Cabras

Liberate quattro tartarughe nel mare del Sinis: per due di loro un primato mondiale

Madrina della manifestazione la giornalista Licia Colò

Cabras

Madrina della manifestazione la giornalista Licia Colò

Da questa mattina quattro esemplari adulti di tartaruga Caretta Caretta sono finalmente in libertà. A fare da madrina dell’evento, organizzato dal CReS tramite l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre, è stata la giornalista e conduttrice Licia Colò, da sempre in prima linea per la difesa della natura, che non è voluta mancare per la nobile causa.

“Ciò che è successo oggi è un orgoglio per tutta l’Italia – ha detto Licia Colò -. Se la sensibilità ambientale cresce è anche grazie a momenti come questo, e io voglio fare da portavoce per far sì che tutti conoscano”.

La mattinata è iniziata alle 9 presso l’osservatorio cupola a San Giovanni di Sinis, dove i visitatori, guidati dai ragazzi della Cooperativa Sea Scout, hanno potuto conoscere da vicino le tartarughe e scoprire le attività svolte dagli operatori del CReS. Era presente anche una delegazione dei bambini della scuola elementare di Cabras, accompagnati dalle insegnanti e dal Dirigente scolastico Paolo Figus.

Successivamente, alla presenza del Sindaco Andrea Abis, dell’Assessora regionale all’Industria Anita Pili in rappresentanza dell’Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, e sotto lo sguardo attento ed emozionato delle autorità, delle forze dell’ordine e degli operatori del CReS e dell’Amp che si sono occupate della custodia e della cura degli animali presso il Centro di Recupero, le quattro tartarughe, Genoveffa, Gavino, Elettra e Azzurra, sono state immerse nelle acque cristalline del Sinis.

Su richiesta del Ministero della Transizione Ecologica e grazie a un progetto coordinato da Andrea De Lucia del CNR e cofinanziato dalla Regione Sardegna tramite la Rete regionale per la fauna Marina, gli esemplari saranno monitorati per un anno tramite un GPS satellitare che è stato posizionato sul carapace di ognuno di loro, per la verifica del comportamento degli animali che, pur avendo tutti e quattro età e caratteristiche simili, sono molto differenti a causa dell’habitat in cui hanno vissuto.

Genoveffa e Gavino per ben 25 anni sono state in cattività, nell’acquario di Alghero, le altre due, da sempre in libertà, sono al Centro di recupero solo da qualche mese.

La storia della liberazione di Genoveffa e Gavino inizia dieci anni fa, nel 2011, quando  gli esemplari vennero trasferiti al Centro di Recupero del Sinis su disposizione dell’Autorità Giudiziaria del Tribunale di Sassari a causa delle loro precarie condizioni di salute. Dopo un breve rientro nell’acquario di Alghero, vennero nuovamente sequestrati nel 2013.

Furono i veterinari Paolo Briguglio e Monica Pais a prendersi cura degli animali nei locali del CReS, in attesa di un pronto recupero e della liberazione avvenuta oggi, a dieci anni dal sequestro.

Grazie al lavoro di intermediazione tra il personale della clinica veterinaria e il Ministero della Transizione Ecologica eseguito dai Carabinieri Forestali, per l’acquisizione dei provvedimenti di dissequestro e di autorizzazione al rilascio, oggi le due tartarughe ormai trentacinquenni sono di nuovo libere.

Quello di stamane è stato un evento senza precedenti, unico al mondo in quanto non risultano altre liberazioni di esemplari di Caretta caretta dopo tanti anni di cattività.

Commenti. “Solamente Jacques Cousteau fece un esperimento simile, con una tartaruga verde da sempre in cattività, e gli studi di allora dimostrarono che l’animale proseguì la sua vita senza difficoltà. Le tartarughe sono note per la loro longevità, crediamo sia stato un dovere morale aver dato loro la libertà” ha detto il direttore dell’AMP Massimo Marras.

“È una grande soddisfazione per tutti noi poter restituire alle quattro tartarughe alla natura, ma lo è ancora di più per coloro i quali hanno lavorato tanto per raggiungere questo risultato. A loro rivolgiamo un vivo ringraziamento” sono state le parole del Sindaco Andrea Abis.

Chi c’era. Erano presenti anche il Prefetto Fabrizio Stelo, il Questore Giuseppe Giardina, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Erasmo Fontana, il Comandante dei Carabinieri Forestali Marta Simonetti, il Comandante della Capitaneria di porto di Oristano Matteo Gragnani, il Direttore del Servizio tecnico e della vigilanza del Corpo forestale Commissario Superiore Giovanni Monaci, il Responsabile del Settore della vigilanzamarittima Commissario Superiore Davide Urrai, il Direttore del Servizio Tutela della Natura dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente Paola Zinzula, il Responsabile del Servizio regionale di tutela della natura e politiche forestali  Elisa Mocci, il Responsabile del Settore istituto regionale della fauna selvatica e attività venatoria Andrea Murgia, il Corpo di Polizia Municipale del Comune di Cabras e la Compagnia  Barracellare di Cabras.

Foto Comune di Cabras
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Sabato, 9 ottobre 2021