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Rifiuti e industria

Montagne di pneumatici da smaltire, gommisti in difficoltà anche nell’Oristanese

Impianti per il riciclo inadeguati e legge non rispettata: interrogazione della deputata Lucia Scanu

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Foto archivio pexels.com

Oristano

Impianti per il riciclo inadeguati e legge non rispettata: interrogazione della deputata Lucia Scanu

I gommisti dell’Oristanese – come i loro colleghi in tutta Italia – sono alle prese con un problema che assedia le loro officine e complica il loro lavoro. Tonnellate di pneumatici fuori uso non trovano uno sbocco e restano in giacenza nei luoghi di lavoro, creando un pericolo per i lavoratori e per l’ambiente.

“Quello dello smaltimento degli pneumatici è un grande problema per la Sardegna”, conferma il segretario generale di Confartigianato Oristano, Marco Franceschi. “Bisognerebbe valutare se possa essere creato nella nostra isola un impianto di pre-trattamento, per trasformare il rifiuto Pfu in materia prima secondaria”.

“Non è facile fare una stima degli operatori interessati dal problema dello smaltimento degli pneumatici nell’Oristanese”, ha dichiarato Franceschi: “potenzialmente rientrano in questa categoria anche gli autoriparatori, ma non dimentichiamo i rottamatori”.

La deputata del Movimento 5 Stelle Lucia Scanu ha presentato un’interrogazione ai ministri della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, e per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. “Ho chiesto ai ministri quali provvedimenti intendano assumere per garantire la sicurezza delle officine e implementare la valorizzazione in termini produttivi di questo importante materiale”, ha spiegato la parlamentare originaria di Nughedu Santa Vittoria.

Lucia Scanu
Lucia Scanu

Nel 2021 sono state raccolte in Italia oltre 132mila tonnellate di pneumatici giunti a fine vita. Per legge, dovrebbero essere i produttori di pneumatici a occuparsi anche dello smaltimento dell’usato: lo dovrebbero fare in misura uguale al numero di nuove gomme messe in vendita sul territorio.

“La catena produttori / rivenditori / consorzi di recupero svolge un ruolo di fondamentale importanza per proteggere l’ambiente e per ridurre l’inquinamento”, ha aggiunto Lucia Scanu, “ma i consorzi deputati al recupero del materiale non riescono a soddisfare celermente tutte le richieste degli operatori, per ragioni di sottodimensionamento rispetto alla mole di Pfu oggetto di recepimento”.

“Ai diversi pneumatici in commercio in Italia”, ha concluso la deputata pentastellata, “si aggiungono poi quelli acquistati online sui mercati extra-europei, al di fuori dei canali delle officine autorizzate, nel cui prezzo non è compresa la quota per coprire il costo di smaltimento. L’effetto conseguente è quello dell’aumento di pneumatici giacenti nei depositi degli operatori, con i rischi legati alla permanenza di materiali altamente infiammabili e a conseguenti potenziali incidenti”.

Lucia Scanu ha segnalato un altro problema: c’è il dubbio fondato che una quota rilevante di pneumatici da smaltire non segua il percorso previsto dalla normativa vigente.

Marco Franceschi Confartigianato
Marco Franceschi

Il reimpiego degli pneumatici può avvenire in diversi modi. “Il 90% dello pneumatico”, ha concluso il segretario generale di Confartigianato Oristano, “può essere riutilizzato nella produzione di additivi per asfalti, per realizzare la pavimentazione di impianti sportivi, per produrre complementi di arredo urbano o addirittura traversine ferroviarie alternative a quelle in cemento, più silenziose e meno sensibili alle vibrazioni. Per l’altro 10% si tratta in piccolissima parte di tele sintetiche, utilizzabili come additivi nei conglomerati cementizi, e di acciaio pregiato molto richiesto dal mercato”. Un percorso virtuoso, ma solo in teoria, purtroppo.

Sabato, 9 ottobre 2021

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