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Negli ospedali arrivano i rinforzi. Moirano a Oristano promette

Il manager dell'Ats annuncia l'assunzione di medici e infermieri per fare fronte alle gravi carenze

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Negli ospedali arrivano i rinforzi. Moirano a Oristano promette
Il manager dell’Ats annuncia l’assunzione di medici e infermieri per fare fronte alle gravi carenze

Fulvio Moirano

Dopo tre anni di  blocco delle assunzioni e di non pochi disagi, all’ospedale di Oristano e in quelli di Ghilarza e Bosa arriveranno presto numerosi medici e infermieri. Lo ha assicurato ieri Fulvio Moirano,  direttore della Azienda per la Tutela della Salute regionale rispondendo alle preoccupazioni dei sindaci della provincia convocati nella sala riunioni dell’Ospedale San Martino dal presidente della conferenza sociosanitaria provinciale Luigi Mastino.

Moirano ha contestato le cifre da più parti richiamate sulle carenze d’organico  degli ospedali della provincia e ha spiegato come un’ esatta valutazione del fabbisogno dei medici ospedalieri debba tener conto della nuova configurazione della rete ospedaliera che potrebbe comportare in alcuni servizi anche una riduzione del numero dei sanitari necessari.  Secondo questa nuova organizzazione, Moirano ha detto di avere previsto una dotazione di 211 medici per l’ospedale San Martino di Oristano, di 36 medici per l’ospedale di Bosa e di 26 medici per quello di Ghilarza.

Il diretto dell’Ats, con a fianco il direttore dell’Assl di Oristano Mariano Meloni, ha anche spiegato che già sono partite le procedure per le prime assunzioni e che entro il mese di luglio arriverà negli ospedali oristanesi un importante numero di medici e infermieri. Ma il completamento del fabbisogno su avrà solo entro la fine dell’anno quando sarà portata a termine  la vasta operazione di assunzioni che consentirà di assumere nell’isola circa 1600 nuovi addetti, tra medici e infermieri, a fronte di circa 2000 posti di lavoro persi con il blocco del turn over e delle assunzioni scattato tre anni fa per effetto del piano di rientro dal debito del settore.

L’intervento di Moirano ha concluso l’incontro aperto dal presidente della conferenza sociosanitaria provinciale Luigi Mastino che ha delineato il quadro delle principali criticità e carenze nella dotazione di medici e infermieri dei tre presidi, dove quotidianamente sono tante le difficoltà. Per il  San Martino, i reparti di Cardiologia, con l’Emodialisi che funziona solo per sei ore al giorno,  la Chirurgia, l’Anestesia e la Medicina fra i reparti di cui ha lamentato le maggiori difficoltà.

Situazione simile per l’ospedale di Bosa, dove è stata per lungo tempo ferma per un guasto la tac e le altre attrezzature radiografiche. Mastino ha anche denunciato la condizione dei nefropatici della zona, “costretti a viaggi massacranti e umilianti perchè ancora non è stata aperta  la dialisi”.

Grave anche la situazione a Ghilarza, il cui ospedale può contare sulla radiologia solo per 12 ore, con le evidenti difficoltà per il Pronto Soccorso, e dove si prospetta la chiusura di due mesi della chirurgia per il temporaneo trasferimento dei medici a Oristano. Sempre a Ghilarza sono state ridotte le ore di alcuni laboratori come quello della nefrologia.

Difficoltà che, ha denunciato Mastino, costringono i pazienti a rivolgersi a strutture ospedaliere fuori provincia e si ripercuotono sulle condizioni di lavoro degli operatori.

Difficile la situazione anche dei servizi territoriali, con ambulatori in cattivo stato di manutenzione, come quello, fatiscente, di Mogoro, e lunghe liste d’attesa per visite specialistiche e esami strumentali.

Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi del sindaco di Oristano Andrea Lutzu, nella veste di Presidente del Distretto di Oristano, che ha consegnato un dettagliato dossier in cui si indicano reparto per reparto carenze d’organico e disagi. A seguire gli interventi di Mauro Steri,  presidente del distretto di Ales Terralba e Mogoro, e dei sindaci di Mogoro, Baressa, Milis, Modolo, Ghilarza, Cuglieri e Montresta.

Tra gli interventi anche quelli dei consiglieri regionali Domenico Gallus, sindaco di Paulilatino e di Mario Tendas, sindaco di Solarussa  e di Augusto Cherchi e Alfonso Marras. Tutti concordi nel richiedere una sanità all’altezza delle esigenze del territorio e soprattutto degli assistiti, persone che, se ricorrono a una struttura ospedaliera, lo fanno per risolvere un problema di salute a cui va data soluzione.

Giovedì, 21 giugno 2018

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