Raggiri on line con i messaggi "sms": allarme della Questura di Oristano - LinkOristano
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Raggiri on line con i messaggi “sms”: allarme della Questura di Oristano

Segnalati diversi casi. Le precauzioni da usare per evitare problemi

Truffa on line - Phishing

Raggiri on line con i messaggi “sms”: allarme della Questura di Oristano
Segnalati diversi casi. Le precauzioni da usare per evitare problemi

La Questura di Oristano lancia l’allarme per i tentativi di truffa on line che in questi giorni stanno interessando diversi utenti telefonici dell’oristanese. Si tratta di alcuni fenomeni riconducibili al cosiddetto “phishing”, finalizzati a carpire informazioni e dati personali di ignari cittadini.

“Nei casi in esame”, spiega in una nota la Questura di Oristano, “il reato è stato perpetrato mediante l’invio di tradizionali sms sulle utenze telefoniche delle vittime, coi quali le stesse venivano informate della presenza di una raccomandata digitale loro inviata; nel proseguo del messaggio la vittima viene invitata a cliccare su un link presente nello stesso sms. Effettuando questa operazione si apre una finestra che riporta il logo e la dicitura dell’Agenzia delle Entrate, nel quale si viene invitati a inserire il proprio numero telefonico”.

“Ciò comporta l’acquisizione da parte del truffatore di un primo dato certo della vittima”, infoma ancora la Questura di Oristano. “In seguito, dopo aver compilato questo campo, si apre una finestra in cui si viene avvisati di un’ipotetica sanzione amministrativa pari a 690,50 euro dovuta al fatto che il proprio documento di identità è stato segnalato da un presunto “sistema innovativo antifrode”.

“Per evitare la sanzione, l’utente, cioè la vittima, dovrà inviare copia fronte e retro del proprio documento d’identità, unitamente ad una foto del proprio viso. In alcuni casi, secondo quanto segnalato da alcune delle vittime, la foto del viso verrebbe scattata autonomamente dal telefono cellulare verosimilmente infettato da un virus nel momento in cui si è cliccato il link di cui sopra”.

La Questura invita pertanto a non aderire a questa tipologia di richieste, in quanto gli enti istituzionali non utilizzano mai questi canali e, nel dubbio, ribadisce l’importanza di contattare direttamente gli stessi uffici pubblici.

Il “phishing” è una attività illegale che sfrutta una tecnica di ingegneria sociale la quale, mediante l’invio massivo di sms, cerca di ingannare le vittime al fine di convincerle a fornire informazioni personali che verranno poi vendute dall’hacker o utilizzate dallo stesso per fini illeciti.

Martedì, 4 dicembre 2018

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