L'Afghanistan di nuovo in mano ai talebani. "Mio fratello è morto per niente"  - LinkOristano
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L’Afghanistan di nuovo in mano ai talebani. “Mio fratello è morto per niente” 

Solarussa, parla la sorella del parà della Folgore caduto a Kabul 12 anni fa

Matteo Mureddu
Matteo Mureddu

Solarussa

Parla la sorella del parà della Folgore caduto a Kabul 12 anni fa

Da quando Matteo Mureddu, parà della Folgore, è morto a Kabul 12 anni fa, in un attentato suicida contro un convoglio diretto all’aeroporto, sua madre tutti i giorni si reca in cimitero a Solarussa.

“È andata anche oggi a mettere i fiori, perché con questo caldo si seccano più in fretta”, racconta la sorella Cinzia, che ha accettato di parlare con l’AGI spiegando di aver espresso dubbi e perplessità, a suo tempo, sulla partenza del fratello. “Avevo paura”, spiega, e oggi l’evoluzione della vicenda afghana sembra darle ragione: “Non solo lui, ma tutti i militari impegnati in quel paese sono morti per niente”, dice sconsolata.

L’Afghanistan di nuovo in mano ai talebani dopo 20 anni è quasi una conferma dei suoi timori, anche se “è vero che hanno salvato molte vite umane”, anche se hanno lavorato bene per addestrare i militari e polizia afghani. Ma “se poi loro con combattono?” chiede, lasciando capire che ciascun popolo dovrebbe lottare per la libertà del proprio paese.

A Matteo Mureddu, che aveva 26 anni quando cadde nell’attentato assieme ad altri cinque soldati, lo scorso maggio è stata conferita la medaglia d’oro al valore militare: l’hanno consegnata alla madre in Prefettura a Oristano.

C’era anche il sindaco di Solarussa, Mario Tendas, che ricorda il militare morto come “un ragazzo alla mano e sempre disponibile”. E anche lui si domanda a che cosa sia servita la sua morte: “I dubbi mi assalgono alla luce di quanto sta avvenendo in questi giorni”. (AGI)

Lunedì, 16 agosto 2021

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