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Liberaidee dà voce ai giovani su antimafia e immigrazione

Anche gli studenti del "De Castro" di Oristano all'iniziativa di Gergei

Gergei - Liceo Classico

Liberaidee dà voce ai giovani su antimafia e immigrazione
Anche gli studenti del “De Castro” di Oristano all’iniziativa di Gergei

Di stare in silenzio non ne hanno voluto proprio sapere quei settecento studenti che, nel cuore del Sarcidano, hanno gridato “sì” alla legalità, durante la giornata “Liberaidee”, svoltasi a Gergei, nella località su Piroi. Due i temi principali dell’iniziativa: l’antimafia e l’immigrazione.

Il sindaco del comune, Rossano Zedda, ha subito ricordato come il luogo prescelto fosse “un bene confiscato alla mafia che prima appariva come il miracolo economico della zona”.

“Qui sorgevano una struttura ricettiva, una piscina, una pista da go kart”, ha ricordato il sindaco. “Salvo poi scoprire che dietro questo megaprogetto si nascondeva la mano della mafia».

Presente a Gergei anche una delegazione del Liceo Classico Oristanese,  da sempre attento al fenomeno migratorio. A  guidarla gli insegnanti Maria Rita Quartu e Iosto Ortu.  Gli studenti oristanesi hanno avuto la possibilità di ascoltare, tra le altre cose, il discorso del loro preside, Pino Tilocca, che ha offerto un’attenta disamina sul problema umanitario del secolo e un commento sui fatti d’attualità più scottanti in merito.

“In qualità di preside, accolgo tutti gli studenti senza distinzioni di sorta”, ha affermato Tilocca. “Il caso della mensa di Lodi, dove un bambino di colore viene escluso dai pranzi comuni, è davvero brutto”.

Gli alunni oristanesi hanno anche loro preso la parola e raccontato  ai tanti giovani presenti “”provenienti da ogni parte della Sardegna”,  come ha tenuto a puntualizzare il presidente regionale di Libera Giampietro Farru) il loro innovativo percorso di alternanza scuola lavoro.

«Un tutoraggio ai richiedenti asilo che studiano al CPIA di Oristano», ha spiegato Fabrizio P., studente al terzo anno del De Castro con la voce rotta dall’emozione. “CPIA ospitato nella scuola di cui sono dirigente», ha precisato orgogliosamente Tilocca, il preside di una realtà che crede alla didattica quanto alla trasmissione di sani valori. E a Gergei  questi valori hanno trovato casa in una giornata culturalmente stimolante, ricca di  momenti di riflessione.

Dalle danze corali con la musica africana in sottofondo, capace di far ballare centinaia di persone  e di far capire quanto  le culture altrui possano essere belle, si è passati alle testimonianze degli alunni di varie scuole dell’Isola, stavolta dedicate  alla mafia.

Ma perché parlare di mafia in una terra che, a differenza d’altre regioni italiane, ne conosce storicamente ben poca? “È proprio questo il problema”, ha affermato Davide Pati, vicepresidente dell’associazione Libera. “Pensare di essere immuni ai problemi sociali, restare indifferenti davanti a loro”.

“Voi siete il futuro”, ha detto Pati rivolgendosi ai giovani. “Voi difenderete la legalità”.

A Gergei anche le letture di passi del libro di Don Pino Puglisi; le scenografie e declamazioni espressive che hanno tratteggiato i contorni di un evento educativo “indimenticabile”, come ha  spiegato S., studente del De Castro.

E allora che se ne parli, dei problemi del presente, se ne urli, perché l’ombra dell’omertà non spenga le luci della genuina mobilitazione sociale e civica. Perché si diffonda il know – how del “buonismo”. Perché non si perda la speranza di costruire un mondo migliore. Mai. (Alessio Cozzolino)

Martedì, 18 dicembre 2018

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