Se la passione per kite e onde fa nascere una grande storia d'amore - LinkOristano
Prima categoria

Se la passione per kite e onde fa nascere una grande storia d’amore

Protagonisti Enrico (di Nurachi) e sua moglie Mio (italo-giapponese). Sullo sfondo San Giovanni di Sinis

Enrico Tiana e Mio Cremante - kitesurf

Reinventarsi per amore, tra kite e onde
La storia di Enrico e Mio

Enrico Tiana e Mio Cremante

La passione per il mare, il vento e le onde, che unisce e supera le distanze, e che ti muove dentro, facendoti cambiare vita in modo radicale. Questa è la storia di Enrico Tiana e Mio Cremante, 42 e 37 anni, sardo lui, italo-giapponese lei. Una bellissima storia d’amore, di quelle che fanno sognare i più romantici, vissuta nei luoghi oristanesi.

Tra i due ragazzi è stato amore a prima vista, nato da un incontro fortuito nelle acque di Porto Botte, vicino Sant’Antioco. Mio ( che in italiano significa “spruzzo d’acqua sull’onda del mare”) si trovava in vacanza con alcuni amici per praticare il kite surf nelle acque della Sardegna “Era l’agosto del 2010, e mentre ero in mare, mi è caduto il kite” spiega Mio  “ed ecco arrivare Enrico in mio soccorso. Anche lui era a Porto Botte con degli amici per praticare il kite. Mi ha visto in mare ed è venuto ad accertarsi che stessi bene. Da quel momento non ci siamo più lasciati.”

Un colpo di fulmine, il loro, tanto che Mio decide di restare in Sardegna, e lo stesso novembre si trasferisce da Milano, dove abita, a Nurachi, da Enrico. Lei ingegnere dell’ambiente e del territorio, lavora per qualche anno in uno studio di ingegneria della zona, mentre lui lavora nell’azienda di famiglia nel campo degli infissi, girando il mondo tra Indonesia e America.

Enrico e Mio decidono però di fare il salto, e di seguire la loro più grande passione, il kite, cambiando radicalmente il loro stile di vita. Decidono di partire a Como per lavorare come istruttori di kite surf e di stand up paddle, con l’obiettivo di tornare nella loro terra e realizzare qualcosa: “Abbiamo capito che abitando qui non si può non lavorare di turismo, si deve puntare su questo settore”, racconta Mio, a cui fa eco Enrico “Se fai turismo non esistono sabato e domenica. Abbiamo deciso di lavorare seguendo la nostra passione e l’amore per questo territorio, che tanto ha da offrire”.

Dal 2017 la coppia ha deciso di aprire una scuola di kite surf e sup a San Giovanni di Sinis, dove insegnano queste discipline non solo a turisti, ma anche a persone del luogo e a numerosi bambini. Da quest’anno hanno in previsione anche l’apertura di una seconda sede nel porticciolo di Torregrande, oltre all’avvio di corsi di Nordic Walking.

Dal frutto del loro amore, nel marzo dello scorso anno, è nata una stupenda bambina di nome Nami, che in giapponese vuol dire nient’altro che “onda”. Un omaggio al Giappone e alla loro grande passione.

Sabato, 19 gennaio 2019

commenta