Mare Morto: dopo lo stop al pontile del Comune, l'Adina rilancia - LinkOristano
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Mare Morto: dopo lo stop al pontile del Comune, l’Adina rilancia

Vinto il primo round davanti al Tar, l'associazione prova a riorganizzare navetta e guardiania

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Cabras
Vinto il primo round davanti al Tar, l’associazione prova a riorganizzare navetta e guardiania

La sorte del nuovo pontile galleggiante a Mare Morto si conoscerà solo con la decisione del Tar Sardegna in camera di consiglio, forse già a metà luglio. I lavori di installazione – avviati lunedì mattina – sono bloccati dopo la sospensiva accordata dai giudici amministrativi sulla base del ricorso presentato dall’Adina. E ora l’associazione che riunisce i diportisti nautici di Cabras e gestisce lo scalo di alaggio di Mare Morto è al lavoro per provare a far partire i servizi di guardiania e navetta.

Appena due settimane fa, l’Adina si era rivolta al Tar (tramite lo studio legale Delunas Carta di Cagliari), chiedendo l’annullamento dell’atto conclusivo della conferenza dei servizi relativa al nuovo pontile galleggiante. Al momento dell’arrivo della sospensiva, gli interventi di installazione del molo erano già a buon punto.

Ora l’Adina studia il da farsi. A Mare Morto nessuno oggi garantisce i servizi stagionali offerti fino alla scosta estate dall’associazione. Per questa ragione l’Adina aveva attaccato il Comune di Cabras e l’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di mal di Ventre”, accusando i due enti di aver progettato l’installazione del nuovo molo per fare concorrenza. A metà giugno il presidente Ivo Zoccheddu aveva annunciato che – a causa del mancato raggiungimento del numero minimo di adesioni – quest’estate l’associazione non avrebbe garantito guardiania e navetta ai soci.

Ora però la situazione è cambiata. “In genere offriamo questi servizi al solo prezzo di costo, dal 1° giugno o al massimo dal 15 dello stesso mese”, dice Zoccheddu. “Nei prossimi giorni verificheremo se ci sono le condizioni per attivare guardiania e navetta a partire da metà luglio”.

“Abbiamo già perso un mese e mezzo, il Comune di Cabras e l’Area Marina Protetta hanno rovinato la stagione ai diportisti”, ha proseguito ancora il presidente dell’Adina. “I preparativi non sono semplici, anche perché le persone che avevamo individuato a maggio per il servizio è possibile che abbiano assunto altri impegni. Avremo bisogno almeno di una decina di giorni per preparare tutto”.

Vista la stagione accorciata,  numero minimo dei diportisti necessari per coprire i costi e riattivare i servizi è sceso notevolmente: “Fino a un mese fa servivano almeno 70 adesioni, oggi ne basterebbero una cinquantina per garantire navetta e guardiania, al costo di 250 euro a socio”.

Zoccheddu rinnova le critiche a Comune e Amp: “Si sono rifiutati di sedersi attorno a un tavolo per discutere di un problema serio. Non mi piace che si siano nascosti dietro ai disabili”, dice il presidente dell’Adina, “perché il sollevatore a bandiera che vogliono installare nel molo galleggiante era stato acquistato per essere posizionato nel nostro molo a Mare Morto. Siamo stati i primi a pensare a una soluzione per i disabili, lo abbiamo fatto con la precedente amministrazione comunale e con il precedente direttore dell’Amp”.

Tra le criticità evidenziate da Zoccheddu c’è anche l’occupazione dell’area dunale di Mare Morto da parte di numerosi mezzi pesanti, compresa una gru. “Gli automobilisti”, fa notare il presidente dell’Adina, “se poggiano anche una sola ruota della macchina sulla sabbia vengono multati. In questi giorni però numerosi mezzi pesanti hanno calpestato le dune. Non capisco perché le regole non siano uguali per tutti”.

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I mezzi pesanti al lavoro a Mare Morto nei giorni scorsi

Mercoledì, 30 giugno 2021

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