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Sanità

I Comitati civici della Sardegna con i familiari dei pazienti trasferiti da Ittiri a Ghilarza

Documento di solidarietà e richiesta di revoca del provvedimento

Ittiri - ospedale
L'ospedale di Ittiri

Ghilarza

Documento di solidarietà e richiesta di revoca del provvedimento

All’ospedale di Ittiri continua la protesta dei familiari dei pazienti ricoverati nel reparto Lungodegenza. Dopo i dieci trasportati in gran parte all’ospedale di Ghilarza, al momento sono otto i pazienti che attendono di essere trasferiti ad altri ospedali dell’Isola. I loro congiunti però continuano ad apporsi alla decisione dell’ATS, dettata dalla necessità di impiegare al reparto Covid del Marino di  Alghero il personale sanitario del reparto.

Alla iniziativa dei familiari è arrivato il sostegno dei numerosi comitati di cittadini attivi in diverse parti dell’isola, accomunati dall’obiettivo di tutelare il diritto alla salute dei Sardi.

Questo il loro comunicato.

Da qualche giorno i familiari dei pazienti ricoverati nel reparto di Lungodegenza dell’ospedale di Ittiri si oppongono al trasferimento dei loro congiunti, disposto dall’Ats che, con una comunicazione firmata dal commissario Massimo Temussi, ha deciso di dirottare tutto il personale sanitario – medici e infermieri- al Marino di Alghero, dove si intende ampliare il reparto Covid.

Nella stessa comunicazione si dispone di fatto la chiusura di Lungodegenza di Ittiri e l’immediato trasporto dei ricoverati verso il Delogu di Ghilarza. Da ricordare che si tratta di malati anziani e particolarmente fragili per i quali un trasferimento (affidato peraltro ad ambulanze delle associazioni di volontariato e senza sanitari a bordo) rischia di mettere a repentaglio la loro vita.

La battaglia dei familiari, che pure non ha impedito il trasferimento di una decina di pazienti, anche all’insaputa delle loro famiglie, rappresenta a nostro avviso un precedente importante.

E’ la prima volta infatti che un gruppo di cittadini ostacola la soppressione di un servizio sanitario territoriale dell’importanza del reparto dell’ospedale di Ittiri, opponendosi al trasferimento dei degenti e alla destinazione del relativo personale ad altri presidi.

I sottoscritti, rappresentanti dei comitati impegnati nella difesa della salute dei sardi, sono al fianco dei familiari dei pazienti di Ittiri e sostengono la loro coraggiosa presa di posizione contro l’insensato e irresponsabile sfratto di malati fragili disposto dall’ATS con una decisione che appare più orientata a evitare il rischio della zona gialla che a tutelare la salute dei cittadini sardi.

Esortano le amministrazioni comunali, i consiglieri regionali, i sindacati, gli ordini delle professioni sanitarie, le associazioni di malati a schierarsi al fianco di questa battaglia e ad adoperarsi per contrastare questa e le altre decisioni con cui i vertici della sanità sarda da una parte sostengono con robusti finanziamenti i presidi e le strutture sanitarie private e dall’altra negano sistematicamente ai cittadini dell’isola l’irrinunciabile diritto alle cure – adeguate e accessibili a tutti – diventate  in Sardegna ormai privilegio per pochi.

Comitato Regionale La SanitàsiCura; Comitato per il diritto alla salute nella provincia di Oristano; Associazione Vivere a Colori Sardegna; Associazione Komunque Donne ODV; Comitato Sa Luxi pro registro Tumori; SOS Sanità Barbagia Mandrolisai;

Rete Sarda difesa Sanità pubblica: Comitato Sanità Bene Comune Sarcidano e Barbagia di Seulo, Giù le Mani dall’Ogliastra, Rete Sarda Sulcis Iglesiente, Salviamo l’Ospedale di Ozieri, Salviamo l’Ospedale San Marcellino di Muravera;

Comitato Sanità Barbagia-Mandrolisai; Comitato Difendiamo il Microcitemico: Abos Onlus; Asgop Onlus; Astafos Onlus; Federazione Rete Sarda Diabete Ets-Odv; L’altra Cicogna Onlus; Thalassazione.

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