Fiammetta Borsellino al Liceo "De Castro" per parlare di giustizia - LinkOristano
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Fiammetta Borsellino al Liceo “De Castro” per parlare di giustizia

Incontrerà gli studenti di Oristano e Terralba

Fiammetta Borsellino al Liceo “De Castro” per parlare di giustizia
Incontrerà gli studenti di Oristano e Terralba

Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo, ucciso dalla mafia, insieme alla sua scorta nell’attentato di via D’Amelio a Palermo il 23 luglio del 1992, sarà ospite mercoledì prossimo, 20 marzo, all’Istituto De Castro di Oristano.

L’incontro è organizzato in collaborazione con l’Osservatorio per la giustizia, presieduto dall’avvocato Patrizio Rovelli che sarà presente all’iniziativa.

“Per i nostri studenti”, spiega il dirigente Pino Tilocca, “si tratta della seconda iniziativa di preparazione alla partecipazione alla giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia che si terrà il giorno 21 marzo a Cagliari”.

L’istituto parteciperà all’iniziativa con oltre 250 studenti del Liceo classico, del Liceo artistico e della sede di Terralba.

“L’incontro con Fiammetta Borsellino”, continua il dirigente, “è inserito fra i percorsi di Cittadinanza e Costituzione che gli studenti dell’ultimo anno porteranno agli esami di maturità”.

La locandina

Fiammetta Borsellino è la minore dei tre figli che il magistrato ebbe con Agnese Borsellino. Classe 1973, è sorella di Lucia e Manfredi.

La sua adolescenza non fu come quella di tante altre ragazze. All’età di 12 anni dovette trasferirsi con la famiglia sull’isola dell’Asinara per ragioni di sicurezza. Questo brusco cambiamento le comportò un forte stress, tanto da causarle problemi di salute: Fiammetta si ammala di anoressia. Il padre cerca di aiutarla in tutti i modi, mentre i sensi di colpa lo divorano.

Quando il magistrato morì lei aveva 19 anni e si trovava in Indonesia, una vacanza che sarebbe dovuta servire per vivere qualche giorno spensierato lontano dalla sua vita blindata, fatta di scorte e paure. Ma la speranza di un po’ di tranquillità fu interrotta dallo scoppio di un’autobomba.

“Amo ricordare di mio padre quella sua incredibile capacità di non prendersi mai sul serio ma al tempo stesso di prendersi gioco di taluni suoi interlocutori – ha dichiarato Fiammetta in una delle sue rare interviste -. Queste qualità caratteriali l’hanno aiutato in vita ad affrontare di petto qualsiasi cosa minasse il suo ideale di società pulita e trasparente e ne sono sicura lo avrebbero accompagnato ancora in questo particolare periodo storico, in cui l’illegalità e la corruzione continuano ad essere fenomeni dilaganti nel nostro paese.”

Fiammetta non finirà mai di ringraziare il padre per averle fatto capire “il reale significato della parola ‘vivere’ e del ‘combattere per i propri ideali’ per il raggiungimento dei quali, come disse più di una volta ‘è bello morire’”.

Sabato, 16 marzo 2019

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