Anche in provincia di Oristano i poveri sono in aumento - LinkOristano
Prima categoria

Anche in provincia di Oristano i poveri sono in aumento

Il rapporto presentato dalla Caritas conferma le situazione di difficoltà in cui si trovano tanti nuclei familiari

Oristano - caritas diocesana - rapporto povertà

Anche in provincia di Oristano i poveri sono in aumento
Il rapporto presentato dalla Caritas conferma le situazione di difficoltà in cui si trovano tanti nuclei familiari

La presentazione del rapporto sulla povertà a Oristano – Foto di Santino Virdis

Aumentano le fasce di povertà anche in provincia di Oristano. Il periodico rapporto della Caritas lo conferma. Ieri la presentazione nel corso di un’iniziativa che si è svolta nella sala conferenze di San Domenico.

Nel 2017 si sono rivolte alla Caritas diocesana 689 persone, di cui 191 ascoltate per la prima volta. La differenza di genere tra assistiti è andata nel corso del tempo sempre più assottigliandosi, mentre fino ad alcuni anni fa erano soprattutto le donne a farsi portavoce dei bisogni familiari.

Gli italiani sono la nazionalità più rappresentata, coprendo ben il 71% del totale degli assisititi. Tra i paesi stranieri le percentuali più alte interessano la Romania e il Marocco (11 e 8,4%); in numero decisamente inferiore sono le componenti Pakistana e Africana. La comunità Rom è stabile da decenni nel territorio.

Nel complesso a richiedere maggiormente il sostegno della Caritas son persone comprese nella classi di età cosiddette “forza lavoro”, chiaro segno del perdurare della crisi, soprattutto per le fasce più deboli. Alla mancanza di lavoro (che interessa ben il 59% degli assistiti) segue in percentuale la sottoccupazione. Il 12% ha una pensione, che tuttavia non è sufficiente a gestire le spese di vita quotidiana e spesso serve a sostenere anche le famiglie dei figli in difficoltà. Che la povertà sia soprattutto familiare, è evidenziato anche dall’analisi della condizione abitativa, che rivela come nuclei familiari talvolta allargati dividono gli stessi spazi. In questi caso la famiglia diventa ancora più risorsa nel contrasto alla povertà.

Giovanna Lai, responsabile della Caritas diocesana

Significati anche le quote riguardanti il titolo di studio: il 4,8% ha la licenza media inferiore, il 24,6% ha la licenza elementare, con casi che interessano anche la fascia giovanile.

Il calo della nunzialità, registrato dall’Istat a livello nazionale, rispecchia quanto rilevato anche a livello diocesano, dove il 40% di quanti si sono rivolti alla Caritas è coniugato, mentre il 28% risulta celibe o nubile e il 20% separato o divorziato.

I bisogni, le richieste, gli interventi. I bisogni rilevati interessano principalmente la sfera economica, perche direttamente correlati alla mancanza o insuffucuenza di reddito. Seguono i problemi di disoccupazione, sottoccupazione e lavoro precario. Negli ultimi anni sono cresciute anche le difficoltà a livello abitativo e sanitario.

Le principali richieste avanzate dalle persone prese a carico dalla Caritas arborense hanno riguardato i beni e i servizi materiali (il 75% principalmente viveri e vestiario), seguite da quelle di farmaci e materiale sanitario, materiale scolastico e sussidi economici. I beni primari restano l’intervento più immediato e frequente con una incidenza del 74,3%. Si registra un progressivo aumento negli interventi legati alla sfera sanitaria, sintomatici di come un settore tanto importante nella vita personale venga trascurato quando si incorre in difficoltà economiche.

Radiografia della Diocesi. La diocesi di Oristano risulta essere piuttosto disomogenea dal punto di vista territoriale ed economico, comprendendo 67 comuni tra le province di Oristano, Cagliari e Nuoro. E’ la premessa dal quale è stato presentato a Oristano il rapporto sulla povertà, sulla base dei dati estrapolati dalle attività della Caritas diocesana.

L’andamento demografico è in costante calo, con un numero di nascite annuo inferiore a quello dei decessi. Il tasso di disoccupazione, a inizio anno del 20%, scende durante i mesi di alta stagione per poi risalire con la chiusura dei contratti attivati nei settori turistico e ristorativo. In particolare, i dati Istat attestano che in provincia di Oristano la disoccupazione giovanile è in costante aumento, quasi raddoppiata negli ultimi sei anni. Il Miur rileva che nel 2017 in Sardegna, il 33% degli studenti ha abbandonato il percoso scolastico statale.

Gli stranieri residenti in provincia di Oristano al 31 dicembre 2017 rappresentano il 2,3% della popolazione. Il 2017 è stato anche l’anno che ha visto la transizione tra la cosiddetta “misura ponte”, il sostegno per l’inclusione attiva (SIA), il reddito di inclusione sociale (REIS) e l’introduzione del reddito di inclusione (REI), quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Per avere riscontri effettivi su quest’ultima misura, diventata operaqtiva all’inizio del 2018, seppure con ritardi e varie problematiche a seconda dei comuni, si dovrà attendere.

Il prefetto di Oristano Giuseppe Guetta e l’assessore comunale ai servizi sociali Francesca Loi – Foto di Santino Virdis

Giovedì, 11 ottobre 2018

Si ringrazia per la collaborazione Santino Virdis

commenta