Pronto soccorso: "Si utilizzino anche i medici del 118 e si lavori in rete con Bosa e Ghilarza" - LinkOristano
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Pronto soccorso: “Si utilizzino anche i medici del 118 e si lavori in rete con Bosa e Ghilarza”

La proposta dell'Ordine dei medici per superare la grave crisi del presidio di Oristano

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La proposta dell’Ordine dei medici per superare la grave crisi del presidio di Oristano

L’Ordine dei medici di Oristano interviene sulla grave situazione del Pronto soccorso di Oristano, legata in particolare alla carenza di personale.

L’Ordine dei Medici Chirurghi di Oristano, in merito all’ormai cronica carenza di personale nel Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino, si permette di mettere in evidenza che tale situazione non può prescindere da una riorganizzazione globale di tutti i Pronto soccorso della Sardegna e dell’intero sistema di Urgenza ed Emergenza. Un Sistema in affanno, specialmente nella nostra provincia, ma nel complesso in tutta la regione, aggravato dalla dislocazione di medici del 118 presso gli hub vaccinali che ne ha determinato l’assenza nel territorio.

La promessa fatta più di due anni fa di organizzare corsi di formazione per il personale del 118 non ha avuto l’effetto sperato. Sono stati formati dei medici, ma quasi nessuno ha poi accettato l’inserimento lavorativo perché le condizioni contrattuali proposte sono state del tutto inadeguate.

Tornando allo specifico del Pronto soccorso di Oristano, bisogna avere il coraggio di assumere decisioni che potrebbero scontentare qualcuno ma che sono necessarie.  La razionalizzazione delle risorse umane nel territorio e una visione completa degli accessi dovrebbero portare ad un migliore utilizzo delle stesse, coinvolgendo i tre presidi presenti in provincia.

L’utilizzo di medici con specializzazioni ne equipollenti ne affini è già stata bocciata da diverse sentenze che hanno dato ragione ai professionisti. Allo stesso modo il Consiglio di Stato si è espresso recentemente bocciando i trasferimenti tra reparti di medici con specialità affini per ragioni di emergenza.

Anche i cosiddetti “medici in affitto”, assunti senza richiedere competenze specifiche nel settore, sono un palliativo che non risolve il problema ma che può creare ulteriori difficoltà operative per la carenza di professionalità specifiche.

Tale situazione è nota da tempo, e per quanto riguarda Oristano le prime criticità sono emerse già dal mese di maggio, però nulla si è fatto per poter arginare il problema. A questo punto, sia pur con ritardo, è urgente rivedere completamente il sistema dell’urgenza ed emergenza, anche con l’utilizzo dei colleghi del 118 all’interno dei Pronto soccorso, ovviamente con le dovute motivazioni e incentivazioni economiche.

Antonio Sulis preside dell'Ordine dei medici oristano
Antonio Sulis, presidente dell'Ordine dei medici di Oristano

Mercoledì, 22 settembre 2021

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