La cabrarese Anna Dessì, per Fellini "la donna più bella del mondo" - LinkOristano
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La cabrarese Anna Dessì, per Fellini “la donna più bella del mondo”

Tre anni dopo la morte, in suo nome una fondazione per la ricerca sulle neoplasie mammarie

La cabrarese Anna Dessì, per Fellini “la donna più bella del mondo”
Tre anni dopo la morte, in suo nome una fondazione per la ricerca sulle neoplasie mammarie

Le cronache raccontano che una sera, passeggiando in via Margutta a Roma, Federico Fellini l’avesse incrociata per caso e avesse esclamato: “Questa è davvero la donna più bella del mondo!”.

Anna Pirastu, nata a Cabras nel 1953 e poi trasferitasi a Genova con la famiglia, dai primi anni ’70 era a Roma e lavorava come modella, attrice e cantante. Nome d’arte Anna Dessì: il cognome materno all’epoca probabilmente suonava un po’ meno regionale. Cognome a parte, sicuramente aiutava nella carriera il fatto d’essere considerata una sosia naturale di Claudia Cardinale.

Anna Pirastu Dessì è scomparsa tre anni fa, dopo atroci sofferenze causate da un carcinoma maligno al seno. Non l’aveva salvata una drastica mastectomia bilaterale: come unico risultato l’aveva distrutta psicologicamente. Ora riposa nella tomba di famiglia, nel cimitero di Cabras.

“Aveva praticamente passato la sua vita a Roma”, racconta Giampiero Darini, dell’Associazione culturale Fellini, “ma era sempre stata inesorabilmente legata alle sue radici e al suo paese. Per questo è stata sepolta a Cabras”.

Ora, di concerto con l’Associazione culturale Fellini, è nata la “Anna Dessì Foundation”: si occuperà di organizzare prestigiosi eventi e manifestazioni socio-culturali, con l’obiettivo di far conoscere la figura dell’attrice scomparsa e raccogliere fondi per la ricerca, la prevenzione e la cura delle neoplasie mammarie. “Ci piacerebbe che fosse conosciuta meglio e ricordata qui, nella sua terra”, aggiunge Darini.

Presto la storia di Anna sarà raccontata in un libro, scritto dalla sorella Rosalba Pirastu: “La ragazza che amava la vita ma la vita non amava lei – Deu ‘olliu bivi (io volevo vivere)”.

Anna Pirastu Dessì

Mercoledì, 4 marzo 2020

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