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Al processo si parla in sardo. Rinviato perché manca l’interprete

Nuovo importante riconoscimento a Oristano per la "limba" grazie all'iniziativa dell'avvocato Puddu e del movimento Meris

Cristina Puddu

Al processo si parla in sardo. Rinviato perché manca l’interprete
Nuovo importante riconoscimento a Oristano per la “limba” grazie all’iniziativa dell’avvocato Puddu e del movimento Meris

Anche nell’aula del Tribunale di Oristano si può parlare la lingua sarda e stamane un processo è saltato perchè mancava l’interprete. E’ stata l’avvocato Cristina Puddu, che è anche segretario del movimento indipendentista Meris, a ribadire il diritto all’utilizzo della lingua sarda nell’udienza del processo penale, ottenendo a favore del suo assistito, Quintino Melis di Terralba, un rinvio del dibattimento, stante la mancata nomina di un esperto traduttore.

Il 21 settembre prossimo il processo riprenderà con l’utilizzo della lingua sarda.

“La decisione odierna”, dichiara Cristina Puddu, “dimostra, ancora una volta, come la storica rivendicazione linguistica già condotta con Doddore Meloni, vero e unico apripista nell’utilizzo della lingua sarda davanti all’autorità giudiziaria, non è rimasta isolata, ma costituisce un importante patrimonio collettivo di tutti i sardi”.

Cristina Puddu

“Tutto ciò mentre in consiglio regionale le varie parti politiche dibattono ancora inutilmente sull’approvazione della nuova legge sulla lingua sarda, che nelle aule di giustizia trova piena applicazione e concreta tutela”.

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