"Ragazzi donate il sangue, non c'è da aver paura" - LinkOristano
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“Ragazzi donate il sangue, non c’è da aver paura”

L'invito di Anna Mancinelli giovane volontaria dell'Avis di Oristano

Anna Mancinelli

“Ragazzi donate il sangue, non c’è da aver paura”
L’invito di Anna Mancinelli giovane volontaria dell’Avis di Oristano

Anna Mancinelli

La paura per gli aghi non l’ha fermata e, nonostante abbia solo 18 anni, ora si sente più “grande”. Anna Mancinelli è tra le testimonial di quest’anno della campagna di sensibilizzazione che l’Avis comunale di Oristano propone da qualche anno, anche attraverso le nostre pagine, per spingere i giovani, ma non solo, a donare il sangue.

Appena diplomata al Liceo Classico “De Castro” di Oristano e in procinto di lasciare l’Isola per studiare Scienze diplomatiche e relazioni internazionali all’Università, Anna è entrata in contatto con la realtà dell’Avis poprio grazie alla scuola.

“Ho cominciato grazie all’assemblea volontariato che ogni anno la mia scuola organizza”, racconta la giovane donatrice,”e da l’opportunità ai maggiorenni di fare volontariato in maniera diversa”.

Anche il bellissimo esempio della famiglia e una grande forza d’animo l’hanno spronata a superare i suoi dubbi e le sue paure.

“Sono stata spinta anche da mia madre che è donatrice da tanti anni”, chiarisce Anna Mancinelli, “e soprattutto era una sfida con me stessa perché ho il terrore degli aghi.

La prima volta la ricorda ancora: “E’ stato pochi mesi dopo aver compiuto 18 anni, nel dicembre del 2017”.

Da allora ha fatto il bis ad aprile: “Fra una donazione e l’altra devono passare almeno 4 mesi”, spiega.

“Dopo la prima volta ho voluto continuare perché mi sono sentita più <<grande>> e responsabile in qualche modo”, racconta Anna, “e sapere che 10 minuti del mio tempo e mezzo litro del mio sangue possono fare la differenza per qualcuno che sta male è la cosa che mi spinge a donare sempre volentieri”.

“E’ importante”, afferma la giovane donatrice, “perché soprattutto in Sardegna ce n’è un gran bisogno e perché non costa nulla. Consiglio di donare – se si può – perché si può fare la differenza e una puntura si può sopportare… e se lo dico io che dagli aghi sono terrorizzata…”.

Paura degli aghi superata, dunque, e ora Anna Mancinelli vuole invitare anche i suoi coetanei a guardare oltre le paure.

“La stanza delle donazioni non è un luogo di tortura, infatti molta gente, persone che conosco personalmente, sono spaventate dal post donazione e dalla quantità di sangue prelevato”, afferma la giovane. “I dottori prelevano solo la quantità di sangue che è necessaria e/o adatta allo stato di salute di ciascuno, che viene verificato da una visita che si fa prima di donare; poi se durante la donazione ci sono mancamenti o dopo ci si sente deboli si fanno controlli. Quello della ripresa è comunque un passaggio effettuato gradatamente e dopo donato non ci si può rimettere in piedi subito ma stare rilassati e lasciare che il proprio corpo si riprenda. ”.

“Promuoverei anche qualche campagna di sensibilizzazione”, propone Anna Mancinelli, “non verbale con conferenze o cose simili perché portano pochi frutti secondo me, ma farei vedere realmente cosa significhi donare, facendo “toccare con mano”, portando per esempio i ragazzi delle superiori a vedere che non c’è nulla di terribile, ma anzi, si fa solo del bene a se stessi e agli altri quando si dona il sangue”.

“Il mio invito, rivolto a tutti”, conclude la studentessa donatrice, “è quello di donare, o almeno tentare, se si può e cercare di aiutare chi sta male, perché lo sforzo fisico è relativamente poco ma si esce sicuramente soddisfatti”.

(In collaborazione con l’Avis comunale di Oristano)

Mercoledì, 11 luglio 2018

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