La cerbiatta Lussurzesa vivrà, ma probabilmente non potrà tornare nel suo grande bosco - LinkOristano
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La cerbiatta Lussurzesa vivrà, ma probabilmente non potrà tornare nel suo grande bosco

Curata nella Clinica Duemari di Oristano dove sono arrivati un centinaio di animali feriti nel rogo tra il Montiferru e la Planargia

Cerbiatta Lussurzesa - Foto Clinica Duemari
Foto Clinica Duemari

Oristano

Curata nella Clinica Duemari di Oristano dove sono arrivati un centinaio di animali feriti nel rogo tra il Montiferru e la Planargia

Angelo non ce l’ha fatta, ma Lussurzesa vive e ormai è “fuori pericolo”. La piccola cerbiatta è riuscita a superare il grave trauma dalle ustioni riportate nel grande rogo che una decina di giorni fa ha devastato il Montiferru e la Planargia e nel quale era rimasto ferito anche Angelo, il randagio maremmano morto questa notte nella Clinica Duemari di Oristano, dov’era ricoverato.

Le loro immagini in questi giorni hanno commosso tanti italiani e raccontato il dramma delle migliaia di animali morti tra le fiamme dell’incendio che ha continuato a bruciare per quasi una decina di giorni nel centro della Sardegna, tra i monti e il mare.

Lussurzesa, dal nome del comune nel quale è stata recuperata, Santu Lussurgiu, “ha una grande voglia di lottare”, come ha raccontato la veterinaria Monica Pais, responsabile della Clinica Duemari. Era accanto alla madre uccisa dal rogo, quando un cacciatore le ha prestato i primi soccorsi. Insieme all’associazione Libera Caccia è stato poi chiesto il ricovero nella struttura oristanese, dove si trova tuttora.

“La cerbiatta ha tre zampe carbonizzate”, spiega Monica Pais. “Ma è presto per dire se riuscirà di nuovo a camminare, con l’aiuto di scarpette speciali e piccole protesi”.

Certo ne ha una gran voglia e nel gabbiotto dove viene curata mostra tutta la sua grinta. Raccontano i veterinari che uno di loro mentre la medicava l’altro giorno si è fatto un occhio nero.

Nella Clinica oristanese, nota per la vicenda del cane Palla, salvato dopo gravi sevizie cui era stato sottoposto, è un continuo via vai di volontari.

“Un centinaio”, prosegue la veterinaria Monica Pais, “sono gli animali portati in clinica dalla Lav, la Lega anti vivisezione con cui collaboriamo fin dalle prime ore successive al grande incendio”.

Sono una ventina quelli ricoverati. Ci sono i leprotti Monti e Ferru, alcune gattine e tartarughe, il cinghiale Signor Porcu e la volpe Polly, che ha una paralisi del treno posteriore. È in via di guarigione il maremmano Cenerino. Anche lui presenta ustioni su muso e dorso. La Clinica Due mari, compatibilmente con gli impegni di lavoro, aggiorna sulle loro condizioni di salute, attraverso i canali social. Una sorta di bollettino medico seguito ogni giorno da decine di migliaia di persone.

Probabilmente alcuni di questi animali e tra loro anche la piccola Lussurzesa, una volta guariti, non potranno tornare nel grande bosco, ferito profondamente come loro.  Certo sarebbe bello che proprio nel loro bosco nascesse una struttura in grado di accoglierli.

Giovedì, 5 agosto 2021

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