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Giochi e oggetti antichi per salvare la memoria storica del paese

Li acquisterà il Comune di San Nicolò d'Arcidano che prosegue nel programma di recupero delle tradizioni

Arcidano - museo cielo aperto 4

Giochi e oggetti antichi per salvare la memoria storica del paese
Li acquisterà il Comune di San Nicolò d’Arcidano che prosegue nel programma di recupero delle tradizioni

Lo spazio museale all’aperto ad Arcidano

Antichi oggetti della vita quotidiana, perlopiù giochi per bambini, saranno acquisiti dal Comune di San Nicolò d’Arcidano, per salvaguardare la memoria storca del paese. Lo ha deciso la giunta comunale.
“Sono tanti”, ha spiegato il sindaco Emanuele Cera, “gli oggetti antichi che saranno acquistati e che riproducono per lo più giochi per bambini: il fucile a freccia, su furriottu, maracas, il fucile a fionda, il fucile spara “daddara”, “su strociearà”, “sa daddara in canna”, “su Momotti Mumusu”, la cerbottana con piombini, il bastone della pioggia a zucca, il flauto Campidano, “su suìtu” e tanti altri”.

Emanuele Cera

Creati interamente a mano da un artigiano hobbista locale e realizzati prevalentemente in canna, legno e altri materiali recuperati nelle campagne, andranno ad integrare e completare il “processo di conoscenza delle tradizioni” fortemente voluto dall’Amministrazione. Il seguito del programma avviato con la realizzazione del museo etnografico all’aperto ubicato nel centro storico del paese, arredato da manufatti e attrezzi agricoli antichi richiamanti la vita quotidiana e le attività lavorative del passato, corredato da tantissimi pezzi unici di difficile reperibilità nel mercato locale, da intendersi come delle vere e proprie opere artistiche.
Sempre nell’ottica della conservazione delle tradizioni, sono stati realizzati diversi murales, nel Viale Repubblica, nella Piazza Roma (Centro Storico), nelle case di proprietà del Comune di San Nicolò d’Arcidano nella Via Italia.
“Nell’epoca del progresso tecnico e di quella cultura orientata forse troppo spesso ad una frenetica e costante crescita economica”, afferma ancora il sindaco Cera, “pensiamo sia doveroso, seppur nel nostro piccolo, provare a svolgere un’azione di preservazione e valorizzazione della preziosa identità culturale, delle tradizioni e dei valori che hanno accomunato la vita sociale del periodo. La perdita della memoria, delle lingue dialettali, la mancata attenzione verso  le tradizioni locali o dei lavori tipici, rischia di far  dissolvere il trascorso di queste terre perdendo così un tesoro culturale immenso. Noi amiamo questi territori in cui siamo cresciuti, amiamo queste zone che sentiamo vive dentro di noi e parte di noi; vorremmo poter pensare che, da oggi, possano diventare una gradevole scoperta anche per le generazioni future”.

Venerdì, 13 aprile 2018

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