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Termodinamico: la Procura arriva all’ultimo minuto e apre un’inchiesta

Blitz della Forestale negli uffici della Regione dove oggi si sarebbe dovuto dare il via libera alla centrale di San Quirico

Termodinamico: la Procura arriva all’ultimo minuto e apre un’inchiesta
Blitz della Forestale negli uffici della Regione dove oggi si sarebbe dovuto dare il via libera alla centrale di San Quirico

Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

La procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta sul progetto per la realizzazione a San Quirico della centrale elettrica con la tecnologia del termodinamico. Lo  riferisce l’agenzia Ansa,  riferendo come  il sostituto procuratore Marco Cocco abbia incaricato il Nucleo investigativo del Corpo forestale regionale delle indagini e stamane i forestali si siano presentati negli uffici degli assessorati all’Ambiente e all’Industria per acquisire la documentazione. Secondo l’Ansa si indaga sulla procedura di valutazione di impatto ambientale seguita dagli uffici regionali.
Il blitz proprio stamane quando l’iter amministrativo sembrava dovesse andare a concludersi, con la cosiddetta autorizzazione unica, dopo la precedente positiva valutazione di impatto ambientale, tanto che una richiesta di rinvio da parte del sindaco Andrea Lutzu era stata respinta. A quanto si è appreso, però, anche la conferenza di servizi per l’autorizzazione unica stamane a Cagliari, negli uffici dell’Assessorato regionale all’industria,  non è andata a buon fine. La società San Quirico Solar Power, infatti, aveva ottenuto un via libera durante  il processo legato alla valutazione di impatto ambientale, ma con precise  condizioni prescrittive, la maggior parte delle quali sarebbe rimasta lettera morta. I  tecnici dell’Assessorato regionale all’ambiente, quelli della Forestale e anche della Provincia hanno lamentato diverse mancanze.  Secondo quanto riferito da Antonello Garau,  portavoce del Comitato  civico che si è opposto al progetto,  sono state evidenziate  incongruenze progettuali che già erano emerse  a novembre del 2016:  sul piano di approvvigionamento delle biomasse, sull’approvvigionamento idrico,  sui sistemi antincendio e soprattutto sulla stessa portata della centrale. “Prima era stata  richiesta una capacità di 15 gigawatt, poi erano stati autorizzati 10,8 gigawatt e oggi sono stati richiesti 12 gigawatt”, spiega ancora Antonello Garau.

Alla fine diversi enti convocati al tavolo non hanno espresso un parere favorevole per la mancanza della documentazione necessaria. Tra loro la Provincia di Oristano e i Vigili del Fuoco, ma anche il Consorzio di Bonifica, Terna, il Servizio demanio e patrimonio della Direzione generale dell’Assessorato regionale agli Enti Locali, l’Assessorato all’Ambiente, ARPAS e il Corpo Forestale.

Nella riunione di Cagliari, inoltre, è emerso che la normativa nazionale sulla classificazione dell’area è cambiata. I terreni di San Quirico oggetto dell’intervento, diventerebbero automaticamente “area a uso industriale”  una volta ottenuto il sì alla valutazione di impatto ambientale. In tal modo, però, l’agenzia Argea richiederebbe indietro i finanziamenti erogati al proprietario del podere agricolo. “Non solo”, aggiunge Sandro Dessì, del Comitato civico, “si apre un problema di competenze tra enti difficile da risolvere e a cascata ci sarebbero  tante difficoltà anche per le aziende agricole vicine”. Conclusione: tutto rinviato. La società San Quirico Solar Power dovrà ora fornire tutti i chiarimenti e solo allora si riprenderà in mano la richiesta di autorizzazione unica.

I Comuni. Giuliano Corrias, assessore del Comune di Palmas Arborea, dice che, vista anche la notizia dell’inchiesta giudiziaria, si apre un nuovo scenario e ribadisce, comunque, il no deciso della sua amministrazione al progetto della centrale.  Il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, invece, punta tutto sulla procedura saltata a Cagliari.

