Ha un nome l'assassino del pensionato di Soddì: arrestato dalla polizia - LinkOristano
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Ha un nome l’assassino del pensionato di Soddì: arrestato dalla polizia

Dopo 12 anni svolta nell'inchiesta riaperta quest'estate

Ha un nome l’assassino del pensionato di Soddì: 12 anni dopo la polizia lo arresta
Svolta nell’inchiesta riaperta quest’estate

La conferenza stampa questa mattina a Oristano

Un artigiano di Orotelli, Mirko Marteddu, di 39 anni, è stato arrestato dalla Squadra mobile della Questura di Oristano perché ritenuto l’autore dell’omicidio di Giuseppino Carboni, il pensionato ucciso durante una rapina nel 2008, nella sua abitazione di Soddì. Marteddu era già agli arresti domiciliari nel suo paese, dopo essere stato bloccato un mese fa al confine tra Lombardia e Svizzera con un quantitativo di marijuana.

L’uomo era noto alle forze dell’ordine che stamane hanno riferito sugli esiti dell’inchiesta, riaperta quest’estate 12 anni dopo il grave fatto di sangue. Lo hanno fatto in una conferenza stampa durante la quale sono intervenuti il procuratore Ezio Domenico Baso, il questore Giusy Stellino, il dirigente della Squadra mobile Samuele Cabizzosu e il responsabile della scientifica di Cagliari, Cosimo Mancini.

Ad incastrare Marteddu sono state le impronte digitali e palmari sullo scotch utilizzato per fermare il tampone di carta infilato in bocca a Giuseppino Carboni, che ne causò la morte per asfissia. Altre impronte sono state anche sul rotolo abbandonato nella stanza della vittima.

Gli inquirenti, inoltre, hanno rivelato che dalle analisi dei tabulati telefonici risulta la presenza di Mirko Marteddu a Soddì il giorno dell’omicidio: avrebbe fatto una telefonata a quello che potrebbe essere stato un suo complice, forse un cosiddetto “palo”.

Dalle testimonianze rilasciate dai vicini della vittima, inoltre, l’indagato avrebbe compiuto due sopralluoghi nei pressi della casa del pensionato, prima della rapina finita con la morte dell’uomo.

Marteddu è finito in carcere con l’accusa di rapina e concorso in omicidio pluriaggravato. Gli inquirenti ritengono che almeno tre persone – le altre non sono ancora state identificate – si sarebbero introdotte in casa di Giuseppino Carboni la notte del 23 giugno 2008. La vittima della rapina sarebbe stata scelta perché, “nonostante vivesse come un indigente, nel paese tutti sapevano che possedeva una pensione”.

Da quanto riferito dalla sorella del pensionato, il tragico colpo, però, fruttò  solo poche centinaia di euro, perché Carboni non aveva grandi somme in casa. Proprio l’assenza del denaro, secondo gli inquirenti, sarebbe la causa della violenza che i rapinatori usarono sul pensionato, al quale procurarono 5 costole rotte e diverse ecchimosi sul viso.

Già nel 2005 Giuseppino Carboni aveva subito una rapina in casa, durante la quale gli era stata sottratta la somma di mille euro.

Le impronte di Mirko Marteddu

Mercoledì, 4 novembre 2020

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