A Tharros nasce il nuovo anfiteatro: lunedì lo inaugurano Fresu e Sollima - LinkOristano
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A Tharros nasce il nuovo anfiteatro: lunedì lo inaugurano Fresu e Sollima

Tutti esauriti i mille posti a sedere

A Tharros nasce il nuovo anfiteatro: lunedì lo inaugurano Fresu e Sollima
Tutti esauriti i mille posti a sedere

Foto da pagina Facebook “Anfiteatro Tharros”

L’estro e la fantasia di due grandi artisti isolani, il trombettista sardo Paolo Fresu e il violoncellista siciliano Giovanni Sollima, accompagnati dall’Orchestra da Camera di Perugia, nel progetto Two Islands, che approda lunedì 25 giugno nel nuovo Anfiteatro di Tharros, realizzato grazie a un’intesa tra l’associazione Dromos e il Comune. Il concerto, in programma alle 21.30, è l’evento inaugurale dell’area spettacolo immersa nella cornice esclusiva del sito archeologico sulla penisola del Sinis, nel territorio del Comune di Cabras, a una ventina di chilometri da Oristano.

Two Islands, che vede sul palcoscenico Paolo Fresu alla tromba, flicorno ed effetti, e Giovanni Sollima al violoncello, con i diciassette musicisti dell’Orchestra da Camera di Perugia, è un progetto all’insegna di due isole, come dichiara il titolo: Sardegna e Sicilia, crocevia e porti di approdo da millenni, terre di miti, riti e tradizioni, terre in cui affondano profonde le radici dei due musicisti e da cui traggono ispirazione per i brani che firmano per questo Two Islands. Nel caso di Fresu lo spunto viene dal libro “Passavamo sulla terra leggeri” del compianto Sergio Atzeni, lo scrittore cagliaritano scomparso prematuramente nel 1995 (a soli quarantadue anni): Ad as, Is kal’i, El, M’u, T’arros, sono i titoli dei brani del trombettista di Berchidda presi in prestito dai nomi e i toponimi immaginosi che nel libro identificano personaggi e luoghi leggendari come il villaggio nuragico di Tiscali e la stessa città fenicio-punico-romana di Tharros.

Giovanni Sollima sceglie invece spunti e isole più vicini nel tempo: l’Ellis Island di New York, che accolse milioni di emigrati europei tra il 1892 e il 1954, e la sua omologa odierna, Lampedusa; e riflette su alcuni fatti e personaggi storici della sua Sicilia: il regno di Federico II, Alessandro Scarlatti, anche lui “emigrato” nel Seicento, e il clamoroso furto, a Palermo nel 1969, della “Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” del Caravaggio, dipinto mai più ritrovato. “Non è stato semplice capire da dove partire”, ha dichiarato Sollima in una recente intervista: “la Sicilia, per come la sento io, è un continuo affiorare di segnali, dati, strati (…). Affrontare un racconto è complesso: letteratura, poesia, arte, visioni, storia, radici, politica, rivolte, cibo, odori, sogni, rabbia, mare, cemento, alberi, vulcano, la percezione di vivere la Sicilia come una barca così vicina alla terraferma da scontrarsi e – al tempo stesso – allontanarsi, alla deriva. E la fuga. E poi il ritorno. E i flussi migratori. E tanto altro ancora…”.

L’incontro tra Paolo Fresu e Giovanni Sollima è stato stimolato dall’Orchestra da Camera di Perugia sulla scia di precedenti collaborazioni con entrambi i musicisti: la rilettura del “Laudario di Cortona” con il trombettista sardo (e con il bandoneonista Daniele Di Bonaventura e il Gruppo vocale Armoniosoincanto), pagine di Boccherini e dello stesso Sollima, invece, con il violoncellista-compositore siciliano. Two Islands approda in Sardegna reduce dai concerti dello scorso aprile per la Stagione degli Amici della Musica di Perugia e a Terni per Umbria Jazz Spring.

Venerdì, 22 giugno 2018

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