Da una lettera di Gramsci, l'arte contro l'abbrutimento intellettuale - LinkOristano

Da una lettera di Gramsci, l’arte contro l’abbrutimento intellettuale

La mostra è stata allestita all'ex frantoio di Villa Verde. Inaugurazione virtuale il 25 aprile

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Da una lettera di Gramsci, l’arte contro l’abbrutimento intellettuale
La mostra è stata allestita all’ex frantoio di Villa Verde. Inaugurazione virtuale il 25 aprile

Una delle opere della mostra “25 x 4. Contro l’abbrutimento intellettuale”

Un’altra festa della Liberazione in piena pandemia. Nel segno di arte e creatività, con piccole opere che parlano di libertà. Il Comune di Villa Verde, la società Nur e la Biblioteca Gramsciana hanno risposto “presente” per il secondo anno consecutivo all’appuntamento con la ricorrenza del 25 aprile, nonostante le restrizioni imposte dalle misure di contenimento del Coronavirus.

Domenica 25, nel pomeriggio, è in prohgramma l’inaugurazione virtuale della mostra “25×4. Contro l’abbrutimento intellettuale”, con 66 opere realizzate da altrettanti artisti che hanno raccolto l’appello lanciato lo scorso anno durante il lockdown dalla Biblioteca Gramsciana e dalla Nur.

Le opere, di dimensioni limitate, si rifanno a una lettera di Antonio Gramsci da Ustica. Uno scritto in cui il pensatore sardo aveva manifestato tutta la sua preoccupazione per l’abbrutimento intellettuale di quel periodo. “Nonostante il momento difficile, abbiamo voluto continuare a diffondere i nostri ideali, come la resistenza al fascismo e al nazifascismo”, dice Giuseppe Manias, della Biblioteca Gramsciana, che ha curato la mostra, “con una memoria anche visiva”.

Giuseppe Manias

D’accordo il sindaco di Villa Verde Sandro Marchi e il presidente del Consorzio turistico Due Giare Lino Zedda: “In Marmilla siamo resilienti nel confermare la cultura come volano di crescita per le nostre comunità. Nonostante le tante difficoltà, non ci siamo fermati e proviamo a continuare a dare il massimo, anche quando il massimo non è il meglio. Ci serve comunque per infondere un po’ di coraggio anche a noi stessi e alle nostre popolazioni”.

La mostra. L’iniziativa culturale è sostenuta anche dall’Istituto sardo per la storia dell’Antifascismo e della Società contemporanea e dal Consorzio Due Giare. A curarne l’allestimento nell’ex frantoio di Villa Verde, in via Notaro Salis, è stato Massimo Spiga, uno degli artisti che espongono le proprie “piccole opere” nel bello spazio del paese del Monte Arci. Con la sua altre 65 creazioni, tutte della dimensione di 25 centimetri per 4 centimetri, in orizzontale o verticale. Era questo il requisito fondamentale per partecipare all’esposizione “25 x 4. Contro l’abbrutimento intellettuale”.

“In quei giorni”, ha ricordato Manias, “era marzo 2020, proponemmo il progetto per ricordare la data della liberazione dal nazifascismo: il 25 aprile. L’ispirazione fu la lettera nella quale Antonio Gramsci da Ustica lamentava che ciò che lo preoccupava di più fosse il pericolo dell’abbrutimento intellettuale. Furono 66 artisti ad aderire all’appello. Due purtroppo non sono più con noi, Giuseppe Bosich e Paolo Ollano. Le opere allora vennero pubblicate nelle nostre pagine Facebook. Oggi la mostra, allestita da Massimo Spiga, ha una sede fisica a Villa Verde. Speravamo di poterla fare visitare liberamente da subito, da domenica 25 aprile, ma purtroppo ancora una volta gli eventi legati alla pandemia hanno fatto in modo che questo non accadesse”.

Sandro Marchi

Taglio virtuale. Di necessità virtù, domenica il taglio del nastro sarà virtuale e affidato ai canali social e ai nuovi strumenti multimediali. Alle 18.30 le pagine Facebook di Biblioteca Gramsciana, Biblioteca Gramsciana onlus e Nur pubblicheranno un link e daranno ufficialmente il via all’inaugurazione via Internet con un video realizzato da Stefano Giaccone.

Nel filmato i saluti del sindaco Sandro Marchi e del presidente delle Due Giare Lino Zedda, poi gli interventi di Manias e Spiga, di Federico Coni, un altro artista presente all’esposizione, di Walter Falgio dell’Issasco su artisti tra antifascismo e Resistenza e, infine, di Stefano Giaccone. “Appena le norme ce lo consentiranno, la mostra sarà aperta al pubblico”, ha annunciato Manias.

Abbrutimento intellettuale – Antonio Gramsci

“Ustica, 11 dicembre 1926.

Carissimo amico,
sono giunto a Ustica il 7 dicembre, dopo un viaggio alquanto disagiato (come puoi comprendere), ma molto interessante. […] Mi preoccupa un po’ il problema della noia, che non potrà essere risolto unicamente dalle passeggiate e dal contatto con gli amici […] Carissimo amico, tu conosci le mie condizioni famigliari e sai quanto sia difficile per me ricevere libri altro che da qualche amico personale: credi che non avrei osato darti un tale fastidio, se non spinto dalla necessità di risolvere questo problema dell’abbrutimento intellettuale che specialmente mi preoccupa”.

