Is Arutas, tra le spiagge più belle del mondo - LinkOristano
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Is Arutas, tra le spiagge più belle del mondo

Alla scoperta del litorale del Sinis

Is Arutas, tra le spiagge più belle del mondo
Alla scoperta del litorale del Sinis

La suggestiva spiaggia di Is Arutas – Foto di Stefania Andolfo per Linkoristano

Acqua azzurra e sabbia bianchissima. È la rappresentazione perfetta di chi, chiudendo gli occhi e sognando le vacanze, immagina di trovarsi in un posto da sogno. Per viverla, però, non è necessario abbracciare Morfeo, ma visitare la Penisola del Sinis, nel territorio di Cabras, riconosciuta nel suo insieme dalla Commissione europea come destinazione d’eccellenza ‘Eden’. È proprio qui, all’interno dell’Area marina protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di ventre,  che si trova Is Arutas, la perla del Sinis, meta tra le più ambite dai vacanzieri che scelgono la costa centro-occidentale della Sardegna.

Ancora fruibile con clima mite per tutto il mese di settembre e la prima decade di ottobre, la spiaggia regala un panorama mozzafiato anche nel resto dell’anno. Non è un caso che nel 2013 la spiaggia è stata decretata una delle undici spiagge più belle al mondo, secondo una speciale classifica redatta da Vanity Fair Traveller. Unica italiana insieme alla spiaggia dei Conigli di Lampedusa, Is Arutas è stata considerata dal prestigioso periodico di viaggi e vacanze, “meritevole di apparire tra le 11 spiagge che struggono l’anima, che solo a guardarle si prova un senso di ingiustizia a non essere là, adesso, al sole”.

Punta Su Bardoni

Is Arutas è una mezzaluna, abbracciata da due scogliere rocciose: punta Su Bardoni a Nord e punta Is Arutas a Sud. Seicento metri di sabbia composta da granito porfirico e non dalla più comune roccia calcarea. Chicchi di quarzo, bianchi come riso, e colorati, con sfumature di rosa e verde, trascinati dal mare milioni di anni fa in seguito all’erosione di un monte del quale oggi resta l’Isola di Malu Entu (Mal di Ventre), visibile in lontananza nelle giornate limpide.
Particolarità ulteriore della spiaggia di Is Arutas, che la accomuna alle altre spiagge del Sinis, è la profondità dell’acqua fin dai primi metri. Una caratteristica che permette di poter vedere quasi in riva piccoli branchi di pesci e che fa della spiaggia una delle preferite dai surfisti, presenti in zona anche nei mesi invernali per godere di onde alte e lunghe. Le acque che circondano Is Arutas possono dare grandi soddisfazioni a chi desidera praticare snorkeling e fotografia subacquea, vista la ricchezza dei fondali e dell’ambiente marino.

Punta Is Arutas

Spiaggia libera e App. Nonostante l’alta antropizzazione durante l’alta stagione, Is Arutas può considerarsi un angolo ancora selvaggio e naturale che la rende ancora più suggestiva. La spiaggia è libera e lungo il litorale vengono garantiti solo i servizi essenziali: docce, bagni e due chioschi – bar.
Quest’anno l’accesso alla spiaggia, così come in tutto il litorale del territorio di Cabras, è regolato dall’app “SpiaggiaTi”, per garantire le regole del distanziamento sociale, legate all’emergenza coronavirus, ma anche alla necessità di garantire per la spiaggia la giusta tutela ambientale.
Stabilita la capienza massima di 1731 persone, nel fine settimana si conteggia il numero di arrivi per mantenere sotto controllo gli accessi. Un ombrellone rosso sullo schermo indica che la spiaggia ha già raggiunto la capienza massima; ombrellone arancione avverte che ci sono ancora posti disponibili, ma la capienza si avvicina al 70% di posti occupati; e con ombrellone verde, il bagnante è sicuro di trovare ancora posto per il proprio ombrellone.
Un riquadro dedicato alla spiaggia fornisce la principali informazioni su Is Arutas.

