Distretti rurali omogenei per valorizzare tradizione e produzioni di nicchia - LinkOristano
Dibattito

Distretti rurali omogenei per valorizzare tradizione e produzioni di nicchia

Dal "Giudicato di Arborea" un no deciso alla proposta del "tutti dentro"

Trattore

Distretti rurali omogenei per valorizzare tradizione e produzioni di nicchia
Dal “Giudicato di Arborea” un no deciso alla proposta del “tutti dentro”

Davvero la creazione di due distinti distretti rurali nell’Oristanese rischia di disperdere energie e creare inutili divisioni? Non ne sono convinti tre promotori del distretto “Giudicato di Arborea”, che in un documento ribadiscono motivazioni e obiettivi.

Interveniamo nel dibattito politico che vede, finalmente, l’avvio del processo di costituzione dei distretti rurali anche nella nostra provincia.

La scorsa primavera le Unioni di Comuni dei Fenici, del Parte Montis, della Bassa Valle del Tirso e Grighine ed alcuni Comuni limitrofi come Marrubiu e Uras hanno avviato congiuntamente il processo per la costituzione del distretto rurale “Giudicato di Arborea”, partendo dalla volontà di costruire dal basso nuove opportunità di sviluppo a vantaggio delle nostre comunità ed in particolare per i nostri giovani.

In tale contesto, abbiamo fatto riferimento, in primis, alla norma regionale in materia, che identifica i distretti rurali come strumenti di sviluppo autoconvocati, che si caratterizzano anzitutto per omogeneità culturale. Da qui l’idea di promuovere la nascita di un distretto con forte connotazione identitaria, identificato per l’appunto con i valori più autentici della cultura della ruralità, basato su un preciso processo partecipativo, senza ricette precostituite e su dimensioni territoriali su cui sia facile incidere.

Fin dall’inizio, non si è trattato di una volontà finalizzata alla divisione del territorio: in altre provincie sarde e nel resto d’Italia sono presenti una pluralità di distretti rurali. In tutta Italia e nel resto d’Europa le politiche di distretto non si si sono basate sulla costruzione di una “massa critica” indistinta con “tutti dentro”, ma hanno puntato sulla valorizzazione delle specificità delle diverse realtà: nel nostro caso alle produzioni di nicchia e alla messa in rete delle realtà presenti e potenziali partendo dalla piena partecipazione delle imprese e delle realtà sociali.

Dall’altronde, se la strategia vincente fosse quella di creare una “entità unica” in una supposta logica unitaria per lo sviluppo, perché nella stessa provincia di Oristano abbiamo 4 GAL e un Flag? Sarebbe bastato un solo organismo inclusivo di realtà come le nostre che in passato sono state esclusa dalla costituzione degli stessi GAL. In realtà ciò è avvenuto perché lo sviluppo locale si basa proprio sulla valorizzazione delle specificità e sulla “specializzazione” del soggetto che aggrega le comunità e che si identifica ogni sub regione anche della nostra Provincia.

Un unico distretto pone, inoltre, problemi pratici in ordine alla gestione. Abbiamo già visto come grandi entità abbiano avuto un impatto modesto sul territorio, anzi in alcuni casi quasi inesistente. L’Unione del territorio può essere costruita anche con la presenza di più distretti rurali che agiscono a livello locale ma che pensano in globale, magari attraverso azioni di inter distretto e di cooperazione esattamente come già avvenuto con i Gal.

In sintesi, se al momento in provincia di Nuoro, una delle provincie maggiormente coesa in termine di progetti per lo sviluppo, abbiamo 6 distretti rurali, nel sud Sardegna almeno 3, in provincia di Sassari 5 e in Gallura 3 vi sarà pure una ragione? Ci chiediamo perché in Provincia di Oristano non vi possano essere due distretti.

L’attivazione di più distretti, come saggiamente avvenuto in altre provincie, accresce la competitività e aumenta la possibilità di catalizzare maggiori risorse per le nostre imprese. La nostra idea è proprio questa: costruire una strategia che coniughi la tradizione con l’innovazione, punti a valorizzare le produzioni di nicchia e le filiere che caratterizzano il nostro patrimonio rurale. Ecco perché vogliamo misurarci sul piano delle proposte, delle idee e dei progetti in una logica di specializzazione, assicurando benefici diffusi a tutti i territori superando inutili contrapposizioni, ancor di più oggi in un momento tragico per le nostre comunità, le nostre imprese e i nostri giovani.

Accogliamo dunque con interesse l’appello a lavorare insieme per lo sviluppo, sempre e quando ciò avvenga in forma paritetica e nel rispetto reciproco delle scelte che ogni comunità ha diritto di effettuare, a beneficio della propria popolazione.

Pietro Paolo ErbiUnione di Comuni dei Fenici
Giorgio ScanoUnione di Comuni Parte Montis
Giacomo ObinuUnione Bassa Valle del Tirso e Grighine

Lunedì, 28 giugno 2021

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