Sono alcuni delle frasi scritte da Gramsci nella sua lettera da Ustica. Sul pericolo dell’abbrutimento intellettuale hanno riflettuto gli artisti della mostra. Riflessioni concretizzare poi nelle opere “25×4”, che richiamano anche i temi della libertà e della liberazione.

L’abbrutimento intellettuale è legato anche, oramai da un anno, anche al dilagare della pandemia. “La noia ha portato a rendere le persone meno ragionevoli”, dice Giuseppe Manias, “meno portate al ragionamento, allo studio, alla scienza, ma più portate allo scontro. Ciò che da un anno accade, quasi tutti i giorni. Persone più inclini all’interesse individuale, senza ricordarsi di un bene comune e dimenticandosi che l’intellettuale è insito nella società. Era proprio questa la paura di Gramsci”.

Lino Zedda

“In questa pandemia”, aggiunge il sindaco di Villa Verde Sandro Marchi, “stanno emergendo i nostri istinti peggiori. Un esempio per tutti: chi per le vaccinazioni cerca di saltare la fila e non rispetta le priorità di chi ha più bisogno. È una società in cui regna l’egoismo. Abbiamo assistito a tanti comportamenti fatti di altruismo, ma anche ad altrettanti pessimi”.

La cultura. “Questa mostra è un altro segnale di ripartenza. I Comuni e il Consorzio”, ha concluso Lino Zedda, “non si fermano e continuano a seguire, promuovere e sostenere il percorso della cultura, dell’arte e della crescita intellettuale per costruire un futuro migliore per il nostro territorio”.

Una delle opere della mostra “25 x 4. Contro l’abbrutimento intellettuale”

Questo l’elenco di artisti e opere.
Antonello Atzori: L’onda lunga dei sommersi.
Clelia Atzori: Al termine della notte già fioriva la libertà.
Alessio Bachis: Resilienza.
Giuseppe Bosich: 25 aprile 2020.
Corinna Cadetto: Stay off line.
Fabio Cadoni: Pazzia sensoria.
Mario Callens: Musica gioiosa.
Antonella Canu: Possibilità vuol dire libertà.
Jacopo Cau: Borra di gabbiano reale su juta.
Gwenalle Chastagner Angei: Spartito dalle ceneri di Gramsci.
Diego Collu: Nino, la libertà è una cosa seria.
Federico Coni: Calma apparente.
Chiara Cossu: Pensiero di libertà.
Anna Bonaria Cozzolino: Libertà.
Federica Cruccu: Io R-esisto.
Cesare Dattena: Muri.
Cesare Dattena / Antonio Podda / Giorgio Podda: Gramsci dada.
Ruggero Davoli: Le ali della libertà.
Bonacattu Deligia: Senza titolo.
Marina Desogus: Sul golgota.
Simonetta Deidda: Contrasti liberi.
Elisabetta Ecca: Inside.
Nino Etzi: Per il 25 aprile 2020.
Simone Frau: Un pugno alle oppressioni. Oltre il 25 aprile.
Francesca Ledda: Senza titolo.
Simonetta Figus: Fiorisce la libertà.
Carlo Giaccone: Monolite.
Stefano Giaccone: 25×4.
Paolo Giacobbe: 4 muri.
Marie-Claire Taroni: Verso il futuro.
Enea Mancino: Senza titolo.
Maria Teresa Manias: Senza titolo.
Ilaria Marongiu: Sigillo 2020.
Carlo e Francesca Marras: R-esistere nel tempo.
Michele Marrocu: Luchy Pertini.
Gigi Meli: Ma no che non è finita.
Michele Melis: Senza titolo .
Benigno Moi: Resistenza tradita.
Claudia Montis: Degrado umano.
Paolo Mura: Attracco.
Nicolò Muscas: Lettere di giornale.
Vittoria Nieddu: Liber(A)zione.
Paolo Ollano: Incipit.
Miriam Orrù: La Liberazione della Mater.
Salvatore Palita: Senza titolo.
Antonio Perrottelli: Geometrie d’attesa.
Alice Pia: L’occhio della memoria.
Nino Pilloni: Grovigli di illibertà.
Riccardo Pinna: Pensando alla Liberazione.
Danila Pittau: Art. 11 l’Italia ripudia la guerra… .
Alessia Podda: Come voler raggiungere la fine dell’arcobaleno.
Antonio Podda: Il bambino…
Antonio Podda / Giorgio Podda: Liberazioni.
Giorgio Podda: Bonobo sapiens.
Viola Quida: Seme libera tutt*.
Eva Rasano: Senza titolo .
Gisela Robert: Vedi Napoli e poi vivi.
Simone Sanna: Farfalla gialla .
Antonio & Cecilia Secci: Pampalugo.
Marco Serra: Una libertà cucita.
Massimo Spiga: 25 Aprile.
Mara Turnu: Favole di libertà.
Luca Tuveri: Libero di essere libero.
Fernanda Vacca: Soffio di libertà.
Attilia Valdès: Ada.
Michele Zucca: Senza titolo.

Lunedì, 19 aprile 2021

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