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Vertenza

Pastori sardi pronti a marciare su Cagliari

Nuova mobilitazione annunciata in un'assemblea che si è svolta a Sanluri

Bidoni latte

Sanluri

Nuova mobilitazione annunciata in un’assemblea che si è svolta stamane

I pastori sardi si mobilitano e preparano una manifestazione di protesta a Cagliari, sotto il palazzo del Consiglio regionale. Stamane un’assemblea di circa 150 allevatori, in rappresentanza dei comitati locali del Movimento pastori sardi (Mps), si è riunita a Sanluri Stato per fare il punto sulla crisi negli ovili causata dal dilagare dei focolai di lingua blu nell’isola.

Sono oltre 683 mila i capi ovini colpiti dalla febbre catarrale in più di 1.900 allevamenti di tutta la Sardegna. Finora sono morte quasi 9.400 pecore.

La decisione di organizzare la marcia su Cagliari è comunque rinviata a un altro incontro preannunciato a breve.Così come le associazioni agricoli, anche il Mps denucia il ritardo delle attività di prevenzione della febbre catarrale delle pecore. Il patrimonio ovino di migliaia di aziende sarde – avvertono Felice Floris e Maria Barca, portavoce del Movimento – rischia di essere azzerato.

Secondo il Mps, la lingua blu è diventata endemica nell’isola, quindi la Regione – chiedono i pastori – deve attivare un meccanismo automatico di risarcimento, calcolo del danno economico e di sostegno delle imprese fino al recupero della loro capacità produttiva. Il Movimento prende le distanze dalle proposte di Coldiretti, che considera inadeguate a fronteggiare la crisi, e propone che si adottino le valutazioni Ismea per determinare il mancato reddito e si applichi il protocollo del 2006 sui risarcimenti dei danni da febbre catarrale degli ovini.

Coldiretti ha sollecitato, in particolare, indennizzi urgenti per i danni subiti finora dai pastori, stimando in circa 2 milioni di euro le risorse necessarie e chiedendo che vengano stanziate nella cosiddetta legge ‘Omnibus’ che il Consiglio regionale inizierà a discutere martedì prossimo in Aula.

L’epidemia arriva – argomenta il Mps – in una “crisi del comparto che non è stata risolta dall’innalzamento del prezzo del latte, in ragione dell’aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime (mangimi, concimi, semenze e dei costi per l’energia) che ha eroso i margini di guadagno fino ad annullarli”. Inoltre, la Sardegna sta ancora attraversando una lunga siccità, aggravata dagli incendi dell’estate scorsa.
Il Mps invoca una legge quadro regionale sul pastoralismo “che dia al settore una prospettiva di sviluppo sostenibile e strategico in un’ottica integrata di difesa dell’identità culturale, di sostenibilità ambientale, di qualità alimentare e di sviluppo turistico”. (AGI)

 

Sabato, 9 ottobre 2021

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