Sanità

In tilt l’impianto di climatizzazione della sala operatoria: l’intervento salta

In lista d'attesa ci sono 12 pazienti

Oristano

In lista d’attesa ci sono 12 pazienti

E’ stata preparata dal mattino per affrontare un intervento chirurgico di sistemazione della frattura al femore e trasportata nel pomeriggio alla sala operatoria dal reparto Ortopedia, ma dopo due ore l’equipe che doveva operarla ha dovuto rinunciare : troppo alte temperature raggiunte all’interno della sala, dove non funziona l’impianto di climatizzazione.

E’ successo nel primo pomeriggio di oggi all’ospedale San Martino di Oristano, dove, sperando nella momentanea mancanza di urgenze, i chirurghi dell’ortopedia avevano programmato un intervento su una paziente che da giorni attende di essere operata. Arrivati in sala operatoria, i sei sanitari dell’equipe operatoria si sono resi conto che la temperatura segnata dal termometro non riesce a scendere al di sotto dei trenta gradi. Un valore eccessivo, considerato che medici o infermieri  lavorano sotto il caldo delle lampade e fasciati in pesanti camici, cuffie e mascherine. Da qui la decisione di sospendere e rinviare l’operazione. 

Da ricordare che ogni anno, nei mesi più caldi, l’impianto di climatizzazione che controlla le sale operatorie va in tilt e non riesce a garantire le temperature necessari. Basterebbe un intervento di manutenzione preventiva, secondo quanto riferito più volte dagli operatori sanitari,  per evitare questi gravi inconvenienti che si aggiungono alle criticità già note della attività chirurgica, ridotta da diverse settimane alle sole urgenze a causa della grave carenza di anestesisti.

Da aggiungere che, anche in presenza di un’urgenza, l’equipe operatoria potrebbe trovarsi nella condizione di non poter eseguire un intervento. 

Con la donna che oggi ha dovuto rinunciare all’intervento chirurgico sono al momento 12 le persone ricoverate in Ortopedia attesa di un’operazione, la metà delle quali hanno subito la frattura del femore, per la quale è raccomandato un intervento entro le 48 ore. Un’ attesa prolungata espone infatti questi pazienti a rischi di gravi complicanze.

Sabato, 24 luglio 2021

 

Più informazioni