Vaccino contro il Covid, operatori sanitari ancora protetti dopo 7 mesi - LinkOristano
Indagine

Vaccino contro il Covid, operatori sanitari ancora protetti dopo 7 mesi

Risultati incoraggianti da uno studio dell’Aou di Sassari su oltre quattromila persone

vaccinazione antiCovid Oristano 1
Per il personale sanitario, vaccinato nella prima fase, si valuta la necessità di un richiamo

Sassari

Risultati incoraggianti da uno studio dell’Aou di Sassari su oltre quattromila persone

I primi operatori sanitari vaccinati a Sassari sono ancora protetti, 7 mesi dopo la seconda dose: questo dimostra che il vaccino mantiene la sua efficacia nel tempo. Lo dice uno studio realizzato dalla struttura di Sorveglianza sanitaria dell’Aou di Sassari, che ha analizzato i dati sull’efficacia del vaccino contro il Sars Cov-2 su oltre 4.000 persone, tra operatori sanitari, personale amministrativo e operatori delle ditte esterne che lavorano negli ospedali.

Lo studio è stato presentato di recente all’83° congresso nazionale della Società italiana di Medicina del lavoro e pubblicato sulla rivista “Giornale italiano di Medicina del Lavoro ed ergonomia”.

A 7 mesi dalla somministrazione, tra gli operatori vaccinati solo lo 0,48% ha contratto una infezione da Sars Cov-2, e sempre in forma asintomatica o paucisintomatica. Nessuno è stato ricoverato e nessuno è deceduto.

Dallo studio emerge che il livello di protezione è significativamente superiore a quello rilevato dall’Istituto Superiore di Sanità nella popolazione italiana per classi di età comparabili alla popolazione in studio.

“È chiaro che ci sono anche altre condizioni da valutare”, spiega Antonello Serra, responsabile della struttura Sorveglianza sanitaria e coordinatore del centro vaccini Covid-19 assieme al professor Paolo Castiglia. “Tra queste, deve essere tenuta in debito conto la maggiore attitudine degli operatori sanitari ad adottare dispositivi e comportamenti di protezione dal rischio infettivo. Inoltre una popolazione di lavoratori in attività è, mediamente, in condizioni di salute migliori rispetto alla popolazione generale”.

Serra segnala anche un altro elemento importante: “È rilevante che questo elevato livello di protezione del vaccino permanga nonostante il livello di anticorpi neutralizzanti si sia ridotto del 79,2% rispetto al livello misurato subito dopo il completamento del ciclo vaccinale. L’ipotesi è che”, aggiunge Serra, “il complesso della risposta immunitaria, che comprende diverse linee di attività, tra le quali l’immunità cellulare che può essere misurata solo con test di maggiore complessità, risulti ancora efficace a distanza di 7 mesi, anche rispetto alla protezione di una variante del virus, la delta, significativamente più infettiva rispetto al ceppo originario».

Lo studio sembra potersi inserire all’interno del dibattito sulla terza dose, che in questi giorni, è partita in tutta la Sardegna, con l’Aou di Sassari che ha fatto da apripista iniziando con una settimana di anticipo rispetto alle altre aziende sanitarie.

“La nostra, tra dicembre e gennaio scorso, è stata la prima categoria a essere vaccinata”, ribadisce Antonello Serra, “e i dati emersi dallo studio rappresentano un aspetto confortante: il vaccino tiene anche in una popolazione a elevato rischio infettivo. La terza dose? Utile nei soggetti ‘fragili’, e in prospettiva una buona precauzione nelle categorie a elevato rischio professionale. Allo stato non abbiamo elementi per dire che sia una priorità nei soggetti sani in età lavorativa».

Lunedì, 4 ottobre 2021

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