Termodinamico: dal M5S plauso al sindaco e attacco alla Regione - LinkOristano
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Termodinamico: dal M5S plauso al sindaco e attacco alla Regione

I parlamentari annunciano nuove iniziative per fermare il progetto da realizzare alle porte di Oristano

Lucia Scanu

di Lucia Scanu
Deputata del Movimento 5 Stelle

I parlamentari del Movimento 5 stelle accolgono con estremo piacere la notizia che il sindaco di Oristano, manifestando ufficialmente la volontà di revocare la convenzione con la società proponente, ha preso nettamente le distanze da un progetto come quello del termodinamico ibrido integrato a biomasse di San Quirico, sul quale hanno da sempre pesato numerosi dubbi soprattutto in merito alla corretta individuazione dell’area ove realizzare l’impianto, nonché in merito alla condotta tenuta sul tema da parte della Regione Sardegna.

Quest’ultima da una parte eroga nella zona incentivi dedicati al comparto agropastorale, agrituristico e ad altre attività economiche legate alla zootecnia, mentre dall’altra intenderebbe consentire l’installazione di un impianto industriale come quello in questione, il quale oltre che avere un carattere prettamente speculativo, comporterebbe molteplici impatti negativi sotto il profilo ambientale e della salute pubblica, peggiorando la qualità della vita dei residenti e svalutando di fatto terreni, attività economiche e abitazioni vicine.

Nell’incontro tenutosi il 1° settembre a Palmas Arborea i vari relatori hanno evidenziato tutte le numerose criticità relativamente al progetto dell’impianto, emerse nel corso del tempo in relazione al potenziale impatto negativo che questo avrebbe sul territorio, sull’ambiente e sull’economia della zona.

È stato ribadito il netto rifiuto all’installazione dell’impianto da parte della collettività e del M5S Sardo, che ha da sempre sostenuto la causa portata avanti dalle amministrazioni coinvolte e dai comitati di cittadini. È stata inoltre ribadita la convinzione che nella realizzazione di un impianto del genere debba venire privilegiato l’insediamento in aree industriali dismesse e/o da bonificare (che in Sardegna, purtroppo, abbondano), non in aree a profonda vocazione agricola, per di più caratterizzate – per via della loro storia recente – dalla presenza di diffusi insediamenti abitativi come quelli di San Quirico e Tiria.

La presa di posizione del sindaco Lutzu, seppure tardiva, contribuisce al consolidamento di un fronte del no che si fa sempre più netto e trasversale, i prossimi mesi saranno cruciali per le sorti di questo progetto, nonché per le migliaia di persone la cui vita andrà ad essere negativamente condizionata dell’eventuale installazione di questo impianto.

Fino ad oggi la Regione Sardegna è stata sorda ad ogni protesta, rifiutandosi di prendere atto di tutti i risvolti negativi che l’avanzamento dell’iter procedimentale comporterebbe, favorita inoltre dall’attuale quadro normativo da essa stessa voluto, secondo il quale i comuni non hanno ora più i mezzi per rifiutare di prestarsi a simili speculazioni.

Intraprenderemo tutte le azioni che si riveleranno necessarie al fine di tutelare il diritto alla salute dei cittadini, e per evitare il perpetrarsi di uno scempio che graverà per i decenni a venire sulla collettività, la quale, è bene sottolinearlo, non ne trarrebbe alcun vantaggio.

Giovedì, 20 settembre 2018

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