Pineta di Torre Grande: raccolta firme per fermare il progetto Ivi - LinkOristano
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Pineta di Torre Grande: raccolta firme per fermare il progetto Ivi

Nuova iniziativa degli ambientalisti e del comitato civico contro il piano turistico e immobiliare. Assemblea pubblica

Raccolta firme per fermare il progetto Ivi nella pineta a Torre Grande
Nuova iniziativa degli ambientalisti e del comitato civico contro il piano turistico e immobiliare. Assemblea pubblica

Il Gruppo di Intervento Giuridico di Oristano e il Comitato di cittadini per la Tutela e lo Sviluppo di Torre Grande stanno portando avanti una raccolta firme con alcune osservazioni da indirizzare al Servizio di Valutazione Ambientale della Regione Sardegna nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale relativo al progetto turistico-edilizio della IVI Petrolifera S.p.a in località Torregrande-Brabau. Il termine fissato per la presentazione delle osservazioni è il 19 gennaio 2019.

Mercoledì prossimo, 9 gennaio, alle 17, al Centro Servizi Culturali di Oristano ne parleranno nel corso di un’assemblea pubblica.

“Sembrerebbe infatti giungere in dirittura di arrivo il progetto – quasi trentennale – della IVI S.p.a sul litorale cittadino”, spiegano in una nota GriG e Comitato di cittadini. “Il Programma Integrato prevede la realizzazione di un imponente complesso turistico-residenziale con annesso percorso golfistico e di opere di urbanizzazione secondaria, per il pubblico interesse, articolato in due parti. Una sola di esse, di appena 13 ettari, ricade all’interno della proprietà della IVI, a fronte di ulteriori 100 ettari di terreno pubblico inglobati nel progetto. All’esterno dell’area di proprietà della IVI Petrolifera dovrebbe infatti essere realizzato il percorso da golf con relative strutture di servizio, nonché una serie di altri consistenti interventi edilizi”.

“Si tratta di circa 100 ettari di pineta e terreni agricoli di proprietà pubblica destinati ad uso privatistico, e sottratti in prospettiva alla libera fruizione della collettività cui appartengono, da una delibera commissariale, la n°96 del 24-05-2012, che con apposita variante urbanistica autorizzava insieme ad incrementi volumetrici, la costruzione del campo da golf”, si legge ancora nella nota. “Una delibera firmata dal Commissario straordinario del Comune di Oristano subentrato nel settembre 2011 alla dimissionaria giunta Nonnis, a pochi giorni dal termine del suo mandato e a ridosso della scadenza elettorale del 10 giugno 2012. L’amministrazione Tendas si sarebbe poi adoperata per perfezionare e ratificare con l’approvazione della variante n°2 al PUC l’operato del commissario”.

“Il Gruppo di Intervento Giuridico ha già depositato al Servizio Valutazioni Ambientali una serie di osservazioni che evidenziano aspetti di illegittimità sotto il profilo giuridico e ambientale”, spiega il gruppo di cittadini riuniti nel comitato di difesa della pineta di Torre Grande. “A noi, come comitato di cittadini, preme in questa sede sottolineare alcuni punti.

PRIVATIZZAZIONE E PROBLEMA DELL’ACCESSO AL PUBBLICO.
Nella Deliberazione del Commissario Straordinario nr.96 del 24.05.2012 si afferma che “la Società (IVI Petrolifera SpA) dovrà garantire l’uso pubblico” delle aree a zona H di rispetto ambientale, cioè le pinete di proprietà comunale date in concessione. Nello Schema di convenzione ex art.3 L.R. 16/1994 viene ribadito che “la società dovrà garantire l’uso pubblico” delle medesime aree. Si osserva e si domanda come si concilia il termine di uso pubblico con un campo da golf recintato, gestito da privati, non certo gratuito e quindi circoscritto solo a determinate persone. Come ancora intendere di uso pubblico ciò che procura profitto e utili solo al privato e non certo al “pubblico” inteso come collettività, che pure risulta proprietaria del bene? Il progetto per quanto riguarda l’aspetto dell’accessibilità al pubblico non ci pare offrire sufficienti garanzie.

