Ancora senza vaccino e senza notizie. La rabbia dei pazienti fragili - LinkOristano

Ancora senza vaccino e senza notizie. La rabbia dei pazienti fragili

Respinti dal portale delle prenotazioni e stanchi di attendere una convocazione che non arriva

Vaccino coronavirus

Ancora senza vaccino e senza notizie. La rabbia dei pazienti fragili
Respinti dal portale delle prenotazioni e stanchi di attendere una convocazione che non arriva

Dovrebbero essere i primi da difendere, perché un contagio da Coronavirus per loro sarebbe pericolosissimo, se non letale. E invece anche in provincia di Oristano i pazienti con gravi patologie, classificati come “pazienti fragili”, scoprono di essere gli ultimi. 

Va bene essere scavalcati da personale sanitario, ottantenni, forze di polizia, insegnanti, ma ora che fuori dai centri vaccinali sono in fila centinaia di persone che hanno da sessant’anni in su e godono di ottima salute, loro proprio non ci stanno ad attendere con pazienza il proprio turno, come si sentono sempre raccomandare da uffici e medici della Assl.

E così, dopo avere cercato inutilmente di registrarsi sul portale  dei vaccini – che non accetta il codice fiscale di quanti hanno una esenzione -, dopo avere interrogato medici di famiglia, associazioni dei malati e il centralino della Assl, non possono fare altro che continuare a osservare il massimo isolamento con tutte le protezioni del caso. E magari sfogare sulle pagine dei giornali o sui social la loro rabbia e il loro sconforto.

Basta scorrere i commenti per rendersi conto della disperazione e l’ansia in cui vivono quanti non solo hanno difficoltà a seguire le necessarie terapie, a causa dei limiti della pandemia, ma attendono ogni giorno quella convocazione che non arriva mai.

Scrive F. C., pensionato . “Non è il massimo stare ogni giorno ad aspettare una telefonata, con la paura che arrivi mentre si è occupati, o di non sentirla, tanto che qualcuno si porta il cellulare pure in bagno, ormai. A me non sembra normale né accettabile una gestione del genere. Si doveva procedere dopo gli ultraottantenni con le categorie fragili, invece niente. Un piano che fa acqua da tutte le parti, nazionale e regionale.

G.L., 70 anni, pensionato, si è anche attivato per ottenere un appuntamento, ma con scarsi risultati : “Ho problemi di cardiopatia ischemica, diabetico e oncologico sotto monitoraggio; non ho ricevuto nessuna convocazione. Eppure ho cercato una serie di contatti con Urp Regionale e con Urp Oristano, che mi consiglia di mandare una mail alla Prevenzione sanitaria: nessuna risposta”.

I.M., pensionata, 69 anni, non nasconde la delusione per l’organizzazione della campagna vaccinale della provincia. “Uno stress incredibile per le persone cosiddette fragili che non sanno più a che santo votarsi. Certo la gestione del piano regionale delle vaccinazioni è pessima e fa acqua da tutte le parti, ma non credo che a livello locale non si potesse procedere dando la priorità a chi ne ha più diritto”. 

Dello stesso tenore anche T.M.: “Dobbiamo dire che è solo Oristano fuori da questo discorso. Chi è seguito per patologie a Cagliari è stato chiamato e vaccinato”.

Difficile per qualcuno perfino capire come sia considerata la propria patologia. È il caso di D.M., affetta da una malattia rara: “Ho l’invalidità, ma mi è stato detto che non faccio parte della categoria dei fragili. Ho capito che la malattia rara oltre a non far parte delle tabelle d’invalidità, per la sanità non esiste e neanche per il vaccino. Ma ogni anno mi obbligano a fare quello influenzale, che coerenza !”

Qualcuno, come L. I., 68 anni, pensionata, ricorda che ad essere dimenticati sono anche i novantenni “È una gestione al rovescio. Ciò che il semplice buon senso suggerisce, prima i più anziani e i fragili, viene disatteso e senza spiegazioni. E intanto mia mamma novantenne, aspetta, e ora anche io, giacché inserita nell’elenco dei fragili, mentre i miei coetanei procedono. Vorrei sapere la logica di tutto questo procedere al contrario”.

C’è chi spera di superare la giornata senza contrarre il virus, come  B.F.: “Io e mia moglie, tutt’e due con patologie importanti,  viviamo in uno stillicidio di stress e paura, paventando un contagio che per noi potrebbe essere fatale. Ma questo sembra non interessi a nessuno”.

E ancora, M. P., 55 anni, dipendente pubblico e paziente oncologico, si chiede perchè a Oristano non si assicurino le priorità indicate a livello nazionale. “Sento tutti i giorni alla televisione che in tutta Italia anziani e fragili hanno la priorità nelle vaccinazioni. Ma non siamo anche noi in Italia, visto che qui i fragili rimangono indietro ? Io e gli altri pazienti in terapia al reparto di Oncologia del San Martino siamo molto preoccupati. Chi è in cura al Businco è stato già vaccinato ma di noi non si occupa nessuno. Da dire poi che in alcuni comuni i fragili vengono inseriti, da parte dei sindaci , tra le riserve , quindi se non si presenta un 80 enne o 70 enne il paziente fragile prende il suo posto. Ma a Oristano ? 

Di fronte alle attese e i solleciti dei pazienti fragili, i medici di famiglia alzano le braccia ma, anche quando trasmettono alla Assl i nominativi dei propri pazienti fragili, niente sembra muoversi, come spiega N.S., 65 anni. “Il mio medico  ha inviato gli elenchi con il nome dei suoi pazienti fragili, compreso il mio, ma ancora non ho avuto nessuna risposta” .

C.O., 74 anni, pensionato, affetto da diverse patologie e in attesa di vaccino, non rinuncia all’ironia (“Ci chiamano pazienti fragili, manco fossimo cristalli di Boemia”), ma si chiede: “Fra i vaccinati con il Pfizer nella Regione Sardegna ci sono oltre 28 mila nella categoria  altri”. Qualcuno ci può far sapere chi sono?”.

Da tutti, la stessa domanda: quando? Quando saranno vaccinati coloro che hanno patologie o invalidità importanti? Si spera ora che chi dovrebbe preoccuparsi anche di loro risponda. Prima possibile.

E chissà se risponderà anche il presidente della Regione, Christian Solinas, destinatario della petizione “Sardegna – Vaccinare le persone fragili“, appena partita sulla piattaforma Change.org. I promotori chiedono tra l’altro che “il sistema d’accesso alla vaccinazione garantisca l’effettività di tale priorità” e la “disponibilità di un calendario di vaccinazioni”. Riceveranno la petizione in copia anche il presidente del Consiglio Mario Draghi e il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo. Chissà.

Venerdì, 16 aprile 2021

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