle Lucia Scanu invita il ministro della salute Roberto Speranza a rispondere sulle iniziative che il Governo intende adottare, per quanto di competenza e in raccordo con la Regione, per garantire un servizio sanitario pienamente efficiente, consentire un livello adeguato di personale ed evitare la chiusura dei presidi ospedalieri e ambulatoriali della Sardegna.

L’interrogazione presentata dalla deputata Scanu è solo l’ultima in ordine di tempo,  per cercare di avere chiarezza sulle sorti degli ospedali sardi.

Secondo le ultime stime, in tutta l’isola mancano 1500 tra medici ed infermieri.

“Si tratta di un dato che tende a crescere perché l’età media del personale sanitario è elevata e le due università sarde non riescono a stare dietro ai pensionamenti – spiega la deputata Scanu- con un trend che, se non sarà invertito, vedrà la Sardegna costretta, nel giro di pochi anni, a dare un altro taglio a prestazioni ed assistenza di base”.

A Montecitorio si conosce bene la storia del San Martino, infatti quello depositato non è il primo intervento in cui compaiono la città di Oristano e la sua sanità gravemente malata, fa sapere ancora la parlamentare. Nel capoluogo oristanese le criticità sono ormai numerose e gravano pesantemente sull’operato dei medici, oggi presenti in numero insufficiente rispetto alle necessità del bacino d’utenza della provincia e i pazienti si scontrano con pesanti ed enormi disservizi.

“A Oristano la grave carenza di organico ed il progressivo depotenziamento dei servizi sta portando ad una situazione precaria che traghetterà il nosocomio verso la chiusura. La carenza di personale si attesta al 30%”, afferma la deputata Lucia Scanu. “Dai reparti arrivano notizie sempre più tragiche: Pediatria ha necessità di 12 medici, oggi ne sono presenti 8, a gennaio 2022 diventeranno 4. Questa drastica riduzione darà il colpo di grazia ai servizi fondamentali per i nuovi nati, per l’assistenza ai ricoverati e al punto nascita. Si registreranno disagi nell’assistenza al parto, negli ambulatori, nel pronto soccorso pediatrico e nel trasferimento dei piccoli pazienti verso altri ospedali”.

“Le carenze della pediatria- prosegue la deputata Lucia Scanu- mettono a repentaglio già oggi la sopravvivenza del Punto nascita della Ginecologia, che non può funzionare senza l’assistenza del pediatra. Va rilevato che la prima ad andare in pensione, già a dicembre, sarà la dottoressa che si occupa dell’ambulatorio di diabetologia pediatrica, un servizio a cui fanno riferimento circa 130 bambini affetti da diabete”.

La deputata Scanu, quindi, ricorda come “l’Ordine dei Medici di Oristano ha più volte denunciato irregolarità nella gestione del Pronto Soccorso da parte dei vertici delle ASSL relativamente a decisioni assenti o inadeguate”.

“A questa drammatica situazione”, ricorda Scanu, “si sta cercando di far fronte con l’invio di una società esterna proveniente dal Veneto per svolgere il servizio di medicina d’urgenza, con le figure dei “medici in affitto” nei pronto soccorso di Ghilarza e Oristano. Sulla base di quanto stabilito dal contratto di lavoro, questi medici intervengono solo sui codici bianchi o verdi e non sui casi più gravi. Resta il dubbio sul miglioramento del servizio sanitario pubblico ai cittadini che si recano all’Ospedale di Oristano”.

“Sono certamente positive le notizie dell’arrivo di medici per cercare di coprire alcuni dei reparti di particolare rilevanza come emodinamica, neurologia, pediatria”, conclude la parlamentare Scanu, “come quelle sullo stanziamento di fondi per incentivare i medici ad accettare sedi disagiate e l’annunciata apertura di un reparto di oculistica. Eppure, attualmente l’ospedale San Martino rischia la chiusura per carenza di personale e anche i pochi che restano sono stremati dai turni massacranti con gravi disservizi per la popolazione”.

Sabato, 6 novembre 2021

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