SULLO “STATO DI ABBANDONO”.
È questo l’argomento principe portato da IVI S.p.a. per giustificare la concessione della pineta e che contribuisce a creare la vulgata della meritorietà del progetto di “riqualificazione ambientale” della IVI – l’altra è quella dei vantaggi occupazionali, sulla cui concretezza ci limitiamo qui ad avanzare molti dubbi. – A parte notare l’evidente strumentalità dell’argomento si osserva inoltre che, di fronte allo stato di abbandono dovuto alle responsabilità sia del concessionario che delle varie amministrazioni comunali che hanno preferito la scorciatoia della cessione al privato, sarebbe stato più coerente e più vantaggioso per la collettività portare avanti la procedura già avviata tra il Comune di Oristano e l’Ente Foreste che aveva già deliberato, con la Deliberazione n.32 del 15 marzo 2011, di assumere in concessione per gli obiettivi istituzionali propri dell’Ente, la pineta litoranea in località Torregrande. E questa è la domanda che poniamo: perché non fu portato avanti quel progetto di concessione all’allora Ente Foreste e perché si è preferito cedere la pineta, ad opera di un commissario straordinario, per la costruzione di un campo da golf privato?

LA “RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE”.
Nel Disciplinare d’uso della pineta Brabau allegato al PUC, gli stessi proponenti descrivono la pineta come parte di un’area di notevole interesse naturalistico e ambientale, perciò tutelato con specifici vincoli paesaggistici oggetto di una delle osservazioni presentate. La presente funzione della pineta è in netto conflitto con la costruzione all’interno della stessa dell’imponente progetto che potrebbe comportare: la sottrazione alla superficie boschiva, stimabile in circa 5.000 alberi;
la grave compromissione della funzione di difesa e stabilizzazione del sistema dunale a cui si aggiunge lo stress idrico prodotto dall’inverdimento del campo da golf;
irrimediabili conseguenze di carattere paesaggistico dato che la fascia litoranea di Torregrande verrà decisamente modificata per fare spazio al progetto turistico-edilizio. E dunque, in conclusione, o non si riconosce all’area in questione alcun pregio o rilevanza ,oppure si evita di stravolgerla e certamente non si dichiara di preservarla con un impianto che nulla ha di salvaguardia ambientale tranne il suono delle parole.

Per quanto esuli dalla presente questione, concludiamo ricordando come una recente sentenza del TAR Lazio del 24 agosto 2018 abbia stabilito che non spetta al Commissario straordinario, nominato per qualsivoglia motivazione, l’adozione di varianti agli strumenti urbanistici generali dell’Ente pubblico territoriale.
Infatti, pur essendo stato nominato in sostituzione degli Organi ordinari del Comune (Sindaco, Giunta, Consiglio comunale) per il periodo temporale necessario fino alle nuove elezioni (art. 141 del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.), con i poteri di ordinaria e straordinaria gestione (giurisprudenza costante, vds. Cons. Stato, sez. V, 29 novembre 2004 n. 7749), tuttavia il Commissario straordinario deve limitarsi alla “gestione ordinaria” del territorio, in quanto a lui “non possono competere le scelte politiche dell’ente, le quali sono invece pertinenti agli organi ordinari d’indirizzo dell’ente locale (dovendo limitarsi il commissario facente funzioni, appunto, alla gestione amministrativa per il corretto funzionamento della macchina burocratica, agli atti necessari e al ripristino della legittimità dell’azione amministrativa attraverso l’autotutela)” . Qui la pagina del GRIG che ne tratta.

Benché la sentenza in oggetto non sia ovviamente applicabile alla questione di cui ci occupiamo , ci è parso tuttavia utile citare le motivazioni che la accompagnano a sostegno dei rilievi che abbiamo sempre mosso sull’opportunità delle modalità con cui si arrivò, senza dibattito pubblico, alla delibera della variante al Piano integrato che autorizzava la costruzione del campo da golf.

La locandina

Sabato, 5 gennaio 2019

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