Riparte la battaglia sulle statue di Monte Prama. "Annullate l'intesa" - LinkOristano

Riparte la battaglia sulle statue di Monte Prama. “Annullate l’intesa”

Il Comitato civico chiede il rientro di "tutte" le statue, richiamando gli impegni del Consiglio comunale e di quello provinciale

Cabras - Nuovo museo

Tutte le statue di Monte Prama devono tornare a Cabras. E’ quanto chiede il Comitato civico nato in paese per rivendicare la valorizzazione delle sculture in pietra restaurate nel periodo scorso. La richiesta poggia sul deliberato del Consiglio comunale di Cabras e sul deliberato del Consiglio provinciale di Oristano. Il Comitato addirittura chiede si annulli il protocollo d’intesa siglato dopo una lunga trattative tra gli enti coinvolti.

Di seguito il comunicato del Comitato “Guerrieri di Mont’ e Prama”, firmato da Alfonso Zaccheddu, Giovanni Minnei ed Emanuela Bilancetta.

Ieri pomeriggio, a margine della riunione istituzionale tenutasi in Municipio a Cabras, l’assessore regionale ai beni culturali Sergio Milia ha cortesemente accettato di incontrare i componenti il Comitato Guerrieri di Mont’e Prama.

Nel corso dell’incontro l’assessore Milia ha confermato che parte delle sculture nuragiche rinvenute a Mont’e Prama saranno destinate a Cabras e parte saranno esposte al museo archeologico nazionale di Cagliari, come previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto il 12 dicembre 2011 dal Comune, dalla Regione e dal Ministero.

Insomma, dopo anni di notizie contraddittorie e di affermazioni categoriche sul fatto che i giganti sarebbero stati esposti tutti a Cabras finalmente si è fatta chiarezza: parte delle statue sono indubbiamente destinate a Cagliari ed è intenzione delle autorità regionali e della Soprintendenza ai Beni Archeologici smembrare il complesso scultoreo per ottenere due esposizioni. In questo senso la dott.ssa Anna Loi e il dott. Alessandro Usai della Soprintendenza hanno, infatti, affermato che si realizzeranno due esposizioni complete per valorizzare “questo patrimonio” attraverso la fruibilità di più sedi espositive.

In buona sostanza, come si dice “il re è nudo” e le affermazioni del Sindaco che ha pervicacemente sostenuto che il protocollo d’intesa da lui sottoscritto avrebbe assicurato il ritorno a casa di tutte le sculture, come precisamente indicato nel mandato votato all’unanimità dal Consiglio Comunale con la propria delibera n. 57 del 29.09.2010, erano prive di qualsiasi fondamento.

Si tratta di un fatto grave e inaudito, di una palese violazione del mandato politico ricevuto dal Consiglio Comunale, di un abuso di potere che rende nullo e inapplicabile un protocollo evidentemente firmato in un eccesso di potere.

Per le ragioni sopra espresse il Comitato scrivente chiede formalmente al Sindaco di Cabras e alle autorità competenti l’annullamento del protocollo d’intesa e l’apertura di un tavolo di contrattazioni per definire un nuovo accordo che sia compatibile con quanto deliberato dal Consiglio Comunale di Cabras e dal Consiglio Provinciale di Oristano, e cioè la restituzione a Cabras di tutte le sculture.

In questi anni i cittadini di Cabras sono stati costretti ad assistere a una lunga sequenza di promesse vane, ad annunci riguardanti fantomatici impegni assunti dal Ministro competente (Bondi), a promesse sul ritorno a Cabras delle sculture prima entro il 2010, poi entro il 2011 e, quindi, entro il 2012.

Adesso, in periodo elettorale, arriva la promessa della costruzione di un apposito museo entro il 2016 e della successiva consegna (quindi non prima del 2017!) di parte delle statue, a patto che a Cabras si verifichino le condizioni per ospitare i suddetti reperti archeologici.

A parte la grave violazione del mandato impartito al Sindaco dal Consiglio Comunale si tratta, evidentemente, ancora una volta di promesse che nessuno può assicurare che vengano mantenute, tanto che non sarà possibile effettuare una verifica credibile prima di quasi cinque anni, quando ne l’attuale Assessore regionale ne gli altri attori di questa vicenda occuperanno gli attuali incarichi politici. In un paese dove, con scelte e procedure tutte da verificare, si è costruito l’Eurospin in pochi mesi si scopre che per poter verificare le promesse spese in campagna elettorale si dovranno attendere molti anni.

Dubbi legittimi e forti perplessità riguardano anche la congruità dei finanziamenti annunciati.

In questi ultimi anni Sassari ha ottenuto oltre sei milioni di euro per potenziare il centro restauri di Li Punti e le strutture espositive, Cagliari ha ottenuto 4,5 milioni di euro per la costruzione di una struttura che il soprintendente Minoia ha definito, forse casualmente, “La casa dei giganti” e Cabras, prima delle elezioni, riceve la promessa di una rimodulazione dei fondi FAS (gli stessi promessi a mezza Sardegna anche prima delle elezioni del 2008!) per un finanziamento di un milione e trecentocinquantamila euro da destinare all’ampliamento del museo che, così, dovrebbe essere in grado di ospitare 35 sculture di grandi dimensioni.

Promesse che non collimano con le quantità finanziarie stanziate che premiano Cagliari e Sassari e, ancora una volta, penalizzano Cabras relegandola a un ruolo marginale, con forti dubbi sulla possibilità di realizzare una struttura espositiva che sia appena sufficiente rispetto alle necessità del caso.

In conclusione, tutto è finalmente chiaro: se Cabras vorrà ottenere la restituzione di tutte le sculture di Mont’e Prama dovrà ricusare il protocollo d’intesa e contrattare un nuovo accordo, alla luce del sole e nel rispetto dei deliberati consiliari. – Cabras, 15 gennaio 2013

Oristano, 16 gennaio 2013

 

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