Sorradile
Un nuovo ciclo di itinerari lenti proposti dall’Arcidiocesi di Oristano, tra fede e natura
Dopo il successo dei nove cammini di Lodi alle Torri lungo il Sinis la scorsa estate, la diocesi di Oristano propone una nuova serie di cammini lenti, stavolta attorno al lago Omodeo. Il primo appuntamento il 18 ottobre a Sorradile ha visto la partecipazione di una dozzina di persone.
Si proseguirà con “Around the Lake” fino alla primavera prossima, in altri undici paesi che si affacciano sul lago: Aidomaggiore, Ardauli, Bidonì, Busachi, Ghilarza, Nughedu Santa Vittoria, Sedilo, Soddì, Tadasuni, Ula Tirso.
“La Diocesi arborense non è solo mare”, dice don Ignazio Serra, incaricato diocesano e regionale per la Pastorale del turismo. “È soprattutto collina, e pure montagna. In gran parte sconosciuta ai più per il suo variegato patrimonio naturalistico, i siti archeologici, il ricco patrimonio chiesastico e specialmente per le decine e decine di chiese campestri . Con la proposta ‘Around the Lake’ desideriamo incoraggiare l’esplorazione, con il cammino lento lungo gli antichi percorsi che i novenanti compivano per raggiungere le chiese campestri, lontane talvolta anche 7 km e più dal proprio paese. Sarà un’occasione preziosa per la scoperta delle tradizioni, dei racconti legati ai siti da visitare, con soste per la preghiera e la riflessione sulla cura e la custodia della Casa comune, alla luce della Laudato Si’, in modo da nutrire gli occhi e il cuore ancora di stupore nell’ammirare siti intrisi di bellezza e fede popolare”.
La prossima tappa – a novembre, in data da decidere – avrà inizio dalla chiesa campestre di San Michele di Tadasuni, da dove si proseguirà sino alla chiesa romanica di San Pietro in Zuri; quindi si raggiungerà il lago Omodeo per poi risalire e far sosta alle chiese della Maddalena di Soddì e di San Pietro in Zuri e infine per ritornare al punto di partenza. I chilometri del secondo cammino sono 6,7 e la durata prevista è di 3 ore.
La prima proposta di cammino, a Sorradile, è partita dal sagrato della parrocchiale di San Sebastiano. Dopo la preghiera del pellegrino, si è percorso un cammino ad anello di 6 km alla scoperta di ben 3 chiese campestri: Santa Maria Turrana (impianto primitivo del sec. XIII), San Giovanni del Bosco (sec. XIX) e San Nicola (metà del XII secolo). Un tuffo in quasi 800 anni di storia e fede, che ancora sopravvive e si ripete, di anno in anno, attraverso il pellegrinaggio a piedi lungo il tracciato percorso dai novenanti e che richiede, tra andata e ritorno, almeno 90 minuti di cammino.
Se la prima delle tre chiese affascina il pellegrino per la pace e il silenzio che vi si respira, la chiesa di San Giovanni del Bosco, invece, è un magnifico “mirador” dove contare ben 25 paesi: quel punto – utilizzato come vedetta anticendi 24 ore su 24 durante il periodo estivo – è capace di regalare una vista sul lago da cartolina e uno scenario mozzafiato che spazia dalla penisola del Sinis alla punta del Monte Gonare, con in mezzo la piana di Macomer, la catena della Planargia e la piana di Ottana.
Prima di giungere alla terza sosta la chiesa di San Nicola, dove un tempo sorgeva il villaggio medievale di Nurozo, tappa obbligatoria, a metà strada, per visitare le 27 domus de janas di Su Prunittu. Il sito risale al Neolitico finale – Eneolitico (3500-2900 a.C.), con un probabile riutilizzo in epoca bizantina. Una sorpresa che non ci si aspetta e che lascia semplicemente a bocca aperta.
Venerdì, 22 ottobre 2021
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