"Ci siamo anche noi": i territori del Grighine e della Marmilla messi in ginocchio dai roghi - LinkOristano
Conta dei danni

“Ci siamo anche noi”: i territori del Grighine e della Marmilla messi in ginocchio dai roghi

Parlano gli amministratori dei comuni: "Ecco cosa non ha funzionato ed ecco cosa serve per ripartire"

L'agro di Usellus dopo l'incendio - Foto scattata dal consigliere comunale Paolo Manca
L'agro di Usellus dopo l'incendio - Foto scattata dal consigliere comunale Paolo Manca

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Parlano gli amministratori dei comuni: “Ecco cosa non ha funzionato ed ecco cosa serve per ripartire”

C’è il dramma vissuto nel Montiferru e nella Planargia, dove il grande rogo ha portato devastazione, ma c’è anche il dramma vissuto tra il  Grighine e la Marmilla, dove quasi 1700 ettari di terre sono stati percorsi dal fuoco. “CI siamo anche noi”, segnala un  privato che chiede di mantenere l’anonimato. “E anche noi abbiamo vissuto  momenti di grande paura. Abbiamo pagato un prezzo pesantissimo. Eppure poco se ne parla”.

Numerose sono state le attività del settore agropastorale che hanno subito perdite nei comuni di Usellus, Villa Verde e Villaurbana. A loro un primo sostegno arriverà dall’Unione dei Comuni Alta Marmilla, che ha deliberato uno stanziamento immediato di 50 mila euro per sostenere le imprese private danneggiate dall’incendio divampato tra sabato e domenica scorsi.

“Ieri l’assemblea dell’Unione dei Comuni Alta Marmilla”, spiega il presidente dell’Unione, Lino Zedda, “ha stanziato 50 mila euro. Si tratta di risorse dell’avanzo di amministrazione. Le amministrazioni comunali dei nostri due paesi interessati da questa triste vicenda, Usellus e Villa Verde, dovranno ora fare un’indagine per quantificare i danni e capire quali sono le reali esigenze delle aziende che hanno subito danni. Una parte dello stanziamento, comunque, sarà destinata anche al Montiferru e alla Planargia”.

L’Unione dei Comuni Alta Marmilla lavora, inoltre, sul versante della prevenzione. “Sempre ieri”, dice Lino Zedda, “abbiamo stanziato altri 20mila euro che utilizzeremo per acquistare strumentazione digitale, per esempio videocamere. Questi dispositivi ci aiuteranno a tenere sotto controllo il territorio, scoraggiando gli incendi dolosi. C’è la volontà di avviare un dialogo con la Forestale, verificheremo se sarà possibile affidar loro la gestione della strumentazione”.

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Lino Zedda

A Usellus l’incendio ha bruciato circa 750 ettari. “È una stima abbastanza precisa”, spiega il sindaco Fabrizio Cao, “i danni sono prevalentemente di tipo ambientale. Due aziende hanno subito danni strutturali importanti agli impianti elettrici e idrici. È andato bruciato tantissimo foraggio. Una grossa azienda con più di 1.000 capi di bestiame ha perso metà del foraggio perché, a causa di un guasto dei trattori, molte balle non erano state ancora ritirate dai campi. Le bonifiche non si sono ancora concluse. Ci vorrà almeno un mese per mettere in sicurezza l’area, le ripartenze sono sempre dietro l’angolo”.

fabrizio cao sindaco usellus
Fabrizio Cao

Ieri la giunta comunale di Usellus ha dichiarato con una delibera lo stato di calamità naturale. “La prossima settimana”, prosegue il sindaco Cao, “dovremmo riuscire anche ad attivare una raccolta fondi con un conto corrente del Comune. Stiamo ricevendo tantissime donazioni di foraggio e mangimi, ma anche reti e paletti per le recinzioni”.

Il sindaco di Usellus insiste poi sulla necessità di potenziare il sistema dell’antincendio. “Abbiamo riscontrato alcune criticità per quanto riguarda le squadre a terra. Sono arrivate sul posto tempestivamente”, dice Fabrizio Cao, “ma non erano in numero sufficiente e non erano ben coordinate. La struttura ha qualche falla, è evidente. Penso in primis alla formazione: le squadre a terra devono conoscere bene il territorio, altrimenti si perde tempo quando sono chiamate a intervenire. Anche 10 minuti sono importanti se si ha a che fare con un incendio”.

Inoltre è centrale la prevenzione. “Fino a qualche anno fa”, dice ancora il sindaco, “al confine tra Villa Verde e Usellus era attivo un punto vedetta. Era stato dismesso a causa della mancanza di fondi e personale. Se ci fosse stata la vedetta, le squadre antincendio sarebbero intervenute prima. Da quel punto si vede perfettamente l’area tra Escovedu e Zeppara da cui sono partite le fiamme”.

“A Villa Verde è stata interessata una superficie di circa 100 ettari”, racconta il sindaco Sandro Marchi, “le aziende agricole coinvolte sono 5-6. Si tratta principalmente di terreni agricoli, qualche uliveto, qualche rimboschimento e un po’ di macchia. Le nostre perdite sono state però nettamente inferiori rispetto a Villaurbana e Usellus. Fortunatamente siamo riusciti a salvare il grosso del Monte Arci”.

Sandro Marchi 3
Sandro Marchi

“Il grande problema oggi sono le recinzioni dei terreni”, continua ancora il sindaco di Villa Verde, “si sta già muovendo l’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla per aiutare le aziende che hanno subito danni e devono ripristinare paletti e reti”.

“È aperto il dialogo con la Regione”, conclude Marchi, “attendiamo il resoconto della Forestale sulle superfici bruciate, poi probabilmente sarà la Regione a proporre interventi a sostegno delle zone colpite”.

Servono recinzioni e foraggio anche a Villaurbana. “Dovrebbero essere una decina le aziende danneggiate dall’incendio”,  dichiara il sindaco Paolo Pireddu, “si tratta di allevamenti, ma fortunatamente gli animali sono in salvo. Le fiamme hanno interessato una superficie di circa 800-850 ettari. Sono andati persi anche uliveti e vigneti, in larga parte di privati”.

Paolo Pireddu - Sindaco Villaurbana
Paolo Pireddu

“Dobbiamo quantificare la quantità di foraggio, mangime, reti e paletti necessari”, continua ancora il sindaco di Villaurbana, “per questa ragione nei prossimi giorni incontreremo le aziende e faremo dei sopralluoghi. Una volta quantificate le reali necessità faremo arrivare gli aiuti. Stiamo dialogando con numerose associazioni, come per esempio Coldiretti, e tanti privati che hanno voglia di collaborare con noi”.

Venerdì, 30 luglio 2021

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