“È la conferma che era necessario soprassedere e prendere altro tempo per valutare le modifiche proposte per le quali la società non ha presentato la documentazione occorrente”, osserva il sindaco Lutzu che ieri aveva chiesto il rinvio della conferenza e che questa mattina ha reiterato la richiesta. “Ci sono numerosi elementi nuovi che impongono un’attenta riflessione: la delibera adottata all’unanimità dai Consigli comunali di Oristano e Palmas Arborea che, riuniti in seduta congiunta, hanno espresso contrarietà al progetto; la recentissima delibera della Giunta comunale di Oristano che ha fatto decadere la convenzione con la Solar Power e che ha reciso il cordone ombelicale che lega il Comune alla società. Ma anche l’audizione di domani presso la Commissione ambiente del Consiglio regionale. Non ultima la notizia dell’indagine della Procura di cui abbiamo appreso solo a riunione ultimata”.

Da parte del Comune  di Oristano – secondo quanto rilevato dal Sindaco Lutzu e dal dirigente urbanista Giuseppe Pinna – rimangono i dubbi di interpretazione sulle procedure per l’applicazione delle norme che impedirebbero al consiglio comunale di esprimersi sulla variante urbanistica “ma su questo tema, visto che è la prima volta che anche la Regione si trova a dover applicare le nuove norme, crediamo ci sia ancora molto da approfondire”.

Attilio Dedoni

Attilio Dedoni (Rif.): “San Quirico, inconcepibile sgarbo istituzionale della Regione contro Oristano”
“La decisione della Regione di tirare dritto sul progetto solare-termodinamico a San Quirico, negando in un primo momento il rinvio della conferenza di servizi per l’autorizzazione unica richiesto dal Comune di Oristano, salvo poi ritornare sui suoi passi, è di una gravità inconcepibile. La Regione ha scelto di sposare in toto un progetto puramente speculativo e dannoso per il territorio, come dimostra anche l’interessamento della Procura della Repubblica, infischiandosene dei pareri degli Enti locali coinvolti e delle popolazioni che da questi sono rappresentate”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.
“Non sappiamo se ad insistere perché il progetto sia realizzato, fino ad arrivare allo sgarbo istituzionale consumato in questi giorni, sia il funzionario titolare del procedimento autorizzativo o se ci siano direttive politiche impartite dall’alto”, prosegue Dedoni. “Nel primo caso, si tratterebbe di un fatto grave, poiché un semplice funzionario starebbe ignorando deliberatamente gli orientamenti espressi da un soggetto istituzionale che rappresenta decine di migliaia di cittadini. Nel secondo caso, però, ci troveremmo davanti a un fatto ancora più grave, perché si dimostrerebbe l’esistenza di un preciso orientamento politico da parte dell’esecutivo in favore di un progetto che non ha alcuna utilità per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico dell’Oristanese e, più in generale, della Sardegna, che sottrae all’attività agricola dei terreni fertili e produttivi, che rischia di danneggiare irreparabilmente il paesaggio alle pendici del Monte Arci e di compromettere le possibilità di sviluppo dell’aeroporto di Fenosu”.
“A questo punto, ben vengano iniziative come quella della Procura della Repubblica di Cagliari, se servono per fare luce su quali siano i reali interessi che si celano dietro l’atteggiamento assunto dalla Regione”, conclude il capogruppo. “La Giunta, però, è responsabile prima di tutto al cospetto dei sardi ed è a loro che deve chiarire chi, dentro il “Palazzo, sta premendo perché il progetto sia realizzato ad ogni costo e per quali ragioni”.

Patrizia Cadau

Patrizia Cadau (M5S): “La Regione si fermi”
“L’impianto Termodinamico Ibrido di San Quirico di Oristano è una fregatura”, commenta Patrizia Cadau, Capogruppo in Consiglio Comunale Movimento 5 Stelle Oristano. “Non ha nessuna utilità pubblica e non può e non deve essere realizzato. Fin troppo facile dire oggi che l’avevamo detto.

Parlano gli atti e i documenti. Ora basta, Stop. La Regione si fermi”, conclude Cadau. “Non si può realizzare un’opera contro il volere dei cittadini e ora anche sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Cagliari. Tanta arroganza non può essere più tollerata”.

Martedì, 20 marzo 2018

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