Parcheggio. La spiaggia dispone di un parcheggio a pagamento nei pressi dell’arenile. Il pagamento può essere effettuato presso il parchimetro (che funziona solo a monete) o attraverso un’app. A 300 metri dalla spiaggia è presente anche un parcheggio gratuito.

La sabbia non può essere portata via come souvenir. La sabbia, così preziosa proprio per la sua origine irripetibile, che contribuisce a fare di Is Arutas una delle spiagge più amate, non può essere portata via, neanche in piccolissime quantità, perché ciò è considerato un reato. Su questo fenomeno è in atto una campagna di sensibilizzazione contro i furti che si registrano sempre più numerosi. Lo scorso anno il Comune di Cabras ha creato la figura dei “Guardiani della sabbia”, con il compito – tra gli altri – di vigilare, informare e segnalare eventuali furti di sabbia. Ai “Guardiani della sabbia” era affidato anche il compito di recuperare i granelli di quarzo dalle passerelle in uscita dalle spiagge. Quest’anno l’iniziativa è diventata un progetto di volontariato civico, denominato “Sinis Sentinels”, con un apposito bando. Al progetto hanno aderito una cinquantina di volontari che, dopo un corso di formazione, hanno potuto cominciare a vigilare sul litorale.
Per le segnalazioni da parte dei bagnanti è attivo il numero verde “Pronto Spiaggia 800 596 880″.
Va ricordato, inoltre che trovandosi all’interno  di un parco naturale, l’Area marina protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di ventre, vanno rispettate diverse altre regole.

Come arrivare a Is Arutas. La spiaggia è facilmente raggiungibile in auto dalle principali località turistiche della Sardegna. Da Oristano bisogna uscire in direzione di Cuglieri, al primo incrocio nei pressi del Santuario del Rimedio, deviare per Tharros sullo svincolo sopraelevato e seguire i cartelli per Tharros. Arrivati al bivio per San Salvatore dopo 15 km si gira a destra e si continua per 1,6 km, poi si svolta a sinistra, si prosegue per 6 km prima di svoltare a destra in una strada sterrata dove si percorrono altri 200 m sino ad arrivare a destinazione.
Per raggiungere la spiaggia è disponibile anche un bus, con partenza dalla stazione dell’Arst di Oristano. La linea è la 430, con tratta Oristano, San Giovanni di Sinis, Is Arutas. È una linea stagionale, in funzione dal 1° luglio al 31 agosto.

Da vedere. A pochi chilometri da Is Arutas si trova l’area archeologica di Mont’e Prama, teatro di una delle scoperte archeologiche più straordinarie della fine del XX secolo nel bacino del Mediterraneo, quella della statue dei Giganti. Si tratta di grandi  statue di  arcieri, spadaccini e lottatori, risalenti alla civiltà nuragica. Alcune di queste statue possono essere ammirate nel Museo “Giovanni Marongiu” di Cabras, la casa dei Giganti di Mont’e Prama. Il percorso museale permette di ripercorrere la storia millenaria della Penisola del Sinis.

Da segnalare poi l’Area Archeologica di Tharros, all’estremità meridionale della Penisola del Sinis, dov’è possibile visitare le antiche rovine della città di Tharros. Fondata dai fenici intorno alla fine dell’VIII secolo a.C., Tharros divenne in età punica (fine VI-238 a.C.) una delle città più importanti della Sardegna. E ancora la borgata di San Salvatore.

L’Area  marina protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di ventre, propone nel proprio sito internet alcuni interessanti itinerari tematici.

Dove mangiare e dormire nel Sinis.

Sabato, 5 settembre 2020

(Questa pagina è realizzata in collaborazione con l’Assessorato al turismo della Regione Sardegna)

 

 

 

 

 

 

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