Deledda, Gramsci e Atzeni in un nuovo progetto teatrale a Mogoro - LinkOristano
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Deledda, Gramsci e Atzeni in un nuovo progetto teatrale a Mogoro

Il gruppo Tragodia promotore dell'iniziativa che unisce linguaggi diversi

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Deledda, Gramsci e Atzeni in un nuovo progetto teatrale a Mogoro
Il gruppo Tragodia promotore dell’iniziativa che unisce linguaggi diversi

Entra nel vivo il progetto di ampio respiro Poetas ‘e luxi – poet of lights – poeti di luce, al quale prende parte anche l’associazione Tragodia di Mogoro, insieme all’ Anfiteatro Sud di Capoterra e al Teatro Bocheteatro di Nuoro.

Il progetto, realizzato con il Bando SCRABBLE_LAB-32 della Regione Autonoma della Sardegna “Residenze artistiche creative in Sardegna” POR-FESR 2014-2020” – Ideazione e progetto artistico di Susanna Mameli, riunisce, appunto, le tre associazioni e i tre paesi di provenienza.

“Parleremo di teatro e autori di luce”, spiegano gli organizzatori, “cioè autori che hanno “illuminato” la Sardegna, quali Grazia Deledda, Antonio Gramsci e Sergio Atzeni. Tre grandi poeti che ora saranno protagonisti degli spettacoli”.

“La scelta dei paesi non è casuale”, proseguono gli organizzatori, “Nuoro per Grazia Deledda, Mogoro per Antonio Gramsci, Capoterra per Sergio Atzeni. Poeti famosi in tutto il mondo saranno così raccontati in paesi della Sardegna con i quali hanno un forte rapporto identitario”.

“Nel progetto”, continuano ancora i promotori, “la tradizione del palcoscenico che porta con sé forti emozioni incontra l’innovazione come il video mapping, la penna grafica e le videoinstallazioni applicata alla scena teatrale: nascono così tre affascinanti spettacoli che creano stupore nel pubblico. Un progetto nuovo che unisce il linguaggio teatrale al linguaggio delle immagini catturando l’attenzione del pubblico, soprattutto giovanile”.

Ci saranno nove date da non perdere tra Capoterra, Mogoro e Nuoro e la replica finale delle tre produzioni di Poetas ‘e Luxi sarà a Wroclav in Polonia, città capitale della cultura 2016, dove sarà presentata al pubblico assieme a una sintetica mostra interattiva.

Gli spettacoli e le date nei diversi paesi.

Il quinto canto è l’addio
26 Ottobre alle 20,30, Piccolo Teatro dei Ciliegi Capoterra
27 ottobre, alle 18, Fabbrica delle Gazzose Mogoro
11 novembre alle 20,30 Teatro Bocheteatro Nuoro
16 novembre alle 20,30 Piccolo Teatro dei Ciliegi Capoterra
Dall’11 al 14 aprile Wroclaw Polonia

Una produzione Anfiteatro Sud. Scrittura di scena, ideazione quadri performativi e coreografici, regia Susanna Mameli, Scenografia e costumi Susanna Mameli, Supervisione e contributo coreografie Theo Piu, con i performer Alessia Loddo e Stefano Camba, progetto video mapping Michele Pusceddu, penna grafica Carol Rollo, Tecnico Andrea Piras.
Perché ho voglia di camminare in equilibrio su una corda quando sotto c’è il vuoto? Perché amo accasciarmi sul crinale di un monte e lasciar penzolare i piedi in giù al vento? Perché non fuggo da te, quando so che sfiorandoci cadremo insieme? Perché tutto questo ha a che fare con l’Amore?
Liberamente ispirato al canto quinto della Divina Commedia di Dante Alighieri e
Al quinto passo e l’addio, di Sergio Atzeni, lo spettacolo è una scrittura di scena frutto di una ricerca sulla luce che si esprime attraverso gli straordinari effetti del videomapping e della penna grafica applicati alla scena teatrale realizzati nel progetto Poetas e Luxi.
I passi del poeta Atzeni si succedono come i gironi infernali di una danza che somiglia al viaggio tenuto da Dante nell’inferno, ma l’inferno di Atzeni pare senza porte e finestre, senza scampo, infatti che cos’è l’inferno se non … Quando nulla può cambiare?

Gramsci? Non mi interessa
3 novembre, alle 18, Fabbrica delle Gazzose Mogoro
10 novembre alle 20,30 Teatro Bocheteatro Nuoro
18 novembre Piccolo Teatro dei Ciliegi Capoterra
Dall’11 al 14 aprile Wroclaw Polonia

È invece la domanda racchiusa nel titolo della produzione del Teatro Tragodia di Mogoro, opera istintiva di Virginia Garau e Caterina Peddis. Regia Virginia Garau, Musiche Originali Paolo Congia, Scenografia Teatro Tragodia, Video Mapping Michele Pusceddu, Penna Grafica Carol Rollo, Tecnico Ulisse Sebis.

In scena: Gino Betteghella, Caterina Peddis, Carmen Porcu, Daniela Melis

Uno spettacolo dai tratti originari che nasce dal senso di responsabilità di dover descrivere Gramsci a Teatro. La creatività e l’ispirazione spinge l’autrice ad un paragone con un altro personaggio ancora misterioso. Ma è proprio da questo azzardo che prende forma lo spettacolo, con una prima parte ironica e una seconda parte in cui Gramsci prende il sopravento e si mostra nella sua grandezza.

Figlia del vento
4 novembre alle 18 Fabbrica delle Gazzose Mogoro
9 novembre alle 20,30 Teatro Bocheteatro Nuoro
17 novembre alle 20,30 Piccolo Teatro dei Ciliegi Capoterra.
Dall’11 al 14 aprile Wroclaw Polonia

Produzione Bocheteatro. Testo di Giovanni Gusai, Adattamento drammaturgico e Regia di Monica Corimbi con Monica Corimbi e Stefania Coro. Progetto video mapping – Michele Pusceddu, Video e luci – Pierluigi Manca e Gianluca Usala, Penna grafica – Carol Rollo, Costumi – Desacré.

Figlia del vento è l’evocazione di un presagio. La narrazione non della vita, né delle opere, né del lascito di Grazia Deledda. È la messa in scena di una volontà estrema e inattaccabile: cambiare la percezione che il mondo aveva della Sardegna, cambiando la percezione che le donne avevano di se stesse. Quindi un dialogo fra donne (potrebbero parlarne forse gli uomini?): surreale e fantastico, in qualche modo soprannaturale, per evocare la ferma volontà femminile di rendere unica una figlia, una barbaricina, una donna – altrimenti condannata a essere una qualunque.

Figlia del vento è la Deledda prima di se stessa, il tentativo di condensare una vita e una carriera magnifiche nell’afflato di speranza di una madre. Uno degli infiniti modi con cui ricordare a noi stessi che Grazia Deledda altro non poteva essere, se non l’incarnazione di una volontà radicale.

Venerdì, 26 ottobre 2018

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