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Emergenza covid. Infermieri contro i vertici dell’Assl: “Dimettetevi”

Duro atto d'accusa del Nursind che descrive una situazione di estrema gravità nei presidi sanitari della provincia di Oristano

Emergenza covid. Infermieri contro i vertici dell’Assl: “Dimettetevi”
Duro atto d’accusa del Nursind che descrive una situazione di estrema gravità nei presidi sanitari della provincia di Oristano

È un duro atto d’accusa sulla gestione dell’emergenza covid in provincia di Oristano, quello della segreteria provinciale del Nursind – il più importante sindacato delle professioni infermieristiche – che si conclude con la richiesta delle  dimissioni della direttrice della Assl Valentina Marras e dei vertici della sanità.

In una lettera firmata dalla segretaria del Nursind di Oristano, Angela Dessì, inviata all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu e alla direttrice della ASSL di Oristano Valentina Marras, il sindacato esprime “il più vivo dissenso per la gestione della pandemia in tutta la provincia di Oristano, da parte di una dirigenza regionale e locale, che al netto di proclami e risibili dichiarazioni e rassicurazioni, ha mostrato la propria totale incapacità di dare risposte attendibili e adeguate”.

Nel documento si contesta innanzitutto la mancata adozione di tutta una serie di misure che già dai mesi estivi avrebbero consentito di gestire al meglio la seconda ondata dell’epidemia, mentre invece “si è lasciato che la situazione andasse completamente fuori controllo con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”.

Si  segnala quindi  “la drammatica situazione verificatasi nell’ultimo fine settimana”, con un chiaro riferimento alla diffusione dei contagi all’interno del San Martino, e come, anche dopo oltre 40 giorni di chiusura del pronto soccorso, solo  lunedì scorso 7 dicembre si sia provveduto ad effettuare dei sopralluoghi che hanno consentito di verificare come “i percorsi separati sporco / pulito, nella maggior parte delle Unità Operative siano inesistenti e il livello di rischio illimitato”.

Bocciato anche il previsto trasloco dei pazienti tra i due ospedali di Bosa e di Oristano: “Pare quasi”, si legge nella lettera del Nursind, “che i problemi si autorisolvano semplicemente nello spostarli in altro spazio, predisponendo tra l’altro una calendarizzazione difficilmente applicabile”.

Poco felice, secondo il Nursind oristanese, è anche la decisione di destinare ai pazienti covid l’ospedale di Ghilarza. Con un reparto “destinato a pazienti di bassa complessità che non dispone di impianto di erogazione di ossigeno, ma solo di bomboloni”. Quasi che “un paziente positivo al covid considerato clinicamente stabile non possa essere suscettibile di peggioramento repentino della funzionalità respiratoria”.

Incomprensibile anche la nuova destinazione dell’ospedale di Bosa, e i suoi 40 posti letto, “solo sulla carta”,  che “nonostante tutti i lavori di adeguamento e trasformazione e gli sforzi del personale per adeguarsi alla nuova complessità, dopo trenta giorni verrà convertito  in reparto non covid”.

Un contesto, che, nella descrizione del sindacato, è aggravato da tutta una serie di circostanze: “Pazienti positivi in ordine sparso in diverse Unità Operative; decine di operatori contagiati con le conseguenti assenze determinate dalla quarantena; organici ridotti e personale esausto; percorsi sporco /pulito a tutt’oggi spesso inesistenti; dotazione di dispositivi di protezione insufficienti; ritardi nella consegna dei referti dei tamponi; mancato riconoscimento dell’indennità di malattie infettive a tutto il personale”.

Da qui la richiesta del Nursind di Oristano: “Dimissioni della sostituta del direttore della ASSL di Oristano e di chiunque altro abbia responsabilità nella vergognosa situazione in cui versa tutta la ASSL di Oristano”.

Mercoledì, 9 dicembre 2020