No al nuovo reparto covid a Oristano, serve un commissario per l'ospedale - LinkOristano
Prima categoria

No al nuovo reparto covid a Oristano, serve un commissario per l’ospedale

Il Comitato per il diritto alla salute chiede anche al sindaco Lutzu la proclamazione dello stato di emergenza

Coronavirus tenda oristano

No al nuovo reparto covid a Oristano, nominate un commissario per l’ospedale
Il Comitato per il diritto alla salute chiede anche al sindaco Lutzu la proclamazione dello stato di emergenza

Viene contestata l’ipotesi allo studio per la trasformazione del reparto Medicina dell’ospedale San Martino di Oristano in un reparto covid, vista la grave situazione venutasi a creare con numerosi contagi anche all’interno dello stesso reparto.

Il Comitato per il diritto alla salute della Provincia di Oristano critica questa soluzione, di cui si è appreso nelle scorse ore e che prevede anche il rientro al San Martino dei malati ricoverati all’ospedale Mastino di Bosa, dove, invece, andrebbero proprio i nuovi pazienti non covid per i quali sarebbe precluso il ricovero a Oristano.

Addirittura il Comitato chiede al sindaco di Oristano di adottare lo stato di emergenza sanitaria.

Una richiesta che si aggiunge ad alcune altre contenute in un lungo documento diffuso in tarda serata dal Comitato e che riportiamo di seguito.

—–

Il 2 dicembre 2020 si è tenuto l’incontro tra i rappresentanti del Comitato per il diritto alla Salute della provincia di Oristano con l’assessore alla sanità dott. Mario Nieddu, il commissario dell’ARES dott. Massimo Temussi e il commissario dell’ASSL Oristano dott.ssa Maria Valentina Marras.

All’ordine del giorno dell’incontro la proposta da parte del Comitato di soluzioni per liberare definitivamente il Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino dai pazienti Covid, e renderlo definitivamente agibile per le altre patologie. La soluzione prospettata è stata quella di trasferire entro 15 giorni tutti i pazienti Covid presso l’ospedale di Bosa, ad occupare i 40 posti letto e successivamente i 30 posti letto presso l’ospedale di Ghilarza, come già previsto dal Piano di intervento regionale in Emergenza Covid-19. Entrambi gli ospedali, è stato assicurato, verranno dotati dei presìdi necessari entro 15 giorni. Il Piano regionale prevede inoltre per l’ospedale San Martino un reparto di terapia intensiva Covid di 9 posti letto, e un reparto di degenza di 12 posti, con percorsi separati tra Pronto Soccorso generale e Accettazione Covid.

Il Comitato, nell’attesa dei conseguenti sviluppi ed auspicabili risultati, ha lasciato l’incontro sottolineando la disponibilità a collaborare, pur non abdicando alla propria azione di controllo.

Successivamente il Comitato del distretto socio-sanitario di Oristano, riunito dal presidente, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, ha annunciato la mobilitazione dei sindaci del territorio attraverso una manifestazione da tenersi a Cagliari. Di tale manifestazione non si è ancora avuta notizia; sfugge, probabilmente, la necessità di azioni immediate.

Di contro, voci che giungono dall’ospedale San Martino raccontano di una situazione gravissima, addirittura fuori controllo, con la propagazione incontrollata dei contagi da Covid-19 in tutti i reparti. Da più parti medici, infermieri, personale sanitario, sindacati, è giunta tramite la stampa la richiesta di chiusura del San Martino.

La situazione pare grave anche in ragione della cortina di silenzio che avvolge il San Martino. Si apprende, sempre dalla stampa, l’intenzione di trasformare il reparto di Medicina del San Martino in reparto COVID e trasferire i malati del reparto di Medicina verso Bosa e Ghilarza. In poche ore le soluzioni prospettate nell’incontro del 2 dicembre sono state non solo disattese ma ribaltate completamente e superate dall’evolversi della situazione e, parrebbe, non sulla base di scelte razionali fondate su di una obiettiva conoscenza del fenomeno e della realtà degli eventi, sui quali non si hanno notizie e dati certi, ma più sulla emozionale pressione degli eventi.

Esprimiamo ampie riserve su tali soluzioni non essendo in tal modo garantiti i livelli ottimali di sicurezza e cura. Il tutto poi sarebbe condizionato dalla presenza di medici, considerata la continua emorragia di personale verso altri ospedali. Il commissario dell’ASL ha diramato un appello per pubblici proclami alla disponibilità dei medici per prestare un periodo di assistenza nel reparto di medicina del San Martino.

La situazione che si è creata e le misure proposte sottolineano la totale inadeguatezza nell’affrontare l’emergenza sanitaria. Il San Martino, ed il sistema sanitario della provincia di Oristano, sembrano una realtà sconosciuta agli amministratori, di qualunque livello. È necessario oggi conoscere la reale situazione all’interno del San Martino; conoscere in tempo reale i dati dei contagi all’interno della struttura sanitaria; è necessario vengano presi immediatamente idonei provvedimenti per assicurare le emergenze ed urgenze in favore di tutta la popolazione.

Si chiede al sindaco di Oristano che proclami lo Stato di Emergenza Sanitaria e adotti tutti i consequenziali provvedimenti.

Il Comitato per la difesa della Salute, portatore degli interessi di migliaia di aderenti e di tutti i cittadini della provincia di Oristano, sottolinea l’urgenza della presa di posizione dei sindaci, primi tutori della salute nei rispettivi territori.
Sollecitiamo Andrea Lutzu, sindaco di Oristano e presidente del Distretto socio sanitario di Oristano, e Domenico Gallus, sindaco di Paulilatino, presidente della Commissione regionale Sanità, a comunicare per quale data intendano promuovere la annunciata manifestazione di protesta dei sindaci a Cagliari presso la Giunta regionale.

Poniamo, infine, al sindaco di Oristano i seguenti quesiti:

1) chiediamo al sindaco di Oristano, anche quale presidente del Comitato di Distretto socio sanitario di Oristano, di esporre pubblicamente la propria posizione ufficiale, ricordandogli che il suo ruolo gli impone di verificare l’andamento delle attività socio-sanitarie distrettuali ed esprimere osservazioni e proposte sull’organizzazione e la gestione dei servizi e delle strutture presenti nel territorio.

2) Chiediamo di conoscere quali le richieste avanzate alla direzione della Azienda Sanitaria della provincia di Oristano, quali invece all’Assessorato regionale alla Sanità, in relazione alla sottrazione di personale e mezzi in favore di altri ospedali ed ai danni del San Martino.

3) Chiediamo al sindaco di richiedere la nomina di un commissario per l’emergenza ospedaliera, considerata l’obiettiva situazione critica le cui conseguenze nefaste, già manifestatesi, minacciano la sicurezza e l’incolumità della popolazione oristanese.

Nell’attesa delle risposte, il Comitato comunica che porrà in essere ogni iniziativa idonea a manifestare perchè venga ripristinato il diritto alla salute.

Comitato per il diritto alla Salute della Provincia di Oristano

Sabato, 5 dicembre 2020

commenta