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A Bosa si aggrava l’emergenza idrica: 6 autobotti

Ancora difficoltà negli interventi di riparazione dell'acquedotto. Ordinanze dei sindaci 

Autobotte acqua

A Bosa si aggrava l’emergenza idrica: 6 autobotti
Ancora difficoltà negli interventi di riparazione dell’acquedotto. Ordinanze dei sindaci 

Immagine d’archivio

È stato individuato nel primo pomeriggio il punto in cui si è verificato il guasto sull’acquedotto di Bosa. La perdita, che non affiorava in superficie, si trova nel tratto più impervio della vallata del fiume Temo in mezzo a una vegetazione fittissima e ammassi rocciosi tra il partitore di Barasumene (diramazione per Montresta) e la diga di Monte Crispu. E’ in questa zona che si era ristretto il campo di ricerca. L’acqua fuoriusciva dal terreno non immediatamente a ridosso della condotta sotterranea, ma a circa 100 metri di distanza e proprio a ridosso del fiume. La complessità dell’intervento aveva richiesto l’utilizzo di particolari attrezzature per individuare l’esatto punto di rottura come pure la necessità di realizzare percorsi di accesso per i mezzi pesanti da impiegare nelle lavorazioni.

Ordinanze dei sindaci. L’impresa specializzata negli interventi di riparazione ha immediatamente avviato il trasferimento dei mezzi operativi e l’approvvigionamento dei materiali necessari. Poiché occorre attraversare terreni privati, i sindaci di Bosa e Montresta hanno emanato specifiche ordinanza per consentire il passaggio dei mezzi. L’intervento di riparazione andrà avanti a tappe forzate con l’obiettivo d ripristinare l’acquedotto nella giornata di domani.

Servizio di autobotti potenziato. Sono attualmente impiegate sei autobotti di Abbanoa per il centro abitato, il rione di Santa Caterina e Bosa Marina. Il servizio sostitutivo resterà operativo fino al completo ristabilirsi dell’erogazione a lavori conclusi. Tutti i mezzi e i tecnici disponibili sono mobilitati per eliminare il guasto nel più breve tempo possibile.

Appalto aggiudicato. Per quanto riguarda gli investimenti proprio nei giorni scorsi sono stati aggiudicati i lavori per rifare integralmente gli 8 chilometri e mezzo di acquedotto dalla diga di Monte Crispu a Bosa Centro mediante la realizzazione di una nuova condotta in ghisa sferoidale. Ad aggiudicarseli è stato un raggruppamento temporaneo d’imprese guidato dalla ditta sarda Edicor per un importo a base d’asta di circa quattro milioni e mezzo di euro. Sono ora in corso le verifiche dei requisiti: entro marzo il cantiere sarà avviato e andrà avanti durata complessiva di 70 giorni.

Il secondo tratto. Il 14 novembre, invece, è stato approvato il progetto esecutivo  per rifare i sei chilometri nel tratto Barasumene-Monte Crispu. L’opera sarà realizzata con una tecnica innovativa, il relining, che garantirà tempi rapidi di esecuzione nel pieno rispetto dell’ambiente e soprattutto nuove condotte ultraresistenti in un particolare materiale cinque volte più resistente dell’acciaio, il kevlar, che per le sue qualità viene utilizzato addirittura per realizzare i giubbotti antiproiettile. Le tecniche scelte da Abbanoa per risanare la condotta oggetto dell’intervento consentono di operare senza scavo. L’Egas, Ente di Governo d’Ambito della Sardegna, deve completare le procedure espropriative con l’adozione del provvedimento di acquisizione sanante di alcune aree lungo il tracciato. La scorsa settimana Abbanoa ha sollecitato il via libera con avvio dei lavori entro settembre 2019.

Martedì, 11 dicembre 2018

 

 

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