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“Pesca professionale esclusa dal contratto delle zone umide: perché?”

L'appello di Legacoop Sardegna: "Non si dimentichi il settore ittico"

rete da pesca

“Pesca professionale esclusa dal contratto delle zone umide: perché?”
L’appello di Legacoop Sardegna: “Non si dimentichi il settore ittico”

Immagine d’archivio

I pescatori professionali chiedono di essere coinvolti nel progetto di sviluppo sostenibile delle zone umide marino-costiere dell’Oristanese. Venerdì scorso l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis, i rappresentanti della Provincia e del Consorzio di bonifica di Oristano e dieci sindaci del territorio hanno firmato il contratto di costa e il piano di azione. Oggi arriva l’appello del settore pesca di Legacoop Sardegna: “Registriamo, con rammarico, la totale assenza del settore produttivo della pesca dai tavoli di discussione che hanno portato alla stesura del piano di azione”, il commento del responsabile del settore pesca, Mauro Steri.

Steri e Legacoop non sono contrari al piano, anzi. “Ci siamo dichiarati subito favorevoli”, spiega in una nota indirizzata all’assessore Lampis, all’assessore all’industria Anita Pili, e ai coordinatori degli amministratori locali, Sandro Pili e Andrea Abis. “Più in generale, siamo promotori dello sviluppo sostenibile attraverso diverse e articolate iniziative, anche in collaborazione con numerose amministrazioni pubbliche, alcune delle quali firmatarie del contratto”.

Mauro Steri

“Leggiamo con interesse”, sottolinea Steri, “che il piano di azione che costituisce la parte attuativa dell’accordo, è suddiviso in sette assi strategici, tra cui governance territoriale partecipata; riqualificazione del paesaggio e valorizzazione del patrimonio culturale; green economy, modello di sviluppo del territorio sostenibile e responsabile.

Questo importante strumento di sviluppo del territorio deve ispirarsi prioritariamente a tre principi cardine:

1. sussidiarietà orizzontale e verticale: collaborazione fra istituzioni, cittadini e categorie del territorio e coordinamento con le istituzioni pubbliche sovraordinate;
2. sviluppo locale partecipato: attraverso il prioritario e fondante ricorso alla partecipazione come unica modalità di interrelazione capace di cogliere l’identità territoriale e trasferirne i caratteri distintivi nelle scelte strategiche di sviluppo locale;
3. sostenibilità: le comunità insediate definiscono in modo condiviso le misure per la riqualificazione dei territori, senza minacciare l’operabilità dei sistemi naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura dei servizi ambientali, sociali ed economici.

Attraverso le azioni derivanti da questi tre principi cardine, la rete di attori locali costruisce una visione condivisa di obiettivi coerente con il quadro socio-economico di riferimento e successivamente formalizza un patto nella forma che ritiene più adeguata”.

L’esclusione dai tavoli del settore pesca non è però andata giù a Legacoop Sardegna. “Giova ricordare”, scrive ancora Steri, “che l’attività di pesca professionale è l’attività economica principale che viene esercitata sia nell’ambiente marino che in quello lagunare dell’Oristanese, e che in quest’ultimo l’attività viene esercitata nei sei principali stagni (Marceddì, Santa Giusta, Cabras, Mistras e Is Benas) da oltre cinquecento addetti, suddivisi in due consorzi cooperativi e tre cooperative che li gestiscono in forza di una concessione della Regione Sardegna”.

“Sia i 17 obbiettivi dell’Agenda 2030 dello Sviluppo sostenibile dell’Onu, sia le linee guida indicate dalla commissaria europea Ursula von der Leyen”, evidenzia il responsabile del settore pesca di Legacoop Sardegna, “concordano su un punto: lo sviluppo sostenibile per essere definito tale deve essere co-progettato con il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici, privati e economici del territorio. Altrimenti, purtroppo, oltre a essere l’ennesima occasione persa, è il perpetrarsi di vecchi schemi ormai superati all’interno dei nuovi concetti di programmazione. Auspichiamo quindi quanto prima un fattivo coinvolgimento del settore produttivo della pesca e dei loro rappresentanti, finalizzato all’accoglimento delle istanze del settore”.

Lunedì, 8 febbraio 2021

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