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Una staffetta partigiana nelle scuole di Oristano

La testimonianza di Pina Brizzi. Un articolo di Beppe Meloni

di Beppe Meloni

Beppe Meloni

Con il nuovo anno torna come sempre prepotente l’interrogativo su cosa siamo stati e cosa possiamo aspettarci da un futuro denso di incognite e di problemi. E mentre scompaiono e vengono meno antiche certezze, diventa sempre più difficile e complicato costruire strade nuove. Nelle riflessioni sul futuro delle democrazie si sono scomodati fior di filosofi e di studiosi della politica a partire da Zygmunt Bauman,  di origine polacca, scomparso proprio nei giorni scorsi a oltre novant’anni, sempre pronto a cogliere i connotati di un mondo post-ideologico.

Ci sono momenti nella vita di una comunità e di una città nei quali è necessario fermarsi a ricordare e a riflettere, sulla storia passata e sulla propria identità. Il 27 gennaio è uno di quei giorni, diventato ormai appuntamento fisso con la storia e l’identità, e la memoria. E Oristano, con il sindaco Guido Tendas sempre attento alla valorizzazione della storia e della memoria della città, con la collaborazione dell’insegnante Carla Cossu, presidente della locale sezione A.N.P.I. , Associazione nazionale partigiani d’Italia, venerdì 27 gennaio  si prepara ad accogliere un personaggio significativo della storia politica del Dopoguerra Oristanese.

E lo fa frugando nelle vicende politiche e amministrative del secondo dopoguerra, che raccontano alle nuove generazioni pagine di eroismo e di amor di patria. Vissute da una insegnante toscana, Pina Brizzi, giovanissima staffetta partigiana nella guerra di liberazione sulle montagne dell’Appennino Tosco-Emiliano. E più avanti nei primi anni Cinquanta, dirigente del PCI e consigliere comunale nella giunta presieduta dal sindaco prof. Giovanni Canalis.

La sua storia l’ha più volte raccontata agli studenti delle scuole della Sardegna – “avevo appena diciassette anni, e vivevo a Nazzano, un paesino della zona industriale del marmo a Carrara”.- E qui inizia la bella storia di Pina, prima di diventare avventura contro tedeschi e fascisti che terrorizzavano le popolazioni che aiutavano i partigiani bruciando case e paesi interi.

La bella storia di guerra e di libertà la partigiana Pina, una arzilla novantenne che oggi vive a Quartucciu con la figlia Patrizia, la racconterà venerdì 27 gennaio agli alunni delle scuole cittadine. E con la freschezza di un racconto, dopo oltre mezzo secolo, rivivrà la storia della Resistenza e dell’eroico testamento dei centomila morti per tutte le strade d’Italia.

Lunedì, 16 gennaio 2017