Verso l'approvazione finale il Piano stralcio delle fasce fluviali - LinkOristano

Verso l’approvazione finale il Piano stralcio delle fasce fluviali

Riunione a Oristano con l'assessore ai Lavori pubblici Angela Nonnis. Ancora aperti i casi di Terralba e di Bosa

Angela Nonnis

E’ iniziato oggi a Oristano con un incontro nella sede della Provincia, l’iter finale previsto dalla legge che porterà all’approvazione del Piano stralcio fasce fluviali. All’appuntamento odierno, presieduto dall’assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, hanno partecipato i rappresentanti delle amministrazioni locali del territorio che hanno potuto avanzare ulteriori contributi alla stesura conclusiva del Piano. Riguardo ai centri di Uta e Terralba sono ancora in corso i confronti per mettere a fuoco, definitivamente, problematiche e soluzioni. Su Bosa è stato convocato nei prossimi giorni dalla Regione un tavolo tecnico per esaminare i vincoli residui nel quadro di assetto più generale che comprende la diga di Monte Crispu. Domani e mercoledì gli incontri proseguiranno a Cagliari e a Sassari.

“La Regione ha manifestato la netta volontà di seguire un lungo e proficuo percorso preliminare di confronto con i Comuni durato un anno e mezzo che oggi si avvia alla conclusione – ha detto Nonnis – questa scelta ha consentito di modificare il contenuto del Piano Fasce in funzione delle osservazioni ricevute e di giungere a un testo condiviso con le amministrazioni. Per questo ringrazio i sindaci che hanno partecipato con grande senso di responsabilità a questa importante e complessa concertazione. Ricordo che il Piano è uno strumento dinamico, suscettibile di ulteriori integrazioni, sempre nel rispetto dei tempi della normativa”.

Che cosa è il Piano
Il Piano stralcio delle fasce fluviali è uno studio che definisce le aree di salvaguardia dei corsi d’acqua principali della Sardegna. E’ uno strumento obbligatorio per legge, nel rispetto della Direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio europeo del 23/10/2007, relative alla valutazione e alla gestione dei rischi da alluvioni. Norme poi recepite dal Decreto legislativo 23/02/2010 numero 49.
Entro l’anno il Piano dovrà essere reso operativo a pieno titolo, pena la procedura di infrazione dell’Unione europea, passando dalla localizzazione delle aree di pericolosità alla valutazione dei rischi, a salvaguardia della sicurezza idrogeologica dei territori e, prioritariamente, della vita umana.

Il percorso di approvazione
Il percorso di approvazione del Piano adottato dalla Giunta regionale è stato finalizzato prima di tutto al confronto con gli Enti locali. Dal 27 settembre al 7 ottobre 2011 si sono svolte le conferenze preliminari con il territorio per recepire osservazioni e istanze. A seguito di questa fase ed esaminate le indicazioni provenienti dalle amministrazioni locali, il Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino nella seduta del 3 settembre 2012 ha adottato preliminarmente il progetto del Piano. Subito dopo è iniziato il percorso, tracciato dalla legge regionale 19 del 2006, che porterà al varo definitivo.

“La Regione Sardegna deve adottare questo strumento di tutela fondamentale così come hanno fatto molte altre regioni italiane, per garantire la sicurezza delle persone e salvaguardare l’ambiente. Soprattutto oggi appare fondamentale richiamare l’importanza dell’opera di prevenzione e quindi di messa in sicurezza di qualunque territorio a rischio idrogeologico e delle fasce fluviali – ha continuato l’assessore – Chiunque capisce che, quando è in gioco la vita umana, le istituzioni non possono derogare a nessun impegno”.

Entro sessanta giorni dalla pubblicazione dell’approvazione preliminare, le autonomie locali, le organizzazioni e associazioni economiche e sociali e tutti i soggetti interessati hanno potuto presentare ulteriori osservazioni al Comitato istituzionale. Trascorso tale termine il presidente del Comitato ha provveduto a indire l’istruttoria pubblica articolata per province, per la quale è stato programmato l’incontro odierno e quelli dei prossimi giorni.

Entro i successivi sessanta giorni dall’ultima istruttoria pubblica, sarà adottata la proposta definitiva di Piano che poi sarà trasmessa al Consiglio regionale per la sua approvazione finale che deve avvenire entro novanta giorni (in base a questo calendario, quindi, il varo finale del Piano potrebbe avvenire entro giugno prossimo). Prima dell’approvazione è prevista anche l’acquisizione del parere del Consiglio delle autonomie locali.

L’impegno dell’assessorato
Nel frattempo l’assessorato dei Lavori pubblici ha messo in campo tutte le risorse necessarie per le bonifiche e la mitigazione del rischio idrogeologico. L’ultimo dei provvedimenti adottati in questa direzione è la delibera di Giunta, approvata il 12 novembre 2012, che programma in tutto il territorio regionale interventi per complessivi 23 milioni di euro nel triennio 2012 – 2014.

“L’obiettivo finale è quello di ridurre gli eventuali vincoli e quindi di rivisitare gli indici di pericolosità per consentire alle amministrazioni locali di riappropriarsi del proprio territorio. Il Piano Fasce non rappresenta alcuna ipoteca definitiva per il futuro – ha concluso l’assessore – ma deve essere una risorsa, lo strumento per restituire i territori alle popolazioni, nel pieno rispetto delle istanze locali e nella tutela irrinunciabile della sicurezza”.

Lunedì, 21 gennaio 2013

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