"Ricoveri anche in Casa di cura per superare l'emergenza coronavirus" - LinkOristano
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“Ricoveri anche in Casa di cura per superare l’emergenza coronavirus”

Proposta del Comitato diritto alla salute della provincia di Oristano

Oristano - clinica - nuovo reparto ortopedia

“Ricoveri anche in Casa di cura per superare l’emergenza coronavirus”
Proposta del Comitato diritto alla salute della provincia di Oristano

L’utilizzo della Casa di cura Madonna del Rimedio, vista la situazione di emergenza venutasi a creare nelle strutture ospedaliere della provincia di Oristano, a causa dei contagi da coronavirus, è stata chiesta dal Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano. Il Comitato ha rivolto un appello all’Assessorato alla sanità, all’Ares e all’Assl di Oristano, perchè “si attivino urgentemente per chiedere la disponibilità della struttura a collaborare con il sistema sanitario pubblico in questo momento di emergenza”.

Il Comitato ricorda che la Casa di Cura chiuderà per ferie dal 21 dicembre all’11 gennaio prossimi per raggiunto budget. Inoltre che, essendo azienda privata, “non è soggetta ad espletare concorsi e selezioni per l’assunzione di personale, e può sopperire più agevolmente alle carenze di organico”. Infine, ricorda come la Casa di cura “possieda un laboratorio d’analisi e una radiologia dotata di TAC, e che i posti letto sono dotati di gas medicali a norma”.

Per motivare la propria proposta il Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano fa riferimento alla “situazione quanto mai drammatica in cui versa l’ospedale San Martino di Oristano, che vede ancora una volta chiuso il Pronto Soccorso per qualsiasi urgenza non covid, il reparto di medicina completamente convertito per pazienti covid, e numerosi casi di positività in vari altri reparti – ortopedia, rianimazione, nefrologia, radiologia”.

Il Comitato ricorda poi che “la già carente dotazione organica del reparto di medicina, a causa dei contagi è stata ulteriormente depauperata” e “al momento non è stato ancora attuato il trasferimento dei pazienti negativi all’ospedale Mastino di Bosa, il cui numero di posti letto”, si legge nella nota “è peraltro del tutto insufficiente”. A ciò il Comitato aggiunge “il tragitto verso Bosa, per pazienti già in condizioni precarie, potrebbe essere disagevole e pericoloso, e impegnerebbe personale medico e infermieristico già ridotto ai minimi termini”, mentre “a Oristano, a 200 metri dall’ospedale, è presente propria una Casa di Cura accreditata e convenzionata per 61 posti letto di medicina e 20 posti di cardiologia”.

Giovedì, 10 dicembre 2020

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