Vaccinazioni nel Guilcier: "Medici di base boicottati ed estromessi" - LinkOristano
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Vaccinazioni nel Guilcier: “Medici di base boicottati ed estromessi”

La Fimmg si rivolge anche al commissario Figliuolo

Vaccino - dose - siringa

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La Fimmg si rivolge anche al commissario Figliuolo

Partono le polemiche  sulle vaccinazioni nel Guilcier e dopo le difficoltà emerse sabato a Ghilarza dove l’apertura dell’hub per le somministrazioni  contro il covid ha causato la perdita di circa 200 dosi a causa della scarsa affluenza registrata nella mattinata soprattutto. In campo scendono ora i medici di famiglia: “La partecipazione dei medici di base all’attività del Punto Vaccinale Territoriale di Ghilarza  è stata boicottata”, sostiene il sindacato provinciale dei medici di famiglia Fimmg che, in un documento firmato dal segretario Alessandro Usai, e inviato al commissario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, all’assessore regionale alla sanità Mario Nieddu e al Commissario dell’Ats Massimo Temussi, spiega : “L’apertura del Punto Vaccinale Territoriale di Ghilarza, è stato programmato inizialmente dal Comune di Ghilarza, Distretto Sanitario e medici di famiglia, ma il presidente della commissione regionale sanità, richiamando a sé tutte le competenze, di fatto ha estromesso dal progetto i medici di base, il distretto e il suo direttore”.

Nel documento la Fimmg oristanese precisa  anche che inizialmente era prevista “la partecipazione di quindici operatori, dei quali 10 medici di medicina generale e alcuni medici volontari e 5 infermieri”.

Nella lettera si affacciano anche  alcuni dubbi sulla gestione della giornata di vaccinazione di sabato scorso, conclusa con 400 vaccini somministrati e 200 dosi perse.  In particolare si chiedono chiarimenti  sulle modalità di convocazione dei cittadini da vaccinare, sulla fornitura delle dosi vaccinali, sul numero delle dosi rimaste e sulla loro destinazione. Questo il documento della Fimmg.

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Che la Medicina Generale sia sistematicamente boicottata nella campagna vaccinale anti Covid è sotto gli occhi di tutti, tuttavia quanto è avvenuto in occasione dell’inaugurazione del Punto Vaccinale Territoriale di Ghilarza ha sicuramente del paradossale.

Dopo alcuni giorni di colloqui personali e telefonici dei rappresentanti dei medici di famiglia Fimmg locali, il direttore di distretto ed il Sindaco di Ghilarza, si è giunti all’istituzione di un PVT a Ghilarza (punto vaccinale territoriale): finalmente il territorio vedeva realizzarsi l’avvio di una campagna vaccinale anti Covid, rivolta a tutti i cittadini in una struttura costantemente presente sino alla fine di questa maledizione naturale.

Grazie all’impegno del sindaco, che è riuscito ad attrezzare la palestra di via Volta, il sopralluogo effettuato circa dieci giorni orsono dal direttore di distretto, dal rappresentante Fimmg territoriale e infermieri vaccinatori, ha considerato la logistica adeguata all’esigenze del caso.

La decisione a quel punto spettava al direttore di distretto responsabile della medicina del territorio e quindi della campagna vaccinale; l’incontro si chiudeva con un accordo di massima sulla partecipazione dei medici di medicina generale, alcuni medici volontari e infermieri volontari, in tutto dieci medici e cinque infermieri.

Alessandro Usai
Alessandro Usai segretario provinciale Fimmg

Improvvisamente entra a gamba tesa sul programma il presidente della Commissione regionale sanità, richiamando a sé tutte le competenze e di fatto estromettendo dal progetto i medici di base, il distretto e il suo direttore.

Il punto vaccinale quindi si è inaugurato sabato con la dotazione di un discreto numero di dosi (650/800) e la partecipazione di quattro medici volontari ed alcuni infermieri. Sono state somministrate circa 400 dosi vaccinali.

È con rammarico che si rileva che una iniziativa che vedeva coinvolta tutta tutta la medicina generale del territorio in maniera stabile sia stata fatta naufragare per la voglia di protagonismo di qualcuno per una iniziativa spot di dubbia utilità.

Sorgono tuttavia degli interrogativi;

  1. Con quale criterio sono stati convocati i cittadini?
  2. Come sono state procurate le dosi vaccinali?
  3. Se sono state somministrate 400 dosi, le rimanenti quante sono? Sono state tracciate? Sono state consegnate ad altri utilizzatori?

Tutto questo per ribadire per l’ennesima volta, che la medicina generale viene relegata, soprattutto nella nostra regione a cenerentola dell’assistenza sanitaria, in un momento in cui la medicina territoriale sarebbe fondamentale per la sconfitta della pandemia causata dal Sars-CoV-2.

Confidando nell’attenzione dei destinatari, si inviano i più cordiali saluti.

Alessandro Usai
segretario provinciale Fimmg Oristano

Lunedì, 28 giugno 2021

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