Nuovo molo di Mare Morto: l'Adina taglia alcuni servizi ai diportisti, accusa il Comune e va al Tar - LinkOristano

Nuovo molo di Mare Morto: l’Adina taglia alcuni servizi ai diportisti, accusa il Comune e va al Tar

Vivace polemica anche nel consiglio comunale di Cabras

Mare Morto - San Giovanni di Sinis - ormeggi - Foto GoOristano

Mare Morto: l’Adina taglia i servizi ai diportisti, accusa il Comune e va al Tar

Mare Morto – Foto Gooristano

Niente navetta e niente servizio di guardiania a favore dei diportisti, quest’estate, a Mare Morto, da parte  dell’Adina. Secondo il presidente dell’associazione, Ivo Zoccheddu, è questa la prima conseguenza dell’iniziativa del Comune di Cabras che ha deciso di realizzare sempre a Mare Morto un altro molo. Sono solo una quarantina i diportisti che per il momento hanno aderito alla proposta dell’Adina.

“Per la prima volta dopo tanto tempo”, commenta amareggiato il presidente Ivo Zoccheddu, “l’associazione non potrà offrire i soliti servizi a causa della concorrenza del Comune e dell’Area marina protetta. Noi siamo una onlus, non incassiamo un euro. Purtroppo le spese non sono sostenibili, dovrebbero aderire almeno 70 soci per garantire l’attività”.

Navetta e guardiania sono stati garantiti tutte le estati a prezzo di costo dall’Adina, ma i numeri quest’anno sono troppo bassi perché l’attività risulti economicamente sostenibile.

Ivo Zoccheddu

Ieri proprio l’Adina ha presentato un ricorso al Tar della Sardegna, impugnando le determinazioni assunte dal Comune sul nuovo pontile. “Siamo convinti che la pratica presentata dal Comune non sia regolare, come invece dice il sindaco Andrea Abis”, spiega il presidente dell’associazione Ivo Zoccheddu. “Abbiamo incaricato il nostro studio legale di presentare ricorso al Tarc hiedendo l’annullamento dell’atto conclusivo della conferenza dei servizi. Abbiamo fatto presenti le nostre perplessità, ma si tratta di analisi parziali, perché non abbiamo avuto accesso agli atti della conferenza dei servizi”.

Zoccheddu non risparmia un nuovo duro attacco al Comune: “Ci hanno negato gli atti, non potendolo fare, non capiamo cosa ci sia da nascondere. Ci dicono che non abbiamo un interesse diretto, ma è evidente che l’interesse da parte nostra c’è eccome. Il ricorso verrà integrato quando avremo a disposizione tutta la documentazione della conferenza di servizi. Riteniamo che non abbiano le autorizzazioni del genio civile, quelle urbanistiche e le dovute autorizzazioni della Capitaneria di porto”.

Intanto ieri è stato approvato dal consiglio comunale di Cabras il regolamento che disciplinerà la fruizione in sicurezza del campo boe per l’ormeggio, del pontile galleggiante e dell’unità nautica di supporto di Mare Morto. Il testo è stato elaborato dall’Area marina protetta con la consulenza di esperti del settore e con la collaborazione della Capitaneria di porto di Oristano, guidata dal comandante Matteo Gragnani. Il regolamento è immediatamente efficace. Ha ricevuto nove voti favorevoli, tre gli astenuti e un solo voto contrario, arrivato dalla consigliera comunale Alessandra Lochi di Cabras Popolare Progressista. Il nuovo pontile galleggiante per le operazioni di imbarco e sbarco degli utenti dei campi ormeggio e stazionamento sarà accessibile anche agli utenti con disabilità funzionali.

Andrea Abis

“È un regolamento di interesse generale”, ha commentato in aula il sindaco Andrea Abis, “occorre ci siano regole chiare e definite, perché la sicurezza dell’area di Mare Morto è una priorità. L’Area marina protetta si occupa interamente della gestione del campo boe, compresi i costi di gestione. Il progetto del pontile galleggiante è stato ideato e presentato dall’Amp. Sono arrivati i pareri favorevoli di tutti gli enti coinvolti, compreso quello del Servizio tutela e paesaggio. Si tratta di un servizio stagionale. Installato a giugno, il pontile verrà smontato a settembre. Permetterà ai disabili di accedere facilmente alle imbarcazioni”.

Ha evidenziato numerose perplessità il consigliere comunale di opposizione Gianni Meli, che ha fatto riferimento, tra le altre cose, proprio al ricorso al Tar presentato dall’Adina, che gestisce lo scalo di alaggio di Mare Morto. Meli ha inoltre chiesto al sindaco di promuovere un nuovo incontro per chiarire le posizioni delle parti coinvolte. “Non abbiamo interferito rispetto alla gestione dell’Adina”, ha risposto Abis, “tanto è vero che il Comune ha rilasciato all’Adina l’ordinaria autorizzazione all’uso dello spazio pubblico per l’installazione dei tendaggi e del container dell’associazione. Non stiamo tentando di sostituirci all’Adina. Non siamo proprietari dello scalo di alaggio, né Comune e Area marina hanno fatto domanda per gestire lo scalo di alaggio. Non capisco in che modo il Comune stia facendo concorrenza. Stiamo mettendo in piedi un pontile, non uno scalo di alaggio. Si tratta di un servizio completamente diverso”.

“Ci troviamo di fronte all’ennesima scelta figlia di una volontà unilaterale che non lascia spazio al dialogo e al confronto”, ha criticato, però, la consigliera comunale Alessandra Lochi. Per l’esponente di Cabras Popolare e Progressista, quella di installare il molo a Mare Morto è una scelta “che appare priva di qualsivoglia utilità, oltreché onerosa”.

Il rendering del molo di Mare Morto

Martedì, 15 giugno 2021

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