Su Rai 3 Sardegna "A bolu", il docufilm sul canto a tenore - LinkOristano
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Su Rai 3 Sardegna “A bolu”, il docufilm sul canto a tenore

Sarà trasmesso in due parti. Tra i protagonisti anche due gruppi di Seneghe

Su Rai 3 Sardegna “A bolu”, il docufilm sul canto a tenore
Sarà trasmesso in due parti. Tra i protagonisti anche due gruppi di Seneghe

Dal docufilm “A bou”. Tenore di Mamoiada

Ritorna la programmazione televisiva regionale in lingua sarda su Rai 3 con “A bolu”, il documentario sul canto a tenore che andrà per la prima volta in visione in due puntate: la prima parte domenica 4 ottobre alle 9.30 e poi, sempre allo stesso orario, la domenica successiva, 11 ottobre.

Realizzato da Karel film production & communication con la regia di Davide Melis e scritto con Sebastiano Pilosu, il docufilm “A bolu” è un racconto corale in lingua sarda, un viaggio attraverso la Sardegna alla scoperta di uno dei suoi patrimoni culturali più significativi, più profondamente radicato, praticato e vivo: il canto a tenore.

Tra i gruppi protagonisti del documentario ci sono, oltre al Tenore Supramonte di Orgosolo, Su Hussertu di Mamoiada, Su Cuntratu di Seneghe, Santa Maria di Ottana, Sa Niera di Pattada, Nunnale di Orune, Santu Pretu di Loculi, Santa Caterina di Dorgali, Santa Rosulia di Benetutti. Compaiono inoltre il Cuntratu Santa Maria di Seneghe, Sant’Elena di Dorgali e Sos Isteddos di Pattada.

Il documentario alterna parti dialogate e parti cantate. Attraverso i canti, nei loro testi e nelle loro strutture armoniche e ritmiche – vera matrice dell’opera – la narrazione intesse una trama che racconta la Sardegna nel suo complesso e nelle sue specificità locali, mettendo in luce il carattere e la vita della sua gente ma anche il profondo senso di unità e coesione che da sempre contraddistingue le comunità sarde.

A bolu è stato realizzato grazie a un contributo sul bando IdentityLAB dell’assessorato alla Pubblica istruzione della Regione Sardegna (su fondi Por Fesr 2014-2020), il bando Ospitalità della Sardegna Film Commission e il bando Filming Cagliari della Film Commission e del Comune di Cagliari.

Un patrimonio, quello sul canto a tenore, che è anche un patrimonio di versi e poesia: grazie alle voci dei cantori rivivono infatti i testi di Peppino Marotto, Luca Cubeddu, Paulicu Mossa, Peppino Mereu, Raimondo Piras e tanti altri. A tutti loro viene affidato il ruolo di testimoni del canto, considerato oggi tra le espressioni artistiche più autentiche e antiche in Sardegna e che nel 2005 è stato inserito nella lista dei capolavori immateriali dell’Unesco.

“Nel film”, racconta il regista Davide Melis, “ho cercato di rappresentarne le principali varianti stilistiche raccontando, attraverso le voci di cantori ma anche semplici appassionati, i mille diversi significati che i sardi danno a questo originale modo di fare musica. Girato nelle comunità dove il canto a tenore é vivo  e praticato, il film si sviluppa visivamente attraverso tre diversi registri stilistici: quello dei canti, ambientati in location suggestive ma sempre rappresentative delle tematiche trattate, senza mai indulgere a spettacolarizzazioni o flolklorismi“.

Per Sebastiano Pilosu, direttore artistico e scientifico del progetto, “A bolu” è il racconto di una pratica poetico musicale “viva e fortemente radicata nelle singole comunità delle quali è espressione. Lontana dall’immagine stereotipata e folcloristica, appare una realtà complessa e affascinante, dalla quale emerge l’alto grado di consapevolezza del proprio fare dei protagonisti, un dibattito interno vivace, capace di ironia e autoironia. Non una semplice eredità del passato ma piuttosto il risultato di azioni e scelte individuali e collettive coscienti e ricercate che si esprime all’interno di un sistema di valori poetici e musicali condivisi, per creare sempre nuova poesia e nuova musica”.

“È il racconto”, conclude Pilosu, “di una maniera di fare musica che non può prescindere dalle persone, dalla loro storia e dalle loro individualità, dall’interazione tra i cantori e la comunità. A bolu descrive così non una realtà statica e prefissata ma piuttosto una situazione in continuo divenire, nell’inafferrabile ‘volo’ della sua immaterialità”.

Venerdì, 2 ottobre 2020

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