I cavalieri della Sartiglia attaccano ancora: "Controlli illegittimi e inutili" - LinkOristano
Prima categoria

I cavalieri della Sartiglia attaccano ancora: “Controlli illegittimi e inutili”

L'associazione prende posizione dopo la denuncia di cinque iscritti per la vicenda antidoping

Cavaliere sartiglia Oristano

Dall’Associazione cavalieri Sa Sartiglia riceviamo e pubblichiamo il documento diffuso dopo la riunione convocata successivamente alle denunce della polizia sui controlli antidoping.

Viste le continue notizie divulgate sui giornali e sui social, sentite le numerose illazioni e mezze verità ed opinioni non sempre obiettive ed informate, dopo aver volutamente taciuto, solo per non alimentare ulteriori polemiche, il Consiglio direttivo dell’associazione Cavalieri Sa Sartiglia, si sente in dovere, di esporre le proprie ragioni, solo e per rispetto alla città di Oristano dei suoi cittadini e degli appassionati della nostra manifestazione storica della Sartiglia.

Ci preme sottolineare che tutte le nostre decisioni, prese in occasione dell’ultima Sartiglia, ritenute dall’opinione pubblica o dalle autorità, giuste o sbagliate, secondo le diverse opinioni divulgate in quest’ultimo periodo, solo state da noi adottate esclusivamente con l’intento di salvaguardare i riti, le tradizioni e le usanze che ci sono state tramandate in relazione a questa magnifica giostra equestre che noi amiamo da quando siamo nati. Il tutto nel tentativo di porre la manifestazione medesima , al riparo da influenze esterne che ne snaturassero l’essenza.

La protesta , sfociata nella mancata esecuzione delle pariglie della Domenica di carnevale dell’11. Febbraio 2018, non è stata decisa ne per capriccio, ne per volersi defilare da eventuali controlli antidoping, come non pochi hanno invece ritenuto malignamente. Infatti, si deve ricordare che i cavalieri si sottopongono ormai da diversi anni, pur se al fatto non è stata data mai alcuna pubblicità , a controlli antidoping, solitamente svolti il sabato precedente la Sartiglia, presso la ASL. Tali controlli vengono svolti su una percentuale di cavalieri estratti a campione; altresì da diversi anni durante la manifestazione vengono pure eseguiti i controlli con l’alcol test.

Quest’anno, in nome di una non meglio precisata tutela della pubblica sicurezza, ci è stato chiesto, da prima un controllo preventivo su tutti i cavalieri da eseguirsi almeno uno o due mesi prima della Sartiglia. Ci siamo quindi chiesti a cosa servirebbe tale test, posto che tali test dovrebbero essere tesi ad accertare lo stato di salute psico – fisica nel momento in cui si svolge la manifestazione e non prima. E come se ad un automobilista che intende fare un viaggio tra un mese a Milano, gli si facessero i test oggi anziché il giorno che si mette alla guida dell’auto. Che senso avrebbe?.

Ci è stato allora chiesto di allargare il numero dei cavalieri da sottoporre ai test e, la proposta è stata da noi accettata, portando il numero da 12 a 28, tanti erano i cavalieri che si sono sottoposti quest’anno ai test del sabato. Ci è anche stato detto che qualche test sarebbe stato eseguito a campione anche durante la manifestazione, ma non ci è stato spiegato che tipo di test ne quale era la sua durata.

Il Giorno della Sartiglia ,appena Su Compoidori ha iniziato a designare i cavalieri prescelti per la corsa alla stella, alcuni dei prescelti sono stati chiamati contemporaneamente ad eseguire i test anti doping ed altri all’alcotest. Successivamente Su Compoidori cercava altri gli altri cavalieri che doveva invitare alla corsa alla stella, ma questi non erano reperibili, perché già chiamati ad eseguire i test, il tutto in un caos generale, dove ormai i cavalieri prestavano più attenzione alla chiamata ai test che alla corsa alla stella.

Tutto questo ha creato un grave disturbo al regolare svolgersi della giostra . I cavalieri, che erano reduci da due mesi di un lungo braccio di ferro, si sono sentiti trattati come la peggior specie di delinquenti.

Ma la cosa più incredibile è che si è scoperto durante tale concitata fase, che i test venivano eseguiti addirittura da due medici del NADO ( che sono quelli preposti dal CONI per i controlli sugli atleti che partecipano a gare internazionali o nazionali, tesserati nelle varie federazioni di appartenenza: atletica, calcio, sport equestri…), chiamati non dagli organizzatori della Sartiglia. Si sono presentati muniti di una busta sigillata a loro inviata, non si sa da chi, contenente un elenco di nomi di cavalieri da sottoporre ai test, non sorteggiati da nessuno, come i 28 del Sabato, e soprattutto nominativi non forniti dagli organizzatori della giostra, come prevede la normativa vigente, almeno per le manifestazioni “ storiche”.

