Un viaggio online alla riscoperta di Marceddì e di S'Ena Arrubia - LinkOristano
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Un viaggio online alla riscoperta di Marceddì e di S’Ena Arrubia

Terralba, conferenza organizzata dal circolo Legambiente S'Arrulloni

Un viaggio online alla riscoperta di Marceddì e di S’Ena Arrubia
Terralba, conferenza organizzata dal circolo Legambiente S’Arrulloni

La locandina dell’iniziativa

Sabato 27 febbraio il circolo Legambiente Terralba S’Arrulloni proporrà un seminario online su “Uomo e Ambiente: Zone Umide”. Un evento a cui sarà possibile partecipare in diretta sulla pagina Facebook del circolo; inizio alle 18.

“Vorremmo proporre un viaggio nella storia alla riscoperta dei siti Ramsar presenti sul territorio”, spiega Elena Casu, presidente del circolo Legambiente Terralba S’Arrulloni, “in particolare della valle di Marceddì e dello stagno di S’Ena Arrubia, passando per il ruolo ambientale ed economico assunto nel tempo, per proseguire poi con le attività presenti e future dei compendi ittici interessati”. Il seminario rientra tra gli eventi promossi per promuovere la “Giornata mondiale delle Zone umide”.

Istituita nel 1997, la “Giornata mondiale delle Zone umide” si celebra il 2 febbraio di ogni anno, in occasione dell’anniversario della firma della “Convenzione sulle Zone umide di importanza internazionale”, più nota come “Convenzione di Ramsar” perché siglata nell’omonima città in Iran il 2 febbraio 1971.

La convenzione è un trattato firmato da Governi, istituzioni scientifiche e organizzazioni internazionali per promuovere “la conservazione e l’utilizzo razionale di tutte le zone umide attraverso azioni locali e nazionali e la cooperazione internazionale, quale contributo al conseguimento dello sviluppo sostenibile in tutto il mondo”.

Alleate contro i cambiamenti climatici, scrigni di biodiversità, fonti di risorse irrinunciabili per l’uomo, oggi sono 2416 le zone umide d’importanza strategica internazionale, i “Siti Ramsar”, inseriti nell’elenco della Convenzione: 56 si trovano in Italia, e di questi 8 in Sardegna.

Rifugio per oltre 100 mila specie d’acqua dolce conosciute, le zone umide sono i più efficaci serbatoi di carbonio del pianeta – le sole torbiere, che coprono il 3% della superficie terrestre, assorbono il 30% del carbonio organico dei suoli – e hanno un ruolo significativo nel contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici. Sono barriere naturali contro gli eventi estremi di origine marina, come le praterie di posidonia; capaci di immagazzinare le piogge in eccesso e mitigare gli impatti delle inondazioni, come le pianure alluvionali; o ancora, in grado di preservare endemismi e peculiarità dei paesaggi montani, come le sorgenti e i laghi d’alta quota. Dalle zone umide deriva, inoltre, il 70% di tutta l’acqua dolce utilizzata per l’irrigazione.

Nella “Giornata mondiale dedicata alle Zone umide”, che quest’anno celebra il 50° anniversario della Convenzione di Ramsar, Legambiente rinnova il suo decennale impegno proponendo una mobilitazione di volontari e cittadini che, tra eventi online e in presenza, raccontino l’importanza della tutela e valorizzazione di queste aree.

Giovedì, 25 febbraio 2021

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