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Concerti, dj set e breakdance a Oristano con Miniere Sonore

Il Festival ha regalato alla città tre giornate di musica

Oristano - Miniere Sonore - balentia jay crate

Concerti, dj set e breakdance a Oristano con Miniere Sonore
Il Festival ha regalato alla città tre giornate di musica

I Balentia sul palco di Miniere Sonore

Si è conclusa nei giorni scorsi a Oristano la X edizione di Miniere Sonore, Festival di Musiche Attuali, decennale festeggiato con tre serate gratuite di musica con le quali l’associazione Heuristic ha regalato alla città 9 concerti, due dj set e uno spettacolo di breakdance.
Serata clou domenica con l’atteso concerto di Paolo Angeli, artista di Palau la cui fama ha varcato i confini nazionali ormai da anni, che ha regalato quasi un’ora e mezza di spettacolo, tra i suoni della tradizione isolana e i suoi racconti di infinità umanità.

Sul palco hanno inoltre risuonato musicalità ancestrali tratte dall’ultimo Is – S’ardmusic Revisited Vol. 1, di Francesco Medda, in arte Arrogalla, che ha proposto al pubblico le voci campionate dell’indimenticato Andrea Parodi, di Elena Ledda, Mauro Palmas, Mario Brai, Elva Lutza, Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu e Gavino Murgia. Apprezzato anche il progetto sperimentale dei Pyramiden Project, dove il flauto di Daniele Pasini e la chitarra di Raffaele Pilia si sono trasformati in geometrie visuali grazie al videoartist Michele Pusceddu.

Sonorità black e danze hanno caratterizzato la serata di sabato, con lo spettacolo degli Shardafrica, gruppo composto da Stephane Ngono, Lorenzo Lepori e Simone Pistis che hanno trascinato il pubblico in un vortice di canti e danze coinvolgenti dal sapore primigenio dell’Africa subsahariana e del Mediterraneo e ancora con il collettivo Shishko e il suo viaggio sonoro nelle musicalità balcaniche, turche, arabe, fino al rock e al funk, ad alto tasso di energia e sperimentazione. Quando sono apparsi i Balentia, accompagnati dal dj francese Jay Crate, la piazza non ha resistito ad affollarsi sotto il palco. Le grandi doti di improvvisazione dei due rappers di Mogoro, uniti ai pezzi storici del rap sociale sardo come Gentixedda, hanno fatto ballare il pubblico per oltre un’ora. Live ad alto dosaggio di groove per il dj set di Jay Crate che ha mixato brani storici passando dal rap americano al reggae, dal soul all’ r’n’b.
L’inclinazione intimista dell’esplorazione dei luoghi dell’infanzia ha aperto la serata inaugurale, quando Marta Loddo (aka Mumucs) ha presentato in anteprima Room project, progetto strutturato sulla campionatura di musica e suoni delle stanze del suo vissuto, diventati ormai luoghi di ispirazione e produzione artistica. Rock sperimentale, formalismi jazzistici e momenti solistici di improvvisazione, hanno composto la trama del concerto del trio Moti Mo – nata dall’incontro di tre amici: Tancredi Emmi, Marco Coa e Alessandro Cau, rispettivamente basso/contrabbasso, Rhodes/effetti, batteria/oggetti. Lo statunitense Miles Cooper Seaton ha proposto un sound che mischia folk e ambient, synth modulari e chitarre, poesie cherokee e droni.

La decima edizione di Miniere Sonore ha regalato a Oristano il messaggio di una piazza come luogo di comunità, di incontro tra popoli attraverso la musica, unico vero linguaggio universale.

Mercoledì, 30 agosto 2017

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