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Una vita da social: contro il cyberbullismo studenti protagonisti

Il truck della Polizia postale torna a Oristano con un diario di bordo per i messaggi

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Una vita da social: contro il cyberbullismo studenti protagonisti
Il truck della Polizia postale torna a Oristano con un diario di bordo per i messaggi

Il truck “Una vita da Social”

Torna anche a Oristano il truck con gli operatori della Polizia Postale della Sardegna, della campagna “Una vita da social”, che sensibilizza sull’uso corretto e consapevole del web.

Gli agenti incontreranno studenti e insegnanti e chiariranno dubbi e curiosità sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma chiaro adatto a tutte le fasce di età. L’appuntamento è per giovedì prossimo, 21 febbraio.

Il truck, allestito con un’aula didattica multimediale, sosterà in piazza in piazza Mariano.

Il tour in Sardegna della campagna educativa realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori parte da Olbia martedì 19 febbraio e farà poi tappa a Sassari e a Carbonia.

Ancora una volta al fianco della Polizia Postale ci sono aziende come Baci Perugina, Facebook, Euronics, FireEye, Google, Instagram, Nexi, Kapersky lab, Skuola.net, Vodafone, WindTre, Youtube, per rendere la rete sempre più sicura.

“L’uso dei social network, strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager, ha determinato una crescita esponenziale dei minori vittime di reati contro la persona che negli anni è raddoppiato: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 208 casi trattati nel 2018”, spiega il dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sardegna, Francesco Greco. “Ancora oggi i ragazzi si esprimono e sembrano pensare che il web sia un po’ “una terra di nessuno”, dove si scambiano messaggi e post senza pensarci troppo e le azioni online vengono valutate spesso come un gioco privo di conseguenze.

“Tra i giovani, poi, è ormai acclarata la selfie-mania”, prosegue Greco. “È questa una delle evidenze di una ricerca condotta da Skuola.net, Università di Roma ‘Sapienza’ e Università Cattolica di Milano per conto della Polizia di Stato – attraverso le interviste di 6.671 giovani tra gli 11 e i 25 anni. Il selfie è sempre più caposaldo della propria identità per le nuove generazioni. La metà del campione ne scatta almeno 4 prima di pubblicarlo sui social, cosa che avviene con frequenza almeno settimanale in 9 casi su 10.  Il web è letteralmente inondato di immagini che li ritraggono, raccontando molto di sé, della propria identità e magari dei luoghi frequentati, con tutti i rischi del caso.  L’attrazione per il selfie alle volte è tale da spingere i giovani a mettersi deliberatamente in una situazione di pericolo. Il 35% dichiara di aver provato a farsi un autoscatto in condizioni potenzialmente pericolose, prevalentemente alla guida del motorino o della macchina. Come anche testimoniano i casi di cronaca con esiti letali, a cimentarsi con queste pratiche sono prevalentemente i maschi”.

“Altri pericoli specie per i più piccoli derivano dall’uso di videogiochi. Spesso infatti bambini (anche di 7 anni) e ragazzi vengono adescati attraverso le chat di questi videogiochi che sono tutti on-line”, prosegue Francesco Greco. “Altra moda diffusa tra gli adolescenti il sexting che consiste nel trasmettere messaggi contenenti immagini personali intime con il rischio che tali immagini vengano poi divulgate e trasmesse tramite sistemi di messaggistica istantanea con gravi conseguenze per la salute psicofisica di chi ne è purtroppo vittima”.

Attraverso il progetto “Una vita da social”, gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato, negli ultimi 5 anni, in Sardegna oltre 20.000 studenti sia nelle piazze che nelle scuole e circa 3500 tra genitori ed insegnanti.

Quest’anno, per la prima volta, attraverso il diario di bordo “https://www.facebook.com/unavitadasocial”, gli studenti potranno anche lanciare un loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

“L’idea di sentirsi anonimi connessa ad un senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, sta pervadendo soprattutto i minori”. Conclude Greco. “Per fare della Rete un luogo più sicuro è importante continuare a diffondere una cultura della sicurezza in rete e in questo contesto si inserisce l’iniziativa di “Una vita da social” per un uso corretto e consapevole del web”.

Martedì, 19 febbraio 2019

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