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Fabio Aru lascia il ciclismo professionistico: la Vuelta la sua ultima corsa

Il Cavaliere dei Quattro Mori da anni è tormentato da continui infortuni

Fabio Aru - Foto Instagram @fabioaru1
Fabio Aru - Foto Instagram @fabioaru1

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Il Cavaliere dei Quattro Mori da anni è tormentato da continui infortuni

Fabio Aru dice addio al ciclismo dei professionisti. La Vuelta, in programma dal 14 agosto al 5 settembre, sarà la sua ultima grande corsa.

Lo ha annunciato il corridore di Villacidro sul sito ufficiale del suo team, la Qhubeka NextHash, e sui suoi profili ufficiali.

“Vorrei dire tante tante cose in questo momento”, ha scritto il cavaliere dei Quattro Mori, “ma preferisco godermi ogni singola emozione di quello che chiude un capitolo così importante della mia vita. Con il passare dei giorni e del tempo avrò la possibilità di raccontare tutti quelli che sono stati i momenti più belli e brutti della mia carriera sportiva professionistica. Ma ora il punto è un altro. Ho riflettuto a lungo su quale fosse la decisone giusta da prendere, notti insonni, pianti e quant’altro. Ma se devo essere sincero ho imparato ancora di più ad amare il mezzo e lo sport che mi ha portato a raggiungere traguardi che mai avrei immaginato, lottare con i ciclisti più forti del mondo, viaggiare, conoscere nuove culture, partecipare ed essere protagonista alle Olimpiadi”.

“E a oggi”, prosegue Fabio Aru, “nonostante sia qui a comunicarvi questa scelta importante della mia vita posso gridare a gran voce che amo il ciclismo, amo ancor di più andare in bici, amo allenarmi e non ho nessuna intenzione di lasciarla in garage. Ma come tutti gli inizi c’è sempre una fine. Da quel lontano 5 maggio 2005 sono stato immerso in un sogno e viaggiato a 1000 all’ora; non rimpiango niente, anzi rifarei tutto, e con l’esperienza che ho adesso lo farei ancora meglio”.

Il ciclista sardo lascerà dopo la Vuelta, il giro che ha vinto nel 2015. “La Vuelta”, prosegue il corridore della Qhubeka NextHash, “sarà la mia ultima gara da ciclista professionista. Sono molto orgoglioso di ciò che ho fatto ma essendo un gran testardo avrei voluto fare tanto di più. Una cosa però è certa: ho dato tutto me stesso, sino all’ultima goccia di sudore e lo darò nelle prossime tre settimane”.

“Ora è giunto il momento di godermi un nuovo capitolo della mia vita, accanto alla mia famiglia. Per i ringraziamenti”, conclude Aru, “ci sarà tempo, ma un grazie speciale va a chi mi ha permesso con grandissimi sacrifici di diventare quello che sono. Mia mamma Antonella, mio papà Alessandro e la mia compagna Valentina, che mi ha regalato il dono più grande che potessi desiderare, la nostra piccola Ginevra. Grazie per esserci sempre. Vi voglio bene”.

Giovedì, 12 agosto 2021

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