Ma oltre a ciò, diversamente, dai test eseguiti il Sabato dai 28 cavalieri, di cui si è detto, che danno un responso immediato sulla positività o meno del cavaliere e sul suo attuale stato psichico, si è scoperto che i test eseguiti dal NADO, sono test che , intanto danno i loro risultati dopo 20 giorni dal prelievo, quindi 20 giorni dopo la Sartiglia, non rilevano se al momento un cavaliere si trova in stato di alterazione da sostanze dopanti, ma rilevano se nelle urine ci sono tracce di tali sostanze , anche risalenti sino ad un mese prima rispetto all’effettuazione del test.

Il risultato è stato che, il cavaliere “ depositava “ la sua urina e poi gli veniva riconsegnato il cavallo e permesso di correre senza sapere se lui in quel momento era o meno lucido e capace. Ma allora ci chiediamo è questo il modo di tutelare la pubblica incolumità? Crediamo proprio di no.

Riteniamo che i test eseguiti durante la Sartiglia, (secondo noi illegittimi perché non richiesti dagli organizzatori, perché la Sartiglia non è una competizione assimilabile ne ad una gara di atletica, ne ad una partita di calcio), siano stati del tutto non utili allo scopo ma, utili solo a accertare se qualche cavaliere nella sua vita privata abbia fatto uso di sostanze dopanti sino ad un mese prima della Sartiglia (fatto penalmente irrilevante). Utili sarebbero stati invece i test che danno un responso immediato, come quelli che vengono eseguiti sugli automobilisti al momento in cui vengono fermati alla guida di un auto, che rivelano non tanto tracce di una sostanza assunta qualche settimana prima, che non ha più alcuna capacità di alterare la psiche del soggetto, ma rilevano uno stato attuale di alterazione del soggetto.

Inoltre, cosa ancora più importante, si è operato , nell’eseguire i test, i maniera tale da condizionare il regolare svolgimento della manifestazione, in spregio alla tradizione ed ai riti e alla sacralità del ruolo de su Compoidori, giustamente risentito per quanto successo. E’ come se durante una partita di calcio di serie A entrassero in campo le forze dell’ordine per prelevare un calciatore , prima che si accinga a tirare un calcio di rigore, per portalo negli spogliatoi ad eseguire i test. Se ciò fosse successo davvero durante una partita di calcio, le reazioni sarebbero state ben diverse . Invece oggi ci troviamo ad aver messo alla gogna un ragazzo poco più che maggiorenne, per il quale si ricordi che è in corso un procedimento, che dovrà accertare se egli è colpevole di qualcosa o meno , mentre invece tutti lo hanno già condannato, senza ancora attendere il processo, in ogni caso non è provato che egli fosse sotto l’influenza di stupefacenti durante la Sartiglia o piuttosto che ne abbia fatto uso qualche settimana prima (che è una cosa ben diversa). Ci troviamo anche difronte ad una conferenza stampa in piena regola solo perché sono stati emessi cinque avvisi di garanzia, per fatti ancora da accertare e da verificare, ancora esponendo alla gogna mediatica 5 oneste persone, lavoratori e padri di famiglia, con il solo difetto di amare la Sartiglia e di sacrificare il loro tempo, il loro denaro e la propria incolumità per correre alla Sartiglia. Sono tutti stati sbattuti sulle prime pagine dei quotidiani, con un trattamento neanche riservato ai peggiori banditi e delinquenti della storia passata e anche più recente, mentre restano ancora ignoti autori di reati recenti che stanno creando non poche preoccupazioni ai proprietari delle case e che sono state oggetto di “visita” o gli autori di fatti gravi, come quelli avvenuti durante le festività Natalizie.

Insomma, i motivi della nostra protesta risiedono nel fatto che si è alterato il regolare svolgimento della nostra amata Sartiglia, i cavalieri si sono sentititi trattati come dei delinquenti, ubriaconi e drogati, sottoposti a dei controlli abnormi ed incomprensibili, con delle generalizzazioni offensive ed oltraggiose per la dignità di tutti i cavalieri. Ci dispiace solo per gli Oristanesi e per tutti gli appassionati della sartiglia, ma non avevamo altro modo per manifestare la nostra condizione, il nostro intento era e resta quello di salvaguardare la Sartiglia e di conservarla come ce l’hanno tramandata ed abbiamo adottato la decisione di non correre alle pariglie di domenica, pur con la morte nel cuore.

Mercoledì, 3 aprile 2